Seminario

Magistratura e futuro: accesso uguale per tutti

Torino, 18 marzo 2019 - ore 15
Tribunale - Maxi Aula n. 6

L’incontro, che era rivolto a tirocinanti, ex tirocinanti e, in genere, ai laureati in giurisprudenza, ha registrato un grande successo di pubblico, con una presenza di oltre 100 partecipanti.

All’evento hanno preso la parola, prima, Marco Ciccarelli, uno dei responsabili degli stage per il Tribunale di Torino, che ha fornito una panoramica sull’attuale assetto degli stage e del ruolo degli stagisti all'interno degli uffici, e, poi, Marco Nigra e Maria Eugenia Oggero, componenti della penultima commissione esaminatrice del concorso per l’accesso in Magistratura, che hanno condiviso la loro esperienza. In particolare, Maria Eugenia Oggero ha parlato ai partecipanti di come approcciarsi al concorso, fornendo anche una carrellata sulle varie “offerte formative”, mentre Marco Nigra ha raccontato delle garanzie a tutela del corretto svolgimento del concorso: dalla scelta dei membri della commissione, al sistema di scelta delle tracce, fino al metodo di correzione dei temi.

Sono, infine, intervenuti i M.O.T. Giulia Aragno, Marco Cirigliano, Rocco Cocilovo e Vitina Pinto i quali hanno raccontato il loro percorso per superare il concorso e fornito consigli sulle tecniche di redazione degli elaborati.

A seguire, i numerosi partecipanti hanno posto questioni varie ed interessanti, sia pratiche sia concettuali, come, ad esempio, quali criteri guidino i commissari nella scelta delle tracce, per quale motivo siano state spesso proposte tracce cervellotiche o ultrasettoriali e come affrontarle, cosa fare al termine dello stage, come mettere a frutto tale esperienza nel successivo approccio al lavoro, come conciliarlo con lo studio teorico necessario per superare i concorsi, ecc.

Sono questioni che confermano quanto sia utile e urgente riflettere, insieme agli stagisti, sul loro percorso formativo e sui possibili sbocchi (anche per capire cosa si aspettano dallo stage), e, al contempo, ripensare l’accesso alla magistratura e anche la struttura del tirocinio per i vincitori del concorso in magistratura, considerato che sempre più spesso avranno (speriamo) svolto lo stage, di cui il tirocinio, per come è attualmente concepito, rischia di diventare un’inutile replica.

Durante l’incontro si è convenuto che sarebbe miope continuare a ignorare che il contributo degli stagisti rappresenta un tassello, di fatto, orami quasi irrinunciabile per il funzionamento dell'attuale assetto organizzativo degli uffici giudiziari, specie nel settore civile. D’altra parte tale ruolo é stato formalizzato nell’ambito della riforma che ha introdotto l’UPP, anche se tale riforma, dopo aver indicato finalità e principi, non ha fornito specifiche prescrizioni, lasciando, quindi, assoluta libertà organizzativa. Tale libertà, se é certamente funzionale a effettuare scelte adeguate alle diverse esigenze degli uffici, rischia, però, di legittimare l’adozione di soluzioni che pregiudicano la finalità primaria dello stage, cioè la formazione in vista del futuro professionale e, possibilmente, dell’accesso in magistratura.

In realtà, secondo l’opinione concorde dei partecipanti, lo stage presso i nostri Uffici dovrebbe essere pensato come l’inizio di un percorso formativo-professionale più ampio, costruito in modo da non disperdere, al termine dello stage, il patrimonio di conoscenze e di esperienze di giovani che abbiamo “formato” per 18 mesi sia nell’interesse della funzionalità del servizio giustizia sia in vista del soddisfacimento delle loro legittime aspettative di lavoro. Si potrebbe, ad esempio, pensare ad un binario agevolato per l’accesso alla magistratura onoraria sulla base di un concorso per titoli che valorizzi, come titolo primario, l’aver completato lo stage e, addirittura, ad un successivo binario dedicato anche per l’accesso alla magistratura togata che, pur nell’alveo della garanzia di un generale concorso per esami, riservi una quota di posti a chi ha svolto quel percorso (stage, seguito da un congruo numero di anni come G.O.P.). Insomma occorre rendere lo stage una tappa nel cammino verso il futuro e non, come oggi, un percorso "cieco", che, se non sfocia nel superamento del concorso in magistratura (la cui difficoltà é ben nota), resta fine a se stesso (attualmente l’espletamento dello stage è uno dei titoli preferenziali per la nomina a G.O.P. ma si tratta di un titolo posto al livello più basso della graduatoria, tanto da risultare sostanzialmente irrilevante).

