“Monitoraggio sui corsi di preparazione al concorso di magistratura” la dubbia genesi di una iniziativa discutibile
Con nota a firma del Segretario Generale intitolata “ Monitoraggio sui corsi di preparazione al concorso di magistratura”, è stato trasmesso nella giornata di ieri, attraverso i capi degli uffici giudiziari, un questionario da compilare in forma non anonima, con cui si chiede ai magistrati nominati con il D.M. 6.12.2007 e successivi, di indicare le modalità con cui si sono preparati al concorso in magistratura, fornendo informazioni di dettaglio che appartengono alla sfera privata della persona e riguardano, addirittura, fatti antecedenti all’ingresso in magistratura.
La natura non anonima del questionario, senza che fossero specificati ragioni e scopi dell’iniziativa e, soprattutto, la conservazione, il trattamento e l’utilizzabilità dei dati richiesti, ha suscitato comprensibilmente grande disagio e preoccupazione nei magistrati.
Nella serata di ieri è pervenuta una nota informativa dei consiglieri Ardituro (gruppo consiliare: AreaDG), Cananzi e San Giorgio (gruppo consiliare: Unicost), componenti della Commissione sesta, nella quale si annuncia la prossima comunicazione da parte del Presidente della stessa commissione ai magistrati interessati di soprassedere alla risposta, e si chiarisce che la richiesta di predisporre un questionario informativo fu avanzata dal consigliere Morgigni (gruppo consiliare: A&I) e che esso non fu mai sottoposto all'approvazione della commissione.
Nel prendere atto di tali utili informazioni, per la cui tempestività ringraziamo i consiglieri di AreaDG, esprimiamo la nostra forte preoccupazione, evidente essendo che la richiesta ai magistrati di informazioni personali e private, seppur finalizzata all’istruzione di un'iniziativa volta a far luce sulle modalità di preparazione del concorso in magistratura e sul variegato, e talvolta opaco, mondo delle scuole private per la preparazione al concorso, non può mai avvenire attraverso questionari nominativi e per via gerarchica, ma solo in forma anonima e su base volontaria.
Area Democratica per la Giustizia, anche attraverso i propri consiglieri e la propria componente in ANM, vigilerà affinché l’acquisizione di dati attinenti la vita personale del magistrato, come di qualunque altro cittadino, avvenga sempre nel rispetto della sfera privata e delle regole che la tutelano e auspica che sia fatto pieno chiarimento sulla vicenda che ha suscitato legittime reazioni, ma anche polemiche che non giovano all’immagine del Consiglio Superiore
27 Gennaio 2017