DICEMBRE
6

Diario dal Consiglio del 6 dicembre 2019

Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:
– Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che m’importa.
Polo risponde:
– Senza pietre non c’è arco.”

Italo Calvino, Le Città invisibili

 

Dedichiamo il nostro Diario al Congresso dell’ANM che si è concluso domenica scorsa. Il Congresso, a nostro parere, ha riaffermato, in un clima di unità, di solidarietà, di impegno, di apertura al dialogo interculturale, il grande valore dello stare insieme, del “costruire” insieme, come ha colto Neri Marcorè in chiusura del Congresso con la bella citazione del dialogo di Calvino che sopra riportiamo.

Sullo sfondo della tragedia del ponte Morandi, con le suggestioni forti e toccanti delle canzoni di De André, abbiamo parlato di noi, anche attraverso le voci degli studenti delle scuole di Genova, che, con le loro interviste fresche e spontanee, ci hanno offerto il loro sguardo sulla giustizia e sui magistrati.

La lungimirante scelta della nostra ANM, dopo i fatti drammatici che hanno investito il Consiglio e la magistratura tutta, è stata quella di “far memoria” proprio in una città che ha dimostrato che dopo il “crollo” si ricostruisce; dopo lo sgomento e il disorientamento ci si rimette in cammino, aprendosi al dialogo ed all’ascolto, capaci di mettersi in discussione, forti di un’idea dell’essere  magistrato che il Presidente, Luca Poniz, ha declinato in un passaggio della sua bellissima relazione applaudito anche dal Presidente della Repubblica: “innamorato della propria funzione, ed orgoglioso dei simboli che la connotano; consapevole dell’importanza del suo esercizio, ma altrettanto consapevole dell’enorme impegno che esige; e che, soprattutto, sorveglia criticamente il proprio agire, e trasforma il tormento, che da ciò può derivare, nella più importante delle qualità che un Magistrato dovrebbe possedere: l’umiltà, preziosa e indispensabile alleata del giudizio, e della sua umanità.

Consapevole della funzione servente del diritto, innamorato della Legge, e non del Potere.

Aperto al confronto e alla verifica critica delle proprie decisioni, e non di meno fermo, fino all’intransigenza, nella pretesa del rispetto delle prerogative della giurisdizione, poste a fondamento dei diritti e delle libertà, che è nostro altissimo compito tutelare, in ogni momento della nostra vita professionale”.(Genova, 29 novembre 2019)

 

Il Plenum

Segnaliamo, tra le tante, le seguenti delibere assunte nel corso del Plenum di mercoledì 4 novembre.

1. Uffici direttivi:

2. Uffici semidirettivi:

3. Su proposta della VII commissione, all’esito di una nostra iniziativa, è stato disposto il differimento dei termini per il deposito delle tabelle di organizzazione per il triennio 2020-2022. La scadenza delle attuali tabelle è prevista per la fine del 2019 per cui si dovrebbe procedere alla predisposizione della circolare per la formazione delle tabelle degli uffici giudiziari per il triennio successivo e dare avvio, pertanto, alla procedura per la formazione delle nuove tabelle; tuttavia essendo in corso la procedura per la modifica delle piante organiche del personale di magistratura per gli uffici giudicanti e requirenti di primo e secondo grado, la quale ragionevolmente non si concluderà prima della tarda primavera del 2020, è parso necessario procedere ad un congruo differimento dei termini endoprocedimentali e finali considerato che lo sforzo di analisi e di organizzazione, sotteso alla procedura di formazione delle tabelle degli uffici giudiziari, rischierebbe di essere vanificato dall’entrata in vigore delle nuove piante organiche, che imporrebbero ai dirigenti una nuova programmazione in ragione della nuova distribuzione del personale di magistratura.

