Chiediamo attenzione e rispetto
In questi giorni abbiamo visto comunicati di vario contenuto che hanno sottoposto a critiche di diversa natura il comportamento dei vertici degli uffici requirenti di Catanzaro.
Non restiamo certamente indifferenti a tali valutazioni, sottolineando che comunque ben diverso dev’essere il giudizio su ciascuno di tali comportamenti: su questo tema non possiamo che sottolineare la correttezza dei toni e l’assoluta condivisibilità dei contenuti, così come la tempestività, delle iniziative assunte da Area Democratica per la Giustizia, sia nella sua componente al CSM, che ha richiesto l’apertura di una pratica a tutela dei magistrati sottoposti ad assurdi attacchi, sia con il comunicato approvato dalla GEC dell’ANM della quale AreaDG è parte.
Tuttavia, riteniamo indispensabile, ora, prescindere da questo non più affascinante tema, per porre al centro dell’attenzione ciò che doveva esserlo fin dal primo momento: e cioè la tutela del corretto svolgimento del delicatissimo procedimento che ha appena preso le mosse con l’arresto di oltre trecentotrenta persone. Perché di questo si tratta, e su questo il nostro Distretto merita attenzione e rispetto.
Attenzione per le condizioni di lavoro dei nostri Uffici giudiziari, del tutto inadeguati per risorse dinnanzi alle incessanti e sempre più drammatiche domande di giustizia che il nostro territorio pone loro.
Rispetto per i magistrati della Procura di Catanzaro (tutti, nessuno escluso), che lavorano in un territorio molto problematico con sacrificio, dedizione e grande impegno.
Rispetto per la magistratura giudicante del Distretto, che, alle prese con questo e con tanti altri procedimenti, sta garantendo un servizio equilibrato della giurisdizione, sfuggendo alla soffocante stretta fra esigenza di sicurezza del territorio e garanzia dei cittadini sottoposti a processo.
Rispetto per i detenuti sottoposti a questa indagine, tra le più articolate e complesse della storia della nostra Regione, che devono confidare in un inquirente imparziale e in un giudice sereno ed equilibrato.
Rispetto per le persone offese, che hanno il diritto di sentirsi tutelate da una criminalità organizzata asfissiante e sanguinaria come nessun’altra oggi in Italia.
Ma soprattutto rispetto per i cittadini di questo territorio, che ancora una volta non chiedono che di poter confidare in una magistratura libera, indipendente, autonoma ed imparziale, che abbia la capacità di fronteggiare quel sistema criminale che da anni opprime questo territorio e ne condiziona ogni iniziativa di sviluppo economico, e tenta di spegnerne ogni speranza di riscatto.
Rispetto, dunque.
Questo, a tutti, ma proprio a tutti, chiedono oggi i magistrati di Area Democratica per la Giustizia del distretto di Catanzaro.
Marta Agostini e Gabriella Reillo
referenti di Area DG di Catanzaro
31 dicembre 2019
Comunicato approvato dalla GEC dell’ANM
Le valutazioni del Procuratore Generale Lupacchini, come riportate dalla stampa, relative a ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP in seguito ad indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e in attesa di ulteriori verifiche giurisdizionali, sono sconcertanti in sé e ancor più perché provenienti dal vertice della magistratura requirente del distretto.
Ogni esternazione che si risolva in una critica dei provvedimenti giudiziari, non argomentata e non fondata sulla conoscenza degli atti, rappresenta una lesione delle prerogative dell'autorità giudiziaria, una delegittimazione del suo operato, e può, nel caso di specie, implicare, in ragione del ruolo ricoperto da chi l’ha resa, un’inaccettabile forma di condizionamento dell'autonomia e indipendenza dei titolari delle indagini e incidere sulla serenità dei magistrati chiamati ad occuparsi dei relativi accertamenti nelle diverse fasi processuali.
L’ANM è certa che la Magistratura non ne sarà influenzata e saprà operare con serenità ed indipendenza in un territorio purtroppo interessato da una delle forme più aggressive di criminalità organizzata.
Roma, 27 dicembre 2019
Richiesta di apertura di una pratica in Prima Commissione sulle dichiarazioni del Procuratore Generale di Catanzaro
Al Comitato di Presidenza
In una intervista rilasciata ad una emittente televisiva a diffusione nazionale il Procuratore Generale di Catanzaro, dott. Otello Lupacchini, intervistato in merito ai recenti arresti eseguiti su disposizione della AG di Catanzaro ha affermato: “I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della Procura Generale contattare e informare. Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della Procura Generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l’evanescenza come ombra lunatica di molte operazioni della Procura Distrettuale di Catanzaro stessa”. Si tratta di dichiarazioni particolarmente allarmanti in ragione del ruolo rivestito dall’intervistato ed in quanto riferite ad un provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, sul quale dovrà pronunciarsi nei prossimi giorni il Tribunale per il riesame di Catanzaro. Chiediamo pertanto la apertura di una pratica in prima commissione per l’adozione di urgenti provvedimenti a tutela della credibilità della AG di Catanzaro e dell'esercizio sereno, imparziale ed indipendente della funzione giudiziaria in quella sede.
Giuseppe Cascini
Elisabetta Chinaglia
Alessandra Dal Moro
Mario Suriano
Giovanni Zaccaro
Roma, 27 dicembre 2019