Comunicato AreaCSM

Riforma della circolare sulle Procure

Trasparenza, responsabilità, autonomia dei sostituti, ruolo dell’autogoverno: un passo importante per rafforzare l’unità della giurisdizione e il carattere diffuso del potere giudiziario. Una riforma che abbiamo convintamente sostenuto e alla cui elaborazione abbiamo attivamente partecipato

Il Plenum di giovedì 10 dicembre ha trattato, votando su tutti gli emendamenti, le modifiche alla circolare sulla organizzazione degli Uffici di Procura. Il voto finale sul testo coordinato è previsto per il prossimo Plenum del 16 dicembre.

Dopo il primo triennio di applicazione della circolare approvata nel 2017 il Consiglio ha valutato la “risposta”, assai variegata, fornita dagli Uffici di Procura italiani alle indicazioni organizzative introdotte con la medesima.

L’analisi dei progetti organizzativi ha consentito alla Commissione di individuare alcuni punti sui quali appariva necessario rafforzare le indicazioni della circolare vigente, sempre nella finalità di garantire i principi di trasparenza e responsabilità nella direzione dell’Ufficio di Procura, di autonomia, anche interna, dei magistrati dell’Ufficio e il ruolo di controllo e verifica da parte del circuito del governo autonomo.

Le direttrici cui è ispirata la modifica sono i seguenti.

1. La valorizzazione degli obblighi di motivazione, per migliorare l’intellegibilità e la verificabilità delle ragioni delle scelte organizzative, tanto da parte dei magistrati dell’ufficio quanto dagli organismi di governo autonomo, in funzione di un principio di trasparenza interna che si riflette anche all’esterno rendendo comprensibile l’amministrazione della giustizia anche alla generalità dei cittadini.
In particolare:

2. La valorizzazione dell’interpello e della predeterminazione dei criteri di valutazione quali strumenti procedurali imprescindibili per assicurare competenza e al contempo tutela dell’indipendenza e della pari dignità dei magistrati:

3. La valorizzazione del metodo partecipato per l’adozione del progetto organizzativo attraverso:

4. La valorizzazione delle funzioni semidirettive e delle prerogative riservate in quest’ambito all’organo di governo autonomo per mezzo di uno specifico procedimento di valutazione, selezione e nomina, e del principio della pari dignità delle funzioni attraverso:

5. La valorizzazione dello svolgimento di una quota di lavoro giudiziario da parte del Procuratore della Repubblica in funzione della migliore organizzazione dell’ufficio in termini di maggiore consapevolezza della scelta organizzativa, attraverso la riserva di una quota di lavoro giudiziario “ordinario”, rimessa alla valutazione motivata del Procuratore, compatibile con le funzioni direttive e le dimensioni dell’ufficio da indicare nel progetto organizzativo.

6. La valorizzazione della trasparenza dell’esercizio del potere organizzativo anche in funzione della conoscibilità da parte dell’organo di governo autonomo chiamato alla sua valutazione (e di conferma o di valutazione di domande per ulteriori incarichi), attraverso:

7. La valorizzazione dell’attività dei Consigli Giudiziari nella valutazione dei progetti organizzativi e dei provvedimenti di variazione e attuazione degli stessi, attraverso la previsione della possibilità di coinvolgimento dei CG:

Si è inoltre provveduto all’accorpamento delle regole di funzionamento della DDA, che va intesa come articolazione speciale posta all’interno di un ufficio unitario, e alla previsione di una specifica disciplina per la DNA, in funzione delle specifiche caratteristiche dell’ufficio e per chiarirne potenzialità e competenze, che ricalca, da un lato, le articolazioni di una Procura della Repubblica e in particolare di una DDA; dall’altro tiene conto di alcune delle scelte già ampiamente sperimentate nel corso degli anni e sviluppate con i più recenti progetti organizzativi dell’ufficio.

Abbiamo sostenuto convintamente le modifiche proposte, alla cui elaborazione abbiamo attivamente partecipato, in quanto siamo convinti che queste modifiche rappresentino un ulteriore, rilevante passo nella direzione di rafforzare l’unitarietà della giurisdizione e il carattere diffuso del potere giudiziario.

Alessandra Dal Moro
Elisabetta Chinaglia
Giuseppe Cascini
Mario Suriano
Ciccio Zaccaro

11 dicembre 2020