Fermo il fatto che il comma 1 dell’art. 7 bis O.G. stabilisce che, decorso il triennio, l'efficacia del decreto è prorogata fino a che non sopravvenga un altro decreto, la nuova scansione temporale dei termini endoprocedimentali e finali del deposito della proposta tabellare sono i seguenti:

Decorsi i termini indicati, non è più ammesso il deposito della proposta tabellare, salvo differimento del termine al 31 dicembre 2020 esclusivamente in caso di subentro, nel secondo semestre del triennio, di un nuovo titolare nell’incarico direttivo, fermo restando in vigore il progetto tabellare del triennio precedente, cui potranno essere apportate le variazioni eventualmente necessarie. L’ingiustificato omesso deposito della segnalazione tabellare entro il termine indicato è valutato ai fini della conferma del dirigente o del conferimento di ulteriori incarichi.

Parimenti, con separata delibera, si è proceduto ad invitare i dirigenti degli uffici requirenti a posticipare (l’eventuale) adozione dei nuovi programmi organizzativi per il triennio 2020-2022 fino alla scadenza del termine per l’adozione dei progetti tabellari, fermo restando che:

4. Su proposta unanime della VI Commissione, è stato rinnovato il Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.

Sono stati nominati componenti 6 magistrati e un docente universitario:

Rinviamo al contenuto della delibera per l’illustrazione dei criteri che hanno determinato la scelta e sui quali abbiamo già in parte riferito nelle precedenti comunicazioni. Nel dibattito in plenum Giuseppe ha ricordato il percorso attraverso il quale la Commissione è pervenuta alla proposta, richiamando l’importanza e il valore di una scelta che ha trovato il consenso di tutti. La pubblicazione sul sito del CSM delle autorelazioni di tutti gli aspiranti e la scelta di procedere ad un formale interpello per la selezione del componente professore rappresentano due importanti novità in termini di trasparenza che meritano di essere sottolineate.

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I lavori di Commissione

In Quinta Commissione sono state adottate tutte proposte all’unanimità.

Innanzitutto, all’esito del contenzioso amministrativo che ha visto soccombente di nuovo il Consiglio Superiore nonché della revoca della domanda da parte del Dottor Di Maio, la V Commissione ha proposto il dottor Renato Nitti quale Procuratore della Repubblica di Trani.

Potremmo limitarci ad affermare “lo avevamo detto” poiché già avevamo sostenuto la proposta Nitti anche nei precedenti scrutini. Ci limitiamo a riportare quanto scrivemmo nel Diario del 15 febbraio 2019: Nel Plenum del mattino è stata lungamente discussa la partica relativa alla nomina del Procuratore della Repubblica di Trani. La pratica proveniva da un annullamento del giudice amministrativo. Abbiamo sempre detto e lo ribadiamo che il tema del rispetto delle decisioni del Giudice amministrativo è molto serio: da un lato, mette in evidenza quanto sia importante che le scelte del Consiglio siano in concreto corrette, ovvero compiutamente motivate e, prima ancora, sorrette da fatti precisi e adeguate fonti di conoscenza; dall’altro, richiede una risposta in cui il rispetto del giudizio di legittimità salvaguardi le prerogative che in questo ambito spettano in via esclusiva al CSM quanto al merito delle decisioni. È assolutamente necessario, perciò, a nostro parere, che ogni caso sia valutato in sé, perché ogni caso di annullamento è diverso, ed è necessario ogni volta apprezzarne in concreto le ragioni per poter assumere decisioni che, nel rispetto di quelle ragioni, siano esercizio doveroso della discrezionalità amministrativa del Consiglio, ovviamente nella cornice delle regole, primarie e secondarie, che valorizzano i criteri decisori che attengono al merito professionale generale e alle attitudini specifiche. Spetta al Consiglio, in altre parole, indicare la persona giusta al posto giusto. Per questo abbiamo sostenuto convintamente e con motivazioni assai articolate, che potete ripercorrere ascoltando il dibattito in Plenum, che Renato Nitti era il migliore dei candidati al ruolo di Procuratore di Trani. E che doveva prevalere sul concorrente Di Maio proprio alla luce di una seria comparazione del profilo professionale complessivo così come degli indicatori di attitudine specifica (come, in particolare, Ciccio ha ben evidenziato con un intervento che ha cercato di promuovere una discussione proprio su questa specifica comparazione). L’unico indicatore specifico attribuito a Di Maio nella proposta di maggioranza era quello della reggenza dell’ufficio della Procura di Nicosia nei periodi di precaria assenza del procuratore. Una palese forzatura, atteso che non può certo considerarsi come esperienza di direzione di un ufficio la precaria sostituzione del procuratore durante i periodi di ferie. Ed infatti, in due precedenti concorsi ai quali aveva partecipato il dott. Di Maio, tale esperienza non era stata considerata rilevante ai fini dell’indicatore specifico di cui all’art.17 del testo unico. Peraltro, proprio su questo punto era intervenuto l’annullamento del giudice amministrativo, il quale aveva considerato un elemento sintomatico di eccesso di potere l’avere diversamente valutato in due precedenti decisioni la stessa situazione. La proposta di maggioranza ribadisce la sussistenza dell’indicatore senza spiegare le ragioni della diversa decisione nelle due occasioni precedenti. Esattamente il contrario di quello che abbiamo sempre detto essere doveroso fare nei confronti delle decisioni del giudice amministrativo: confrontarsi con le ragioni della decisione di annullamento e farsene carico nella nuova delibera”. Ed infatti, proprio su questo punto la delibera è stata ritenuta nulla dal giudice amministrativo in quanto adottata in elusione del giudicato.

