La piccola rivoluzione polacca
Solidarność, un movimento di massa inizialmente clandestino, luogo di incontro delle opposizioni di matrice cattolica e anticomunista al governo centrale polacco, a partire dal 1980 e nel giro di pochi anni riesce a cambiare la storia della Polonia e a incrinare il blocco anticomunista dell’Est europeo.
Solidarność è stato il primo sindacato libero ed indipendente ad esser sorto in un regime comunista dell'Est; a guidarlo, in occasione di scioperi nei cantieri navali di Danzica, un elettricista di ventisette anni di nome Lech Walesa. Epica la fotografia della folla di operai assiepata davanti all’ingresso di Sidcznia Gdanska; negli occhi tutti abbiamo l’immagine di un giovane e baffuto Walesa tenuto sulle spalle mentre parla agli scioperanti.
Uno di fronte all’altro, al Primo Ministro che gli assicurava: “Avrete tutto nero su bianco” Walesa rispose, quasi trattenendosi dallo sbattere il pugno sul tavolo: “Lei dice che lo avremo, noi lo vogliamo adesso”[1]. E Solidarność ottenne tutto, riuscendo a fare quella che sarà chiamata “la piccola rivoluzione”. Praticando con coerenza la non violenza e facendo leva sulla fortissima identità cattolica del popolo, Walesa e i suoi compagni, attraverso la diffusione di piccole riviste, volantini, passa parola, inventano un metodo di minimo impatto, che si rivelerà pervasivo, di incitamento al pensiero critico al fine di sgretolare gradualmente il consenso al governo comunista. In un’intervista con Oriana Fallaci, Walesa racconterà che, ogni volta che veniva scarcerato, sull’autobus che lo riportava a casa si metteva a chiacchierare con i passeggeri e, con la scusa di raccontare la sua esperienza di dissidente, la conversazione finiva sempre in comizio.
Nel dicembre 1981, nel momento più buio, quando il generale Jaruzelski introduce la legge marziale in Polonia, con la sospensione di ogni diritto costituzionale, Solidarność conta già nove milioni di iscritti.
Nel 1989 il movimento è riconosciuto ufficialmente e partecipa alle elezioni parlamentari, riscuotendo una schiacciante vittoria. Alla fine dell'agosto 1989 Solidarność è in grado di porsi alla guida di una coalizione di governo e, il 23 dicembre 1990, Lech Walesa diventa Presidente della Repubblica di Polonia.
Solidarność riesce a realizzare qualcosa di incredibile: mettendo in minoranza il partito comunista lo fa apparire per la prima volta come un fenomeno umano da sconfiggere, destinato ad una fine. Milioni di polacchi lo hanno creduto possibile e si sono impegnati, con coraggio, insegnando al mondo che il pensiero critico può essere più forte della violenza.
Camilla Sommariva
Il Passato talvolta ritorna.
Se non ritorna, forse non è passato.
Occuparsi di giustizia comporta anche conoscere il tempo e la storia, luoghi dove sono sorti i diritti, ma anche i bisogni e il sentire degli individui e delle collettività. Con “Ieri e oggi” facciamo un salto settimanale nel passato, un modo diverso per interrogarci sull’attualità.
Attendiamo i contributi di tutti.