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Legittimità
Collegio unico
 

Antonello COSENTINO

Antonello Cosentino

Sono in magistratura dal 1986. Fino al 1999 ho fatto il pretore, prima a Siena e poi a Prato, svolgendo tutte le funzioni (civile, penale, lavoro). Dal 1999 al 2010 ho fatto il giudice civile presso il Tribunale di Firenze e, dal 2010, lavoro presso la Corte di cassazione; attualmente faccio parte della seconda sezione civile della Corte e delle Sezioni Unite Civili. Negli ultimi anni mi sono occupato, tra l’altro, di riparto di giurisdizione, di rapporti tra le Corti nazionali e quelle sovranazionali, di protezione umanitaria, di sistema disciplina dei magistrati (in sede di impugnazione delle pronunce del CSM).

Sono iscritto fin dal 1986 a MD e ho partecipato attivamente alla costruzione di Area DG; le divergenze che attualmente dividono questi gruppi non possono far velo sul fatto che entrambi condividono una visione della giurisdizione quale presidio ultimo del principio di eguaglianza fissato dall’articolo 3 Cost. Questa visione vorrei portare nel CSM, nella convinzione che l’Organo di autogoverno deve garantire l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati per tutelare libertà ed eguaglianza dei cittadini.

Le ragioni della mia candidatura

La scelta di candidarmi per il CSM nasce dal desiderio di mettere a disposizione di Area DG quelle esperienze che mi hanno portato ad incrociare, nella mia vita professionale, temi e riflessioni legati all’ordinamento della magistratura, alla sua organizzazione, ai suoi rapporti con le altre giurisdizioni e con gli altri Poteri dello Stato.

Raggruppo tali esperienze in cinque aree.

Esperienze nel campo dell’organizzazione

Nel 2004, presso il Tribunale di Firenze, ho coordinato la prima, artigianale, “Commissione Flussi” interna al tribunale, costituita per perequare il carico delle diverse sezioni civili; quando, nel 2006, il CSM istituì le Commissioni Flussi Distrettuali, sono stato presidente della Commissione Flussi del distretto della Corte di appello di Firenze negli anni 2006/2008 e componente della stessa negli anni 2008/2010.

Nel 2008 ho partecipato, quale referente per il Tribunale di Firenze, al Progetto interregionale/transnazionale “Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani” e ho seguito l’introduzione presso il medesimo Tribunale della Cancelleria telematica (piattaforma informatica che la Regione Toscana aveva messo a disposizione degli uffici giudiziari del suo territorio e che offriva utilità parzialmente paragonabili a quelle successivamente offerte dal programma ministeriale del Processo Civile Telematico).

Ho poi fatto parte della S.T.O. - Struttura Tecnica per l’Organizzazione - per il periodo dal 2010 al 2013, rivivendo, su scala maggiore, i medesimi motivi di difficoltà e, al contempo, di interesse dell’esperienza della prima Commissione Flussi distrettuale: si trattò, in entrambe le situazioni, di far partire da zero l’attività di un organismo collegiale di nuova costituzione, dedicato all’osservazione e all’analisi dei problemi dell’organizzazione del lavoro giudiziario.

L’esperienza della S.T.O. è stata di straordinaria ricchezza perché la sua attività incrociava tutti i nodi dai quali si dipanano i fili che oggi muovono la governance degli uffici giudiziari, dalla rilevazione, lettura e gestione dei dati relativi ai flussi di lavoro degli uffici (anche nel rapporto tra C.S.M., uffici giudiziari e Ministero della giustizia, nella duplice articolazione DGSTAT e DGSIA) all’utilizzo di piattaforme informatiche ministeriali e non ministeriali, dalla creazione di banche dati delle buone prassi all’attuazione dell’articolo 37 d.l. 98/2011 in materia di definizione del “carico esigibile” di lavoro per i magistrati.

Esperienze ordinamentali

Sono stato membro supplente del Consiglio Giudiziario presso la Corte d'Appello di Firenze per le consiliature 1991/93 e 1993/95.

Ho fatto parte della Commissione Uditori ex art. 10 dpr 116/88 nel corso della consiliatura 1993/95.

Sono stato componente della Commissione per il conferimento delle funzioni legittimità ex art. 12, co. 13, d.lgs. n. 160/06 per il biennio 2019 _ 2021, che ha operato in relazione ai concorsi per posti di Sostituto Procuratore Generale e di Consigliere di Cassazione banditi nel 2019 e nel 2020.

