Il giudice non è succube del pm

ANM: Per avere un giudice terzo e imparziale non occorre andare a Berlino

Pubblichiamo il testo del comunicato odierno della Giunta Esecutiva Centrale dell'ANM sulle vicende seguite al processo nei confronti del sottosegretario alla Giustizia

Per avere un giudice terzo e imparziale non occorre andare a Berlino

Per dimostrare l’inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l’imputazione, ed alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna.

Questo dimostra, come l’Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l’assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm.

Siamo, invece, sconcertati nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza.

Siamo disorientati nel constatare che il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo.

Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche.

Siamo, tuttavia, confortati dalla consapevolezza che i magistrati del Tribunale di Roma hanno semplicemente applicato la legge con onore e responsabilità, come fanno ogni giorno i magistrati italiani.

La Giunta esecutiva centrale
Associazione Nazionale Magistrati