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AREADG INTERNAZIONALE

Pillole di diritto UE

I magistrati italiani hanno ormai  metabolizzato la rilevanza del diritto dell’Unione europeo, comunitario o eurounitario che dir si voglia, toccandone con mano, più o meno consapevolmente, l’incidenza sull’attività giurisdizionale e, quel che più conta, sui diritti delle persone.

Ad una magistratura sempre più consapevole del suo ruolo di garante della legalità in termini di effettività è oggi richiesto un passo avanti rispetto alle accelerazioni subite nel passato per effetto di richieste di giustizia collegate a singoli casi.

Si cercherà qui di riassume qualche aspetto che per il mestiere del giudicare assume comunque rilievo più di quanto non possa apparire all’osservatore – anche attento e scrupoloso – che ha fin qui considerato essenziale l’acquisizione di conoscenze – sub specie di informazione e formazione – in tema di fonti del diritto UE, relazioni fra le stesse e tecniche di soluzione delle antinomie fra le fonti stesse.

Per far ciò occorre dunque aprire una finestra, caratterizzata da tratti di essenzialità, circa le Istituzioni che popolano l’UE per comprenderne il ruolo rispetto al momento giurisdizionale; non tralasciando, alla fine di questo percorso, una pur essa veloce riflessione sul ruolo delle istituzioni giudiziarie all’interno dell’UE, anch’esse coinvolge in un processo di trasformazioni che tocca, inevitabilmente, il giudice nazionale del diritto UE e dunque tutta la magistratura italiana.

Si tratta, dunque, di un’esigenza che vuole essere al contempo di arricchimento culturale ma, soprattutto, di miglioramento degli strumenti decisionali del giudice, sempre più avvertito che l’applicazione del diritto UE non possa risolversi nella “storiella” dell’applicazione immediata del diritto UE o della disapplicazione del diritto interno contrastante con il primo o dell’interpretazione eurounitariamente orientata.

Oggi, nella complessità che arricchisce e governa la società e dunque il diritto, all’interprete vengono richieste sempre più complete, avvertite e ispirate competenze che appunto consentano una sempre più accorta, consapevole e ragionata decisione giurisdizionale, qualunque sia il campo o settore nel quale l’autorità giurisdizionale- giudicante e requirente-  sia chiamata ad operare.

In questo senso occorre premettere che la divisione, presente nell’UE fra diverse istituzioni con ruoli diversi a volte, complementari altre, è  alimentata dall’idea che il sistema di competenze impone che ciascuna Istituzione eserciti le proprie competenze nel rispetto di quelle delle altre (Corte giust., 22 maggio 1990, C-70/88, Parlamento c. Consiglio, p. 22).

Una regola, quella del rispetto delle competenze, che costituisce al contempo garanzia fondamentale per le istituzioni e per i soggetti di diritto che lì operano.

Una garanzia che reca con sé l’esigenza, parimenti fondamentale, della leale cooperazione fra le Istituzioni, consacrato nell’art. 13, 2 TUE, determinando, in caso di sua violazione, la possibilità che  uno dei soggetti istituzionali possa procedere comunque nelle proprie funzioni in assenza di leale cooperazione – così, ad. es., il Consiglio potrà adottare un atto rientrante nelle sue competenze senza attendere il parere del Parlamento europeo che non ha senza motivo adottato l’atto dallo stesso dovuto(parere) (cfr. Corte giust. 30 marzo 1995, C-65/93, Parlamento c. Consiglio, par. 23).

Allo stesso modo, il mancato rispetto della leale cooperazione fra le istituzioni potrà determinare l’invalidità dell’atto compiuto in sua violazione (ad es. in assenza di cooperazione prevista da un accordo interistituzionale)  -cfr.Corte giust.19 marzo 1996, C-.25/94, Commissione c. Consiglio,  p.49-.

Una leale cooperazione che, in taluni casi previsti dal Trattato di Lisbona, può coinvolgere anche i Parlamenti nazionali (art.12 TUE)

Si viene così al cuore delle Istituzioni “politiche” UE, rappresentato da Consiglio europeo, Consiglio dell’UE,  Parlamento europeo e Commissione. Si tratta di istituzioni che partecipano all’azione politica dell’UE. La stessa assonanza terminologica e lessicale fra due delle istituzioni appena  ricordate- Consiglio europeo e Consiglio -  rispecchia solo in parte le competenze e la formazione  di tali istituzioni: delle quali proviamo a dare una sintetica descrizione.

Il Gruppo di AREADG INTERNAZIONALE