Resta, in ogni caso, forte l’amarezza di aver costretto il dottor Nitti, che già aveva ottenuto l’annullamento di una prima delibera di nomina del dottor Di Maio da parte del giudice amministrativo, ad agire nuovamente in sede giudiziaria per ottenere l’adempimento del giudicato amministrativo da parte del CSM.

Per quanto riguarda le altre pratiche, sono stati proposti Alfonso Barbarano e Loredana Acierno come presidenti di sezione penale della Corte d’Appello di Napoli, Mariavittoria Papa, presidente di sezione lavoro della Corte d’Appello di Napoli e Antonio Angelo Chiappani Procuratore della Repubblica di Bergamo.

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In Settima Commissione, tra le tantissime variazioni tabellari che devono essere discusse, segnaliamo quella che riguarda la distribuzione su base trimestrale di tutti i ricorsi in tema di immigrazione tra tutte le sezioni civili della Cassazione (esclusa la quinta già pesantemente gravata), decisione organizzativa che ripropone anche in sede di legittimità (ove le sopravvenienze sono passate da 374 nel 2016, a 1089 nel 2017, a 6.026 nel 2018, a 3.211 nel solo primo quadrimestre del 2019) la drammatica questione che moltissimi Uffici distrettuali devono fronteggiare, stante l’imponenza dei numeri di un contenzioso difficile e delicatissimo poiché riguarda diritti primari della persona. A questi Uffici, su proposta della Settima, il CSM cerca di garantire con i tempi più celeri possibile le applicazioni extradistrettuali straordinarie, che, tuttavia, la legge prevede non possano essere più di 20 sul territorio nazionale; sicché, in presenza di plurime domande e una limitata possibilità di pubblicare i relativi interpelli, la Settima Commissione ha dato incarico all’Ufficio Statistico di rilevare i flussi dei diversi distretti richiedenti onde procedere ad una congrua comparazione nell’allocazione delle (poche) risorse.

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Vi salutiamo rivolgendo, ad urne ormai chiuse, un enorme ringraziamento ad Elisabetta Chinaglia per il coraggio, la competenza la grazia e la fermezza con cui ha condotto l’impegnativa campagna elettorale, augurandole affettuosamente un grande in bocca al lupo!

 

Buon lavoro e buona settimana... Vi racconteremo…!

Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario