NOVEMBRE
22

Diario dal Consiglio del 22 novembre 2019

25 novembre giornata internazionale
contro la violenza sulle donne

Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne ufficializza una data scelta da un gruppo di donne attiviste in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabel che tentarono di contrastare il regime di Rafael Leonidas Trujillo, il dittatore che dominò la Repubblica Dominicana per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, le sorelle Mirabel furono bloccate sulla strada da agenti del servizio di informazione militare; condotte nelle vicinanze, furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

 

Secondo fonti Istat oggi poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della vita: una su tre. Per quasi 3 milioni l’abuso è perpetrato dal partner o dall’ex.

Nel 2018 le vittime di femminicidio sono state 142, un numero in crescita rispetto all'anno precedente, e 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019.

Ogni 72 ore, nel nostro Paese, una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza e tre femminicidi su quattro avvengono in casa.

La Settima Commissione ha approvato proprio questa settimana la proposta di delibera che ha per oggetto l’individuazione (all’esito di interpello) di un gruppo di magistrati esperti incaricato, per sei mesi, della verifica della concreta applicazione negli uffici di merito delle Linee guida in tema di organizzazione e buone prassi per la trattazione dei procedimenti relativi a reati di violenza di genere e domestica (delibera di Plenum del 9 maggio 2018) e le conseguenti ricadute in termini  di efficienza ed effettività del servizio giustizia nel settore in esame e in tutto il territorio.

Si tratta di 11 magistrati (come deciso nella seduta del 22 ottobre, atteso il maggiore sforzo di analisi richiesto dall’introduzione di profonde innovazioni sotto il profilo sostanziale e processuale ad opera della legge 19 luglio 2019 n. 69 – c.d. “Codice Rosso” – strumento normativo la cui applicazione si offre a valutazioni controverse) di cui 5 provenienti dalla Procura della Repubblica, 5 dagli uffici giudicanti e un componente in veste di coordinatore.

La proposta sarà discussa nel plenum del 4 dicembre.

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Il Plenum

Quanto al Plenum di mercoledì segnaliamo, tra le tante, le seguenti delibere:

1) Uffici direttivi (per i quali le proposte sono state unanimi): il dott. Tommaso Coletta, attualmente sostituto procuratore a Firenze, è stato nominato Procuratore di Pistoia; il dott. Camillo Falvo, attualmente sostituto procuratore a Catanzaro è stato nominato Procuratore di Vibo Valentia; il dott. Cesare Tacconi, attualmente Presidente di sezione del Tribunale di Milano è stato nominato Presidente del Tribunale di Varese.

Uffici semidirettivi: all’unanimità il dott. Riccardo Di Pasquale, attualmente consigliere di Corte d’Appello a Bologna è stato nominato Presidente di sezione del Tribunale di Modena.

2) Sono stati pubblicati:

In entrambi i casi il termine iniziale per le domande è fissato al 25 novembre; il termine finale al 4 dicembre.

All’esito di tale bando, ragionevolmente ad inizio dell’anno prossimo, saranno individuate le sedi destinate ai MOT, che sceglieranno a fine febbraio.

Come sempre la gestione della mobilità dei magistrati e il ricorso allo strumento straordinario delle sedi disagiate pone il problema di cercare un equilibrio tra esigenze diverse e spesso in contrasto tra loro: le aspettative di spostamento dei colleghi, l’esigenza di assicurare la copertura degli uffici meno ambiti, ma allo stesso tempo di evitare lo svuotamento di altri in eguale o maggiore difficoltà. Per questo, pur nella consapevolezza delle gravi difficoltà in cui versano gli uffici di secondo grado, abbiamo spinto per non pubblicare tutti i posti vacanti. E allo stesso modo abbiamo cercato di fare con le sedi disagiate.

Al riguardo ribadiamo la nostra convinzione, espressa in plenum da Ciccio, che questo strumento è l’unico utilizzabile per far fronte alle esigenze di alcuni uffici, ma presenta difetti e inconvenienti tali da rendere urgente una modifica normativa che, invece di offrire incentivi a chi accetta di spostarsi verso una sede non ambita, preveda benefici per coloro che accettino di restarci. In questo modo si riuscirebbe ad assicurare maggiore stabilità agli uffici, ad evitare disparità di trattamento tra chi lavora nella stessa sede e ad evitare inutili scambi di personale tra sedi tutte in difficoltà.