Dal dicembre 2017 fino all’aprile 2020 ho fatto parte del Gruppo dei referenti dei protocolli d’intesa stipulati tra la Corte di Cassazione e la Corte di Giustizia UE e la Corte EDU, che ha il compito di assicurare un raccordo costante tra la Corte di cassazione, la Corte di giustizia e la Corte EDU.

Inserisco tra le esperienze ordinamentali anche quella di difensore in sede disciplinare; prima di entrare a far parte delle Sezioni Unite Civili ho difeso diversi colleghi davanti alla Sezione disciplinare del CSM, prevalentemente in procedimenti per ritardo nei depositi dei provvedimenti. Si è trattato di esperienze importanti, anche emotivamente, che mi hanno consentito di guardare da una prospettiva peculiare molti temi ordinamentali, a partire da quelli organizzativi. Proprio la difesa disciplinare di un collega – nel procedimento nei cui ambito le Sezioni Unite hanno operato, con la sentenza n. 2948/16, uno storico revirement in materia di responsabilità per ritardi nel deposito di provvedimenti - mi ha offerto l’occasione per affrontare a fondo i temi del rapporto tra la responsabilità del singolo e la responsabilità dell’ufficio e della necessità di leggere la responsabilità del singolo alla luce delle complessive modalità di gestione del suo ruolo in tutte le fasi del processo.

Esperienze nel campo della formazione

Ho collaborato molto spesso, e con molto entusiasmo, alle attività di formazione dei colleghi, nel solco tracciato dalla straordinaria personalità di Carlo Verardi, fin da quando la formazione era gestita dalla IX Commissione del CSM, prima della costituzione della Scuola Superiore della Magistratura. Ritengo che la qualità e la ricchezza della formazione permanente dei magistrati italiani sia da preservare e potenziare, nella costruzione di una dialettica sempre più articolata e costruttiva tra CSM e SSM, perché credo che un adeguato sistema formativo costituisca un potente fattore di salvaguardia della autonomia e indipendenza della Magistratura. Penso, anzi, che sia necessario aprire una concreta riflessione sulla necessità che la Scuola Superiore della Magistratura si faccia carico anche della formazione antecedente al concorso e che venga in qualche forma coinvolta nella stessa procedura concorsuale.

L’impegno nel rapporto con l’avvocatura

Sono sempre stato convinto della necessità di un dialogo serrato con l’Avvocatura. Ho partecipato con grande convinzione, fin dagli esordi, alla esperienza degli Osservatori per la giustizia civile, concorrendo alla costituzione dell’Osservatorio per la giustizia civile di Firenze ed alla redazione del suo primo Protocollo e collaborando con Luciana Breggia ed altri alla creazione della rete degli Osservatori. Pur consapevole della diversità di contesti tra il civile ed il penale, ritengo che l’Avvocatura sia un interlocutore naturale, e ineludibile, di una Magistratura che intenda farsi pienamente carico della funzione di tutela dei diritti affidatale dalla Costituzione.

L’attivita’ associativa

Mi sono costantemente impegnato, a livello locale, nell'Associazione Nazionale Magistrati, ritenendo doveroso salvaguardarne e valorizzarne la storica funzione di casa comune dei magistrati italiani. Sono stato quindi Presidente della G.E.S. Toscana dell’A.N.M. nel 2002; in quella veste promossi incontri e dibattiti con esponenti dell'associazionismo forense e del mondo accademico, oltre che con partiti, sindacati e associazioni culturali, per allargare il fronte del contrasto alla riforma dell’ordinamento proposta dal ministro Castelli e per sensibilizzare l'opinione pubblica alla protesta culminata nello sciopero all'epoca indetto dall’A.N.M..

Sono stato altresì Presidente della G.E.S. Cassazione dell’A.N.M. negli anni 2016/2017, quando la Giunta sezionale della Cassazione si è dovuta confrontare con la riforma del giudizio civile di cassazione, con l’abolizione dell’appello nei procedimenti di protezione internazionale e con la presentazione al Capo dello Stato del Memorandum sulle tre giurisdizioni, sottoscritto dai presidenti della Corte di cassazione, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti.

 

Per chi fosse interessato ad esaminare le cose che ho scritto e detto su tali argomenti, e su altre tematiche di carattere istituzionale, organizzativo o associativo, copio i seguenti link a miei articoli pubblicati su riviste on line o a miei interventi pubblici reperibili su radio radicale o su altri siti.

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