Ancora sulla proposta Cartabia per il CSM

Un sistema elettorale che piace a un solo gruppo

Il voto dell’ultimo Comitato Direttivo dell’ANM, contrario al progetto ministeriale per le elezioni al CSM, ha visto MI isolata: ferma su una posizione di proprio tornaconto, malgrado l’urgente esigenza di guardare al bene dell’Istituzione

Ieri al Comitato direttivo dell’ANM è stato votato un documento di forte critica al sistema elettorale per il rinnovo del CSM proposto dalla Ministra Cartabia.

Il dibattito e, successivamente, il voto hanno dimostrato nei fatti come questo sistema piaccia solamente a Magistratura Indipendente. E non è un caso, in quanto tale sistema vedrà perpetrata la cattiva pratica della designazione degli eletti da parte della corrente.

Gli elettori non avranno una reale possibilità di scelta.

È un sistema che avvantaggia i gruppi più forti perché si divideranno pressoché a metà gli eletti.

È un sistema che ostacola il pluralismo e favorisce il bipolarismo, perché i gruppi minori rischiano di non essere rappresentati e i candidati indipendenti, ancora una volta non avranno possibilità alcuna di elezione.

È un sistema che consegnerà le sorti dei magistrati e del governo autonomo ai componenti laici eletti dal Parlamento che, spostando i loro voti a sostegno dell’una o dell’altra componente presente nel futuro Consiglio, saranno sempre determinanti.

Non è questo il sistema di cui la magistratura ha bisogno per tornare a riconoscersi nel proprio organo di governo autonomo; non è il sistema che potrà consentire al Consiglio Superiore di recuperare credibilità rompendo le dinamiche corporative e clientelari.

La rappresentanza di AreaDG si è schierata contro questo sistema, anche se, probabilmente, il nostro gruppo ne sarebbe avvantaggiato, perché riteniamo che non sia questo il momento per guardare al proprio tornaconto. Ