Comunicato

Riparazione per ingiusta detenzione: un nuovo illecito disciplinare non serve

L’obbligo di comunicazione ai titolari dell’azione disciplinare e il relativo illecito esistono già. Discutendo su una proposta inutile, si rimanda all’opinione pubblica l’immagine distorta di una magistratura superficiale e disattenta

È stata avviata ieri la discussione al Senato della proposta di legge AC 2514 (Sen. Costa) che interviene sulla normativa in materia di riparazione per ingiusta detenzione. In particolare, sono previste: l’introduzione dell’obbligo di trasmissione ai titolari dell’azione disciplinare di ogni sentenza di accoglimento della richiesta di indennizzo e una nuova ipotesi di illecito disciplinare.

Si tratta di norme inutili atteso che sia la comunicazione ai titolari dell’azione disciplinare sia il relativo illecito disciplinare già esistono e sono operativi nel sistema.

La stessa proposta, infatti, fu già accantonata in occasione dell’approvazione della legge n. 47/2015, in tema di custodia cautelare, proprio perché, in sede parlamentare, si prese atto della sua inutilità in quanto mera duplicazione della previsione di procedure di comunicazione e di illecito disciplinare già esistenti.

La proposta preoccupa per la carica simbolica e per il messaggio culturale errato e gravemente fuorviante che rimanda alla opinione pubblica, accreditando l’idea di una magistratura che opera superficialmente e senza attenzione ai diritti e alle garanzie delle persone.

Un messaggio vieppiù sbagliato, in un momento in cui il legislatore dovrebbe favorire il recupero di credibilità della magistratura e la fiducia in essa dei cittadini, non adottare norme manifesto o punitive.

Confidiamo nella memoria e nella saggezza del Parlamento.

15 luglio 2020