Nuove linee guida per i Consigli Giudiziari
Nel Plenum del 13 maggio sono state approvate le linee guida per il funzionamento e l’organizzazione dei Consigli Giudiziari (nonché del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione).
Si tratta di una delibera che è stata da noi fortemente voluta, per la quale Giuseppe Cascini si è impegnato quando era presidente della Sesta Commissione, che è stata realizzata grazie ad un approfondito lavoro dell’Ufficio Studi.
Dopo avere studiato i regolamenti vigenti in ciascun distretto, si è cercato di dare indicazioni per una maggiore omogeneità sul territorio nazionale, fatta salva l’autonomia regolamentare di ogni Consiglio Giudiziario.
Si evidenziano alcuni aspetti:
- necessità di fissare regole tendenzialmente automatiche per l’assegnazione degli affari ai componenti;
- promozione della pubblicità degli ordini del giorno anche con riguardo alle pratiche “urgenti”, spesso trattate senza adeguatamente informare i magistrati del distretto;
- regolamentazione delle ipotesi e dei procedimenti di astensione e ricusazione di ciascun componente del CG e dei meccanismi per la sua eventuale sostituzione;
- previsione dell’obbligo di astensione dei componenti di diritto (Presidente della Corte d’Appello e Procuratore Generale) nelle ipotesi di trattazione di pratiche relative ad atti che abbiano direttamente adottato (in particolare i decreti di organizzazione dei rispettivi uffici);
- individuazione di regole generali per la sostituzione dei componenti di diritto (per evitare la prassi che i sostituti siano designati o delegati di volta in volta);
- preferenza per la costituzione, in seno a ciascun CG, della Commissione MOT o di un gruppo di magistrati con funzioni di raccordo per il tirocinio dei MOT;
- promozione dell’attività istruttoria dei CG nell’ambito dei procedimenti attinenti alle valutazioni di professionalità e delle procedure volte al rilascio dei pareri attitudinali per il conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi o dei pareri funzionali alla conferma, anche attraverso interlocuzioni con le commissioni consiliari;
- garanzia della facoltà di intervento ed interlocuzione del magistrato interessato dall’attività istruttoria, sia tramite audizione che tramite il deposito di memorie e documenti.
Si tratta, a nostro avviso, di questioni molto importanti che promuovono un governo autonomo della magistratura veramente diffuso e trasparente, che trova nel Consiglio Giudiziario e nella virtuosa collaborazione fra Consigli Giudiziari e CSM la sua architrave.
Giuseppe Cascini
Elisabetta Chinaglia
Alessandra Dal Moro
Mario Suriano
Giovanni Zaccaro
13 maggio 2020