OTTOBRE
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Diario dal Consiglio del 28 ottobre 2023

PG Trento, un’altra nomina che non ci convince

Nella seduta di Plenum del 18 ottobre il Consiglio ha conferito al dott. Corrado Mistri, sostituto procuratore generale della Corte di cassazione, l’ufficio di procuratore generale presso la corte d’appello di Trento.

La Quinta commissione aveva formulato due proposte contrapposte, una per il dott.  Mistri – votata dai consiglieri Ernesto Carbone, D’Auria, Mazzola, Bianchini – e una per il dott. Nicola Proto, sostituto procuratore generale presso la corte d’appello di Bologna, votata da Antonello e dal cons. Mirenda.

Entrambi i candidati proposti presentano profili di indubbio spessore.

Il profilo del dott. Mistri si illustra particolarmente per il prolungato svolgimento di funzioni requirenti di legittimità, nonché per pregressi incarichi presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema sanitario e presso l’Ispettorato generale del ministero della Giustizia in veste di ispettore generale.

Il profilo del dott. Proto, invece, si connota per il brillantissimo svolgimento di funzioni requirenti presso la procura generale di Bologna, ove ha legato il proprio nome a due procedimenti tra i più importanti della storia giudiziaria italiana, il processo Aemilia e il processo sui mandanti della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Il procuratore generale Salvato è intervenuto nel Plenum a sostegno della candidatura del dott. Mistri, soffermandosi in particolare sulla valenza dell’esperienza di legittimità e, in questa, sulla particolare rilevanza delle competenze ordinamentali acquisite dal candidato nell’esercizio dell’attività requirente disciplinare.

In Plenum il collega Proto è stato votato soltanto da noi di Area e dai cons. Miele e Fontana (il cons. Mirenda era assente, come anche Tullio e Francesca).

Noi abbiamo ritenuto che la prolungata (e brillante) esperienza del dott. Proto nella procura generale presso la corte d’appello di Bologna – arricchita, peraltro, dalla sperimentazione in processi di straordinaria complessità e rilevanza e, sotto altro aspetto, dall’assolvimento importanti funzioni organizzative – rispondessero più compiutamente alle esigenze funzionali del posto in concorso (cfr. art. 25 T.U.).

Tanto più che, come sottolineato da Marcello nel suo intervento, la Procura generale di Trento ha un organico che consta solamente di due sostituti, con la conseguenza che il dirigente dell’ufficio non può che essere pienamente coinvolto nell’attività giurisdizionale; donde la preferibilità del profilo di un collega proveniente da un ufficio omologo rispetto a un collega che proviene invece dai settori civile e disciplinare della procura generale della Corte di cassazione.

Il conferimento di un ufficio direttivo, per noi, non è un premio alla carriera, ma un servizio che il CSM rende alla giurisdizione selezionando, tra i profili professionali in competizione, quello maggiormente calzante alle specifiche caratteristiche del posto da coprire.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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