Senza spartizioni e senza ipocrisie
Le chat pubblicate in questi giorni restituiscono un’immagine dell’autogoverno che non ci appartiene, che respingiamo. Evidenziano una modalità di gestione in cui non ci riconosciamo.
Attendiamo e pretendiamo spiegazioni e chiarimenti dai consiglieri interessati, da chi ne era a vario titolo coinvolto, da chi avrebbe dovuto intervenire e non lo ha fatto.
Lo dobbiamo al gruppo, a noi stessi e ai tantissimi magistrati che non si sono mai prestati a logiche spartitorie e clientelari, anzi hanno contrastato da sempre certi sistemi.
Ma dobbiamo avere la lealtà di riconoscere che le pratiche consociative e spartitorie, aventi radici risalenti, hanno riguardato indistintamente AreaDG come i suoi gruppi fondatori, MD e Movimento per la giustizia. Sono logiche inaccettabili, fondate sull’idea che le spartizioni siano ingiuste solo quando toccano i “loro”, perché i “nostri”, si sa, sono i “migliori”.
Non è un tema nuovo per AreaDG: ci abbiamo fatto i conti, lealmente e pubblicamente, nelle assemblee, nei congressi, e anche nelle più recenti scelte di autogoverno, in cui i nostri consiglieri hanno abbandonato vecchie logiche anche a costo di rimanere fuori dai processi decisionali.
In questa direzione ci siamo mossi, ma evidentemente non abbiamo fatto abbastanza: abbiamo una grande responsabilità verso il gruppo e verso i colleghi e, perciò, dobbiamo innanzitutto noi spingere ancora di più verso il cambiamento, con proposte autentiche, impegni concreti e confronti senza infingimenti e ipocrisie.
Per questo convochiamo un’assemblea generale degli iscritti e simpatizzanti di AreaDG, da indire al più presto, come prima tappa di un percorso di rilancio morale e definitivo cambio di passo.
16 giugno 2020