Dalla perdita di un uomo unico un’eredità illuminata per il Paese
Con la scomparsa di Gino Strada l’Italia perde uno dei suoi uomini migliori e uno straordinario interprete della contemporaneità.
Egli è stato protagonista di una politica “alta”, fondata sull’idea semplice e radicale, quanto rivoluzionaria, del rifiuto della guerra e della violenza quale metodo di risoluzione dei conflitti sociali.
Attraverso la costruzione della visionaria esperienza collettiva di Emergency, Gino Strada ha attuato un’azione politica capace di dare risposte concrete ai bisogni essenziali di salute e di cura da chiunque provenienti, di essere presente con ospedali, presidi medici e personale nei luoghi di guerra, nei campi profughi, nelle realtà più marginali dove regnano abbandono e disperazione.
Con la sua azione Gino Strada ha dimostrato che una politica diversa, che muove dal “dal basso”, di comunità e di solidarietà per il bene comune, per le persone ed i loro bisogni è possibile, che la cura e la salute, proprio come la recente e non ancora purtroppo conclusa esperienza della pandemia ha dimostrato, costituiscono beni e bisogni primari ed essenziali di ogni essere umano, che non ammettono discriminazioni e confini. Là dove quei beni primari vengano a mancare o ne sia ostacolata una fruizione generalizzata, nessuna prospettiva di vita e di sviluppo sociale e individuale risulta possibile.
Vi è oggi in tutti noi il dispiacere profondo per la sua scomparsa, il cordoglio e la sincera commozione, la consapevolezza di un mondo che è ora più povero.
Restano però la ricchezza di quanto Gino Strada ha saputo realizzare ed il suo prezioso lascito, racchiuso in un invito, rivolto alla collettività, per un impegno fattivo e concreto di costruzione d’una società non diseguale, più giusta e più equa.
13 agosto 2021