La giurisdizione in Calabria
La battaglia per i diritti... malgrado tutto
Tribunale - Corso Umberto I
Il 14 dicembre il consigliere Ciccio Zaccaro e il componente del CDC dell’ANM Eugenio Albamonte, eletti con Area Democratica per la Giustizia, sono venuti in visita presso il Tribunale di Vibo Valentia dove, come alcuni di voi forse già sapranno, mancano di fatto tutti i dirigenti, sia della Procura che del Tribunale e dove prestano servizio per il 90% colleghi di prima nomina o, comunque, con la prima valutazione di professionalità.
Nel corso dell’incontro abbiamo visitato il c.d. Tribunale “nuovo” che, contrariamente al nome, è una struttura del tutto fatiscente ed in totale stato di abbandono, dove sono ubicati gli uffici della sezione lavoro – in cui oggi lavora un solo giudice che ha preso le funzioni a maggio – e l’aula bunker dove si celebrano le udienze penali per i processi dda.
Si tratta di un palazzo del tutto inagibile, al collasso, privo di Luce e riscaldamento, nei cui uffici in inverno si raggiungono temperature fino a 4 gradi, divenendo impossibile la celebrazione delle udienze.
I rappresentanti del CSM e dell’ANM hanno poi lungamente parlato ed ascoltato i colleghi del tribunale e della procura, tutti giovanissimi, i quali hanno portato la loro testimonianza, cercando di spiegare cosa significa vivere e lavorare in territori di ndrangheta, dove il tribunale rimane l’unico e l’ultimo presidio di legalità, senza tuttavia avere una guida, un collega più anziano a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà o anche solo per un consiglio, operando all’interno di strutture del tutto inadeguate e senza i necessari mezzi.
Dove si celebrano processi delicatissimi e l’esposizione è massima.
Hanno raccontato la loro frustrazione nel non riuscire a dare la qualità che vorrebbero al proprio lavoro e nel sentirsi continuamente in affanno rispetto alle tante, tantissime richieste di giustizia che arrivano dal territorio.
Ci hanno parlato del senso di abbandono da parte delle istituzioni che ormai da tempo provano e della (legittima)rabbia verso un sistema che non è in grado di fornire loro i necessari strumenti per svolgere il servizio che la Costituzione ci chiama a garantire.
Ciò nonostante questi ragazzi, con grande senso di responsabilità e consapevolezza del proprio ruolo, continuano a portare avanti ogni giorno la “battaglia per i diritti”, nell’esclusivo interesse della collettività e dei cittadini di Vibo Valentia, da troppo tempo forse considerati cittadini di serie B, per avere avuto la sfortuna di essere nati e vivere in una terra dilaniata dai clan e dalla violenza mafiosa.
Questi giovani colleghi fanno sacrifici personali incredibili senza arretrare di un passo, mantenendo ferma la speranza che tutto questo possa un giorno cambiare.
Nel ringraziare Ciccio ed Eugenio per la loro visita ed invitando tutti i nostri rappresentanti a fare lo stesso, auspichiamo che le istituzioni, il CSM e l’ANM continuino a mantenere alta l’attenzione sul “caso Vibo” e che non si ripetano più gli errori del passato.
Chiediamo che tutti i consiglieri, tutti i rappresentanti e tutti i gruppi in Csm e Anm lavorino insieme per ridare dignità e credibilità a questo tribunale ed ai magistrati che lo portano avanti con grande impegno, nonostante tutto.
Ci aspettiamo che il CSM lavori col massimo impegno affinché le procedure di nomina del procuratore, del presidente e del presidente di sezione del tribunale di Vibo Valentia diano a questi colleghi, a questi cittadini ed a questo territorio dei dirigenti all’altezza del difficilissimo compito.
Non lasciateli, non lasciateci soli. Non possiamo più permettercelo.
Marta Agostini e Gabriella Reillo