Comunicato

Le donne nel CSM: una questione di eguaglianza e di qualità

Votare una donna alle elezioni suppletive dell’8 e 9 dicembre per ridurre lo squilibrio della rappresentanza femminile. Anche per questa via si può restituire all’istituzione consiliare credibilità e autorevolezza

In una magistratura composta per il 53% da donne e negli ultimi concorsi per oltre il 60% da giovani colleghe, solo quattro donne su sedici componenti togati siedono in Consiglio Superiore.

Nessuna donna è tra i componenti laici.

Si tratta di un oggettivo deficit di rappresentanza della componente femminile in Consiglio, che si ripropone anche negli uffici direttivi e semidirettivi, sia giudicanti, sia requirenti, nei quali le percentuali delle presenze sono sempre fortemente squilibrate in favore della componente maschile.

Le elezioni suppletive dell’8 e 9 dicembre prossimi, offrono un’occasione preziosa di privilegiare nel voto le candidature femminili, per ridurre il marcato squilibrio oggi esistente, promuovendo una maggiore eguaglianza e l’apporto di specifiche qualità di cui il Consiglio Superiore, specie in questo particolare momento, ha grande bisogno.

Votare una donna e ridurre lo squilibrio oggi esistente è una scelta per affermare l’eguaglianza, contribuendo anche per questa via al recupero di credibilità e autorevolezza del Consiglio Superiore e della magistratura.

Cristina Ornano
Presidente di AreaDG