
Il programma di gestione in Cassazione
I risultati raggiunti dalla Corte di cassazione negli ultimi anni testimoniano di una decisa riduzione dell’arretrato, frutto di definizioni molto superiori alle sopravvenienze prolungatesi nel tempo. Ciò ha consentito di raggiungere con congruo anticipo gli obiettivi assegnati all’Ufficio nel contesto del PNRR. Questi risultati sono il frutto dell’impegno di tutti i magistrati della Corte. Questi risultati meritano il massimo rispetto e valgono ad assicurare una definizione più rapida dei giudizi nel grado di legittimità.
La Corte ha così già tenuto fede all’impegno preso nei confronti delle Istituzioni europee.
Il ritmo di lavoro impresso negli ultimi anni, tuttavia, non ha paragoni con i carichi sperimentati in precedenza ed ha causato un malessere che va diffondendosi in sempre più numerosi e valorosi colleghi, che non può più essere trascurato. L’esigenza di una riflessione comune sulla direzione da prendere, secondo le regole e lo spirito dell’autogoverno, è sottolineata anche dal parere che la Commissione flussi ha reso in ordine al programma di gestione presentato dalla Prima Presidente, in linea con la delibera resa nel febbraio 2025 dal CSM sul precedente programma di gestione, nella quale si legge non solamente che “lo straordinario impegno richiesto ai giudici di legittimità può – ove mantenuto per un intervallo temporale eccessivamente lungo – incidere negativamente sulla funzione nomofilattica della Corte di cassazione”, ma anche che l’individuazione dei carichi esigibili dell’ufficio di legittimità, “non più procrastinabile”, necessita di una interlocuzione effettiva tra Primo Presidente, Consiglio direttivo, presidenti di sezione, consiglieri delle diverse sezioni e gruppi di lavoro eventualmente istituiti presso l’ufficio di legittimità, attraverso “la condivisione di un metodo di lavoro”.
Per queste ragioni il gruppo di AreaDG ritiene che il programma di gestione in discussione in seno al Consiglio direttivo, ove non rechi modifiche nel senso auspicato e nella direzione indicata dalla delibera del Csm 19.2.2025 e dal parere della commissione flussi, meriti un parere negativo, non ravvisandosi la necessaria correzione degli obiettivi che varrebbe a ripristinare un ritmo di lavoro maggiormente sostenibile e a salvaguardare la riflessione necessaria al sereno esercizio della nomofilachia.
Il gruppo di AreaDG - Cassazione
11 luglio 2025