Il tirocinio nell’emergenza
La scorsa settimana abbiamo chiesto la proroga del tirocinio dei Mot per un tempo pari alla sospensione dell’attività giudiziaria ordinaria per effetto del “coronavirus”.
Insistiamo, oggi, nella richiesta, perché questo è il momento di intervenire: proprio in questi giorni, il Parlamento sta lavorando alla conversione in legge dei decreti adottati per l’emergenza e questa è la sede d’elezione per adottare un simile provvedimento.
Per altro verso non vorremo che, una volta giunti ad una fase di progressivo recupero della normalità giudiziaria, il problema venisse dimenticato e i Mot ne facessero le spese, trovandosi ad assumere le funzioni in un momento di febbrile ripresa dell’attività giudiziaria, senza essere pronti ad affrontare le responsabilità cui sarebbero da subito chiamati.
Apprendiamo con soddisfazione che oggi la Scuola ha ripreso le attività di formazione iniziale, inaugurando un modello a distanza che, almeno in parte, potrà supplire le carenze dettate dal momento. Il tirocinio, anche nella situazione attuale, può e deve essere proseguito. Non sarà possibile partecipare fisicamente alle attività d’udienza, occasioni irrinunciabili di formazione, ma è di primaria importanza proseguire nella redazione dei provvedimenti e nell’approfondimento pratico delle innumerevoli tematiche di diritto sostanziale e processuale e di pratica esperienziale che vengono sollecitate dell’attività giudiziaria sul campo. Siamo consapevoli che la Scuola, anche per ragioni tecnico-organizzative, non può supplire alla formazione pratica che si realizza con affiancamento; ma le potenzialità dei mezzi di videoconferenza messi a disposizione dal Ministero a tutti i magistrati offrono possibilità ancora inesplorate, che la nostra fantasia e il nostro entusiasmo possono contribuire a trasformare in ulteriori occasioni di confronto formativo e di vicinanza professionale ed umana in questi momenti difficili.
Facciamo appello al CSM, alla Scuola, ai Consigli Giudiziari e agli esperti formatori, ai magistrati coordinatori e ai singoli affidatari, affinché si facciano carico della formazione da remoto, condividendo esperienze ed esercitazioni attraverso casi pratici, anche usufruendo dell’esperienza dei MAGRIF e dei colleghi più esperti. A tutti quanti, chiediamo di mettere in campo, pur nell’emergenza, il massimo impegno in favore dei magistrati in tirocinio, anche tramite apposite modalità di formazione a distanza; consapevoli del fatto che, per questa via, si costruisce quel rapporto intergenerazionale che, oltre a consentire il passaggio di esperienze e di valori, da sempre costituisce un fattore di coesione della magistratura italiana.
30 marzo 2020