
Loredana Giglio
Qualche nota biografica
Sono entrata in magistratura nel 1996. Ho lavorato come pubblico ministero dal 1997 al 2007 alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, in Lombardia ; da dieci anni svolgo funzioni di giudice civile presso il Tribunale di Perugia. Ho praticato così due diversi mestieri e sono molto orgogliosa di aver sperimentato la ricchezza e il valore del principio dell’unità della giurisdizione.
In entrambi gli Uffici ho collaborato con i dirigenti nella predisposizione dei progetti organizzativi e tabellari e dei programmi di gestione per la definizione dell’arretrato. Sono stata componente della commissione flussi nel Consiglio Giudiziario di Perugia per 5 anni, referente nel Tribunale per i tirocini formativi, componente dei gruppi di lavoro per il PCT, formatrice decentrata per il settore civile e formatrice Gajus, affidataria di MOT e tutor di giovani magistrati; componente di tavoli tecnici regionali per i minori non accompagnati e sui flussi migratori.
Sono impegnata da anni nell’associazionismo giudiziario locale, nell’ANM, in MD e in Area di cui sono referente distrettuale per l’Umbria da oltre un quadriennio. Ho sostenuto e condiviso il percorso ormai quasi decennale che ha condotto alla costituzione di AreaDG.
Perché mi sono candidata
Ho dato la disponibilità a candidarmi raccogliendo la sollecitazione del Coordinamento e l’auspicio statutario che incentiva la partecipazione di un numero minimo di donne ed uomini nelle occasioni elettorali e perché penso che l’estensione della partecipazione migliori la qualità di qualsivoglia metodo di selezione democratica dei rappresentanti : una candidatura di servizio – senza ambizioni concorrenziali – e di leale testimonianza di impegno.
Cosa vorrei da AreaDG
Area DG deve promuovere un’idea della giurisdizione attenta ai diritti e all’attuazione dell’impegno solidarista della nostra costituzione; una concezione dell’organizzazione degli Uffici funzionale a migliorare la qualità del servizio reso nell’interesse dei cittadini, non burocratica, aliena da inclinazioni verticistiche e fondata sulla valorizzazione della responsabilità diffusa di ogni singolo magistrato. Deve praticare e pretendere da tutti i suoi aderenti coerenza tra declamazioni di principio e comportamenti. Deve avere come obiettivo quello di esprimere, all’interno dell’associazionismo giudiziario, dentro gli uffici, nella dirigenza, negli organi di autogoverno e nel confronto con la società civile l’autorevolezza che deriva dalla forza delle idee , il massimo dell’autorità con il minimo di potere.
Le donne e gli uomini di Area
Ho aderito con convinzione alla mozione proposta da Rita, Paola, Carla, Gabriella, Natina perché, pur non essendo una entusiastica sostenitrice della politica delle quote ( sanno a volte un po’ di paternalismo e spesso nascondono il pregiudizio di genere che, in fondo, le donne sono soggetti deboli e bisognose di tutela) credo fortemente nella democrazia paritaria e penso, anzi, che sarebbero necessarie riforme di sistema che impongano la presenza in tutti gli organi di rappresentanza pubblica e professionale di un eguale numero di uomini e di donne.