Protestiamo uniti per una ANM più forte
All’Assemblea ANM del 30 aprile scorso AreaDG ha sostenuto con convinzione la necessità di proclamare uno sciopero contro la riforma dell’ordinamento giudiziario e del CSM presentata dalla Ministra Cartabia e poi stravolta dagli emendamenti sostenuti da alcune delle forze politiche.
In quella Assemblea abbiamo indicato i punti più critici rilevabili negli emendamenti indicati:
- la separazione radicale delle funzioni attuata con legge ordinaria, aggirando il presidio costituzionale a tutela dell’unità della carriera dei magistrati;
- l’istituzione del fascicolo della performance del magistrato, destinato a rilevare e sanzionare acriticamente ogni “rilevante anomalia” che evidenzi la divergenza tra i provvedimenti emessi dal Pm e dal giudice e gli esiti del giudizio nelle fasi successive;
- l’introduzione di due nuove ipotesi di illecito disciplinare caratterizzate dall’assoluta astrattezza e mancanza di tassatività e quindi idonee a sottomettere i magistrati a giudizi e sanzioni assolutamente arbitrarie e potenzialmente strumentali, dai quali emerge un disegno volto a connotare in senso gerarchico i rapporti tra magistrati, che per dettato costituzionale si distinguono solo per funzione.
Questi passaggi della riforma esprimono un forte senso di rivalsa nei confronti della magistratura e sembrano finalizzati ad intimidire il magistrato al momento dell’assunzione delle sue decisioni, perché sempre esposto a ritorsioni sul piano professionale e disciplinare, soprattutto quando il procedimento riguardi vicende complesse, imputati eccellenti, interessi politici, economici e sociali sensibili. Cioè proprio quando è richiesto al magistrato di decidere con competenza e con coraggio e dovrebbe a lui essere garantita la massima serenità nell’adozione di scelte difficili.
Abbiamo sostenuto le ragioni dello sciopero perché queste norme, volte ad alterare irrimediabilmente la fisionomia costituzionale della magistratura, sono state introdotte senza alcuna interlocuzione con la magistratura e nonostante le critiche argomentate che abbiamo espresso in ogni occasione disponibile.
Abbiamo sostenuto lo sciopero perché riteniamo sia necessario creare attenzione dell’opinione pubblica su questi passaggi della riforma, pressoché ignorati nonostante siano destinati ad incidere profondamente sull’aspettativa di giustizia dei cittadini, senza risolvere i veri problemi che affliggono i nostri uffici e il servizio che siamo chiamati a rendere.
Ora che lo sciopero è stato proclamato e la sua data è fissata per lunedì 16 maggio 2022, è necessario che il gruppo AreaDG e tutta la magistratura si mobilitino in modo unitario e coeso per la sua migliore riuscita, perché soltanto in ragione di questo esito positivo sarà possibile cercare nuovi spazi di interlocuzione con la politica e con le altre istituzioni per riaffermare la necessità di una buona riforma, che rimuova definitivamente il rischio di torsioni e strumentalizzazioni del governo autonomo della magistratura e non prenda a pretesto quelle stesse gravi anomalie per incidere significativamente sul suo ruolo e sulla sua funzione di presidio della legalità.
11 maggio 2022