Nella discussione in terza commissione si è posta poi l’esigenza di uno stretto raccordo con la settima commissione finalizzato ad acquisire un quadro sempre aggiornato della situazione degli uffici con riferimento alle pendenze ai flussi in penale e in civile, al numero dei magistrati presenti, al turnover. In modo che le decisioni in merito alla destinazione del personale agli uffici siano assunte nella piena consapevolezza delle effettive esigenze.

3) Su proposta della Prima Commissione, in risposta ad un quesito, è stato affermato che l’attività consistente in produzione scientifica, anche se dia luogo a compensi, è liberamente espletabile, ai sensi dell’art. 1.1 della circolare n. 22851/2015 sugli incarichi extragiudiziari.

4) Su proposta della Settima Commissione, in risposta ad un quesito, è stato affermato che l’art. 70 comma 5 ord.giud., relativo all’acquisizione di notizie di reato fuori dall’esercizio delle funzioni (“Ogni magistrato addetto ad una Procura della Repubblica che, fuori dell’esercizio delle sue funzioni, viene comunque a conoscenza di fatti che possono determinare l’inizio dell’azione penale o di indagini preliminari, può segnalarli per iscritto al titolare dell’ufficio. Questi, quando non sussistono i presupposti per la richiesta di archiviazione e non intende procedere personalmente provvede a designare per la trattazione uno o più magistrati dell’ufficio”) si applica a qualsiasi modalità di acquisizione della notitia criminis, anche attraverso notizie di stampa, e che la designazione del magistrato per la trattazione del relativo procedimento dovrà avvenire secondo le ordinarie regole di assegnazione degli affari, alle quali il Procuratore può derogare con provvedimento motivato.

5) Sempre su proposta della Settima Commissione, in risposta ad un quesito in materia di permanenza ultradecennale nelle funzioni, è stato affermato che la proroga di cui all’art. 19 comma 1 D.Lg. 160/06 non si applica a chi svolge funzioni civili. Quanto alla sospensione del termine massimo, viene precisato che essa opera anche nel caso in cui l’assenza – di durata superiore a sei mesi – derivi da esonero totale dal lavoro, eventualmente determinato anche da più cause diverse, a condizione che non vi sia stata soluzione di continuità.

I lavori di Commissione

In Prima Commissione è stato approvato con il voto di tutta la componente togata ed il significativo voto contrario dei due componenti laici, la proposta di pratica a tutela aperta a fronte dei frequenti, scomposti, strumentali attacchi all’esercizio quotidiano della giurisdizione. Si riferisce, fra le altre, alle propalazioni dell’On Di Maio dopo la lettura del dispositivo da parte del giudice di Avellino in relazione ad un grave incidente autostradale, a quelle del Sen. Salvini dopo la decisione del Tribunale per i ministri sul caso Nave Diciotti e a quelle del Sen. Renzi dopo le iniziative giudiziarie promosse nei confronti dei suoi genitori. Vi aggiorneremo sulla discussione della pratica in seduta plenaria.

In Quinta Commissione è stata decisa all’unanimità la nomina di Guido Federico come Presidente di sezione civile della Corte d’appello di Ancona.

La commissione si è divisa invece con riferimento alla pratica relativa all’incarico di Procuratore della Repubblica di Massa, dove sono state deliberate due proposte: una in favore di Piero Alessandro Capizzotto con voti di Suriano e Davigo, l’altra in favore di Giancarlo Dominjanni con voti di Miccichè e Cerabona (astenuti Mancinetti e Benedetti).

In relazione ai due posti di Procuratore aggiunto di Roma, la maggioranza della commissione si è espressa in favore di Ilaria Calò e Stefano Pesci (Davigo, Suriano, Cerabona, Mancinetti, Benedetti). Si è discostata dalle indicazioni dei relatori Davigo e Cerabona la consigliera Miccichè proponendo con riferimento alla vacanza Monteleone il collega Giancarlo Cirielli e in relazione alla vacanza Cascini il collega Nicola Maiorano.

In questa fase, nel rispetto del regime di pubblicità dei lavori di commissione (della quale possono essere rivelati all’esterno soltanto gli esiti), ci limitiamo ad indicare le ragioni che ci hanno condotti ad esprimere il voto in consonanza con la proposta del relatore in favore di Stefano Pesci anche a fronte di una situazione di potenziale incompatibilità con il coniuge, magistrato in servizio sempre presso la Procura della Repubblica di Roma, con funzioni di Procuratore aggiunto.