A proposito, poi, della struttura del concorso in magistratura, é noto come l’allungamento fisiologico dei tempi conseguente alla necessità di un titolo per iscriversi (stage, scuola di specializzazione ecc.), già di per sé, renda più complicato l’accesso a chi non abbia, per estrazione familiare, la possibilità di “non guadagnare” per alcuni anni dopo il conseguimento della laurea. A ciò si devono aggiungere i costi elevati dei corsi privati di preparazione. In proposito, molte domande degli stagisti – in particolare quelle riguardanti l'elaborazione delle tracce – hanno evidenziato come la scelta di argomenti ultra specifici, di fatto coincidenti con una qualche sentenza della S.C., rischi di premiare una preparazione nozionistica e di rendere particolarmente utile, se non indispensabile, la partecipazione a corsi privati di formazione.

In proposito si è riflettuto, da un lato, sull’opportunità di strutturare le prove concorsuali in modo meno nozionistico e comunque in modo da valorizzare la capacità dei candidati di ragionare muovendo dai principi generali e, dall’altro, di immaginare di organizzare lo stage in modo da affiancare alle esperienze pratiche anche una formazione teorica di supporto attraverso lezioni e approfondimenti in modo da rendere non più indispensabile per gli stagisti la frequentazione di corsi privati esterni, spesso lunghi e costosi. Collaborare a questa prospettiva, sia a livello di contributo formativo gratuito (fare lezioni su argomenti praticati) sia a livello di introduzione di previsione ordinamentale, rappresenterebbe un atto di coerenza e un segnale distintivo da parte dei magistrati che si riconoscono nei valori di AreaDG.

D’altra parte un approccio di tale genere, oltre a rispondere all’interesse di chi prepara il concorso, risponde alla più generale finalità di costruire nel futuro una magistratura, da un lato, non burocratico-nozionistica ma capace di ragionare sui principi e, dall’altro, espressione di tutti i segmenti della società e, dunque, capace di comprendere la complessità sociale che è chiamata a giudicare

La storia della magistratura, infatti, dimostra come la struttura del concorso e le modalità di selezione dei magistrati si riverberano inevitabilmente sul “modello” di magistrato.

L’incontro si concluso con l’impegno di tenere “aperto” l’indirizzario formato con i partecipanti in modo da approfondire le tematiche sopra esposte e proseguire nello scambio di informazioni utili a organizzare gli stage nel modo più proficuo sia per gli stagisti che per gli uffici.

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Programma

componenti di commissione esaminatrice del concorso per l’accesso in Magistratura
Marco Nigra
Giudice del Lavoro - Torino
Maria Eugenia Oggero
Consigliere di Corte d’Appello - Torino
magistrati responsabili degli stage
Marco Ciccarelli
Presidente di sezione Tribunale - Torino
Modestino Villani
Presidente di sezione Tribunale - Torino
magistrati ordinari in tirocinio
Giulia Aragno - Marco Cirigliano - Rocco Cocilovo - Vitina Pinto
Moderatori
Francesca Abenavoli, Roberto Arata, Lisa Bergamasco, Marco Picco
Coordinamento distrettuale AreaDG Piemonte e Valle d’Aosta

L’attuale sistema di accesso in magistratura, imponendo un percorso lungo e costoso, rischia di selezionare di nuovo, come prima delle riforme degli anni ’70, i magistrati per censo, finendo per minare alla base l’indipendenza della magistratura.

Solo un accesso realmente garantito a tutte le classi sociali, infatti, può contribuire alla creazione di una magistratura variegata nelle sue componenti e, perciò, coraggiosa e vitale; non monolitica, rinchiusa in se stessa e burocratica.

È, dunque, fondamentale fornire ai giovani che intendano affrontare il concorso gli strumenti utili per orientarsi nello studio e nelle scelte rispetto alla moltitudine di possibili percorsi.

Abbiamo, così, pensato di coinvolgere in un incontro/confronto sul tema dell’accesso, magistrati che, a diverso titolo, hanno affrontato di recente l’esperienza concorsuale (quali esaminatori o esaminati) e colleghi che si occupano degli stage.

L’incontro è dedicato agli stagisti che prestano servizio presso gli uffici giudiziari del distretto ma aperto a tutti.