Le nuove frontiere dell'immigrazione

Catania, 15-16 giugno 2018
Palazzo della Cultura (Palazzo Platamone)
Via Vittorio Emanuele II, 121
VENERDÌ 15 GIUGNO 2018
Ore 14,30
Indirizzi di saluto
Apertura dei lavori
Coordinamento di AreaDG
Rappresentante della Prefettura di Catania
consigliere del CSM
 
Ore 15,00
Sessione 1
Le migrazioni nel Mediterraneo centrale. Riflessioni, esperienze, scenari
Coordina
Sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione
 
Interventi
Direttore del quotidiano “WEST-Immigrazione”
Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’OIM e capo Missione in Italia, Malta e Santa Sede
Il ruolo di protezione dell’UNHCR nel Mediterraneo Centrale
Responsabile UNHCR per il Sud Europa
Ambasciatore italiano in Libia
Direttore generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Consulente della Procura Generale della Libia per i rapporti internazionali e rappresentante libico presso la Corte Penale Internazionale
La proposta dei corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio e della Tavola Valdese
Professore di Diritto Privato e diritto dell’immigrazione presso l’Università di Urbino e coresp. Corridoi Umanitari della Comunità di Sant’Egidio
 
Saluti
Giudice del Tribunale di Catania, componente del comitato organizzatore del convegno
Presidente della Corte d'Appello di Catania
Presidente della Corte d'Appello di Caltanissetta
 
Video Sant'Egidio
Presenta
Responsabile della comunità Sant'Egidio di Catania
PROIEZIONE VIDEO
 
Ore 17,30
Sessione 2
L’impatto dei flussi migratori nei territori e nella giurisdizione
Coordina
Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta
 
Interventi
Giudice della Corte di Appello Catania
Avvocato e componente del Consiglio direttivo del Centro Astalli, Catania
Giudice del Tribunale di Firenze - Sezione protezione internazionale
Conclude
Presidente del Tribunale di Vasto
 
SABATO 16 GIUGNO 2018
Ore 9,00
Sessione 3
Il contrasto penale al traffico dei migranti: quali strumenti di indagine, quale giurisdizione?
Coordina
Giudice del Tribunale di Catania
 
Interventi
Procuratore della Repubblica di Chieti e presidente del Gruppo di Lavoro sul traffico di migranti presso l’ONU, Vienna
Procuratore distrettuale della Repubblica di Catania
La cooperazione giudiziaria nella UE ed il ruolo di Eurojust nel traffico di migranti: stato e prospettive
Vice presidente di Eurojust
Crimini internazionali e traffico di migranti. Il rapporto tra giurisdizione nazionale e internazionale
Presidente dei giudici istruttori presso la Corte Penale Internazionale
Stefano MANACORDA
Professore di diritto penale presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”
 
Conclude
Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma
 
Ore 11,30
Tavola rotonda
Coordina
Procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma
Sindaco uscente del Comune di Catania
Sottosegretario generale delle Nazioni Unite e Direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine
Sottosegretario al Ministero dell'Interno
Presidente della Commissione speciale del Senato
Procuratore Nazionale Antimafia
Ministro dell'Interno del Governo Gentiloni
 
Ore 13,30
Colazione di lavoro
 
Ore 15,00
Sessione 4
La tratta di esseri umani
Coordina
Giudice della Corte speciale per il Kosovo e consigliere giuridico presso la Rappresentanza italiana all’ONU, Vienna
 
Interventi
Tratta di persone: strumenti di contrasto e coordinamento multiagenzia
Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania
Project manager OIM
Connessioni tratta-asilo. La protezione delle vittime di tratta nel contesto dei flussi misti
senior protection associate UNHCR
 
Saluti
Presidente Corte d'Assise di Catania
Giudice della Corte speciale per il Kosovo, consigliere giuridico presso la Rappresentanza italiana all’ONU, Vienna
Dirigente della Squadra Mobile di Ragusa
Ore 16,30
Sessione 5
Assicurare accessi legali e protezione internazionale senza sbarchi. Utopia o realtà?
 
Interventi
Coordina
Presidente della Corte di Appello di Brescia
L'operato di EASO in materia di reinsediamento e il supporto ai giudici operanti nei tribunali
Planning Officer, Department of Operations EASO
Giudice della Corte di Appello di Bari
Il reinsedimanento nel quadro della riforma del sistema europeo di asilo
Professore di diritto dell’Unione Europea, Università di Firenze
Professore di diritto amministrativo, Università della Tuscia
 
Conclude i lavori
Presidente della Corte di Appello di Brescia
 
Ore 16,30
Interverranno i consiglieri del CSM
Antonello ARDITURO e Piergiorgio MOROSINI
 
Nel corso del seminario saranno presentati alcuni video inerenti ai temi trattati a cura della Questura di Ragusa e della Comunità di Sant’Egidio - Catania.
 
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania riconosce 8 crediti formativi per la partecipazione al seminario
 
Organizzazione: Simona Ragazzi, Fabio Regolo e Lia Sava
Per informazioni: simona.ragazzi@giustizia.it , fabio.regolo@giustizia.it , lia.sava@giustizia.it
 
Si ringraziano la Polizia di Stato e la Comunità di Sant’Egidio per le foto
 

Report conclusivo

Il convegno organizzato da Area Democratica per la Giustizia il 15 e 16 giugno 2018 a Catania è stato un pieno successo sia come partecipazione, sia come arricchimento di informazioni e come ricchezza di approcci e scambio culturale sulle migrazioni e sulla attivazione di iniziative e interventi che queste impongono.

Le sessioni che si sono succedute, che hanno visto l’intervento di esponenti di istituzioni sovranazionali, ambasciatori, magistrati, avvocati, professori universitari e giuristi, hanno affrontato il quadro odierno delle migrazioni nel Mediterraneo, l’impatto dei flussi migratori nei territori di accoglienza, il contrasto penale al traffico dei migranti e alla tratta di esseri umani e l’ipotesi di ricreare canali regolari di ingresso con corridoi umanitari e accessi legali.

Si è svolta anche una tavola rotonda con esponenti politici che hanno evidenziato le diverse posizioni sul tema.

Un Convegno preziosissimo che ha fornito a tutti noi un enorme bagaglio di informazioni e che ci fa fare passi avanti come giuristi e come cittadini.

Di seguito l’intervento conclusivo con cui si è cominciato a trarre delle indicazioni dal Convegno. 

 

1. Occorre conoscere, andando al di là dei luoghi comuni. Bisogna approfondire la specificità delle situazioni spesso diverse, il rapporto tra povertà e migrazioni che non è automatico, l’apporto che danno ai Paesi di origine le commesse dei migranti, oggi superiore agli aiuti internazionali.

 Non ci sono una migrazione economica ed una migrazione "politica" separate, ma vi è un'inevitabile commistione ed intreccio tra le motivazioni, con ampie sovrapposizioni.

Aiutiamoli a casa loro è uno slogan che può far presa, ma non è la soluzione.

 

2.  Le migrazioni odierne sono una questione epocale che non si risolverà in breve tempo, ma probabilmente la realtà è che la stessa storia dell'umanità è storia di migrazioni.

 

3. È necessario esaminare il problema da punti di vista differenti. Esplorando diverse possibili soluzioni. La via giudiziaria (la repressione dei reati e la tutela dei diritti fondamentali) è solo una delle possibilità e non può rappresentare la soluzione unica o principale del problema.

 

4. La risposta deve essere inevitabilmente internazionale e transnazionale. Solo un approccio comune dell'Europa e un coinvolgimento dei paesi di provenienza e di transito può essere efficace. Il Regolamento di Dublino va assolutamente cambiato e la risoluzione del Parlamento europeo in merito è una buona base di partenza.

 

5. La Libia, Paese di transito, ma anche di destinazione è punto cruciale e chi voglia contenere le migrazioni e debellare il nuovo traffico di schiavi deve porre questo come punto fondamentale dell'agenda politica. La presenza dell'Oim e dell'Unhcr nei punti nevralgici del traffico è un primo passo che va consolidato.

 

6. Il rispetto dei diritti umani è principio  non contrattabile. Questo sia in relazione ai centri di raccolta di migranti in Libia ed in altri paesi di transito, che non possono essere o divenire lager, sia riguardo all'accesso alla protezione internazionale. Anche l'ipotesi di tornare a centri di detenzione sul territorio nazionale è perdente e si è dimostrato fallimentare sotto più aspetti in passato.

 

7. Il proibizionismo crea clandestinità. L'assenza di corridoi umanitari strutturati e di accessi legali provoca illegalità e la tensione verso periodiche sanatorie. Ci sono esperienze ed esempi di successo che dimostrano come corridoi umanitari e percorsi di integrazione siano praticabili e come potrebbero essere estesi. Avere abbandonato i decreti flussi, già di per sé insufficienti, e non avere introdotto accessi legali al di fuori dei canali di protezione internazionale vuol dire semplicemente non consentire un'immigrazione legale.

 

8. Il contrasto penale al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani rappresenta un passaggio indispensabile per impedire lo sfruttamento dei migranti e le terribili condizioni della loro traversata in mare e del viaggio nei Paesi di transito. Gli strumenti giuridici e operativi elaborati dall’Italia e rivelatisi efficaci nel recente passato (l’affermazione della giurisdizione dello Stato per reati scoperti in acque internazionali), sono oggi inadeguati ad affrontare la sfida del controllo, da parte dei trafficanti, delle grandi aree libiche e delle relative acque territoriali. La strada più efficace appare quella della cooperazione giudiziaria con i Paesi europei  e dell’area subsahariana, mediante l’utilizzo di tutte le agenzie di collegamento a ciò dedicate, a partire da Eurojust e UNODC, e dei correlati strumenti, non ultime le squadre investigative comuni. Inoltre è fondamentale rafforzare le istituzioni libiche, al fine di garantire il pieno rispetto dei diritti umani e l’effettivo esercizio della giurisdizione.

L'Italia è stata per anni referente e propulsore della cooperazione, sia in Europa, sia con i Paesi africani, senza rivendicare primazie. Deve continuare a svolgere questo ruolo e arricchirlo di nuovi traguardi.

 

9. Il diritto di asilo disegnato dall'art.10 della Costituzione deve rimanere un faro invalicabile che non può essere sottoposto o subordinato a quote. La protezione umanitaria, forma originale tipica del nostro Paese, può essere precisata e articolata, come del resto la giurisprudenza, anche della Corte di cassazione, ha fatto e sta facendo, ma non superata, né abbandonata.

 

10. L'attuale sistema della protezione internazionale a livello amministrativo e giudiziario è in crisi, come tempi, assuefazione e stanchezza, impatto sulle strutture amministrative e giudiziarie, difficoltà di inclusione. Il rischio è di avere un percorso, che dura anni, che si risolve in un preludio della clandestinità, operando una fortissima pressione sugli uffici amministrativi e giudiziari, con una progressiva perdita di entusiasmo e motivazione degli operatori.

 

11. Anche limitatamente al nostro settore giudiziario servono investimenti in risorse e scelte di priorità. Se quelli in discussione sono diritti soggettivi primari, ne devono derivare scelte organizzative e culturali che li privilegino come strutture e tempi, come del resto il CSM ha più volte raccomandato. Non è un settore di serie B, ma una delle nostre priorità. Il governo dei flussi migratori ed i grandi conflitti che ne derivano fisiologicamente non può certamente essere affidato alla giurisdizione civile e penale, ma i magistrati cercheranno di fare sempre sino in fondo la loro parte per affermare i diritti e per contrastare le illegalità.

Rassegna stampa

 

Materiali di approfondimento

  1. Report Riunione alla Procura generale di Roma, 7 aprile 2018
  2. Report della Riunione alla Procura generale di Roma, 22 maggio 2018
  3. Sintesi dei dati delle Questure e Prefetture
    1. Appunto dati statistici Immigrazione trienno 2015-2017
    2. Situazione immigrati al 14 febbraio 2018
    3. Situazione immigrati provincia di Caltanissetta
    4. Risposte Questionario
  4. Report incontro tra AreaDG-Catania con la Comunità di S. Egidio e il Centro Astalli
  5. Presentation by a nigerian magistrate
  6. G. Salvi, Le organizzazioni criminali e il traffico di migranti, in Questione Giustizia online, 4 giugno 2016
  7. S. Ragazzi, L’immigrazione che cambia Risposte della giurisdizione, sfide per il futuro prossimo, in GiudiceDonna n. 3-16
  8. Global Initiative against transnational organized crime, The Human Conveyor Belt: trends in human trafficking and smuggling in post-revolution Libya, marzo 2017
  9. Cruscotto statistico giornaliero, 31 dicembre 2017
    1. Cruscotto statistico del Ministero dell’Interno, 31 maggio 2018
  10. Dati MSNA aprile 2018
  11. Flussi Protezione Internazionale DGSTAT
  12. Riflessioni sul convegno “Focus On Lybia”, 21 maggio 2018
  13. P. Morozzo della Rocca, I due protocolli d’intesa sui “corridoi umanitari” tra alcuni enti di ispirazione religiosa ed il governo ed il loro possibile impatto sulle politiche di asilo e immigrazione, in Diritto, Immigrazione e Cittadinanza, Fascicolo n. 1/2017
  14. M. Savino, Refashioning resettlement: from border externalization to legal pathways for asylum, 1 maggio 2018
  15. Roberta Barberini, Traffico di migranti, spunti in tema di giurisdizione e incremento cooperazione