In linea generale, riteniamo che in V Commissione debbano essere prese in considerazione anche le situazioni di potenziale incompatibilità in cui si trovino gli aspiranti ad incarichi direttivi e semidirettivi a presidio dell’immagine di indipendenza e di imparzialità che deve essere garantita dai futuri dirigenti.

Si tratta, all’evidenza, di un accertamento di carattere incidentale, che non si sostituisce in alcun modo al vaglio che sarà poi comunque eseguito dal Consiglio, nell’eventualità del conferimento dell’incarico, con la consueta attività istruttoria svolta dalla I Commissione (quando l’accertamento, soprattutto in caso di assegnazione di incarichi semidirettivi, sarà più pregnante in quanto terrà conto anche della collocazione del magistrato nell’ambito della organizzazione dell’ufficio e delle possibili interferenze in concreto).

Per questo riteniamo che, in sede di conferimento dell’incarico, si debba dare rilievo alla situazione di incompatibilità solo nell’ipotesi di manifesta incidenza negativa sui requisiti di indipendenza e di imparzialità richiesti al dirigente.

Nel caso concreto, tenuto conto delle notevoli dimensioni dell’ufficio della Procura della Repubblica di Roma, dove sono in servizio quasi 100 sostituti, con un organico di ben 9 procuratori aggiunti, abbiano ritenuto di escludere che la situazione di potenziale incompatibilità determinasse un vulnus tale da impedire il conferimento dell’incarico, anche in considerazione del fatto che il CSM ha già escluso in concreto l’incompatibilità per il collega Pesci con riferimento all’esercizio delle funzioni di sostituto procuratore nell’ufficio dove la moglie è procuratore aggiunto.

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In Sesta è stato chiesto all’Ufficio Studi un parere sul disegno di legge relativo all’istituzione (art. 52 legge stabilità) in sede di aumento della pianta organica, di una quota flessibile di magistrati presso ciascun distretto di Corte d’Appello: una quota più corposa di quella attualmente destinata alle sostituzioni “di breve/medio periodo” soprattutto per congedi per malattia o maternità (rivelatosi di scarsa efficacia), che nell’intendimento del Ministro dovrebbe essere utilizzata (con decisione di destinazione del CSM, sentiti i dirigenti e gli organi di autogoverno locale) per far fronte a situazioni critiche di rendimento degli uffici del distretto dovute alle più diverse contingenze (da definirsi con norme di attuazione successive sentito il CSM, quali ad es. cronica scopertura, turnover, processi particolarmente complessi, flussi straordinari) con obiettivi specifici (quali ad esempio l’eliminazione dell’arretrato più risalente). Il parere sarà poi discusso in una seduta congiunta della prima e settima commissione prevista per inizio dicembre.

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In Settima, su nostra iniziativa, è in corso di elaborazione una proposta di delibera per differire i termini per la formazione dei progetti tabellari per gli anni 2020/2022 (i termini per le riunioni con i magistrati dell’ufficio, per il deposito della proposta ed, infine, del progetto). Ciò in quanto l’aumento delle piante organiche – ragionevolmente, stanti i tempi della proposta di distribuzione del Ministero e quelli del parere obbligatorio ma non vincolante del CSM – troverà attuazione nella tarda primavera del 2020; sicché la Commissione ha convenuto sulla opportunità che i progetti tabellari – soprattutto la redazione del documento organizzativo generale (DOG) – debbano tener conto degli aumenti di organico di cui i diversi uffici potranno avvalersi nonché dell’analisi dei dati che il Ministero porrà a base delle sue decisioni.

Peraltro, sempre per nostra iniziativa, l’Ufficio Legislativo del Ministero sta valutando la richiesta di prolungare a quattro anni la vigenza delle tabelle degli uffici giudicanti (cui è collegata quella dei progetti organizzativi degli uffici requirenti), modifica che ci sembra rispondere all’esigenza di una maggiore stabilità dell’organizzazione degli uffici, che invero dispongono di strumenti annuali di monitoraggio della programmazione (programmi di gestione nel settore civile e penale).

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Vi salutiamo ricordando che la settimana prossima sarà “bianca”.

Contiamo di incontrare molti di voi al Congresso dell’ANM di Genova cui saremo presenti.

L’instancabile Ciccio sarà a Trani (martedì), Reggio Calabria (mercoledì pomeriggio), Palmi (giovedì mattina), Catanzaro (giovedì pomeriggio), Lamezia Terme (venerdì mattina). Giuseppe sarà a Torino giovedì 28.

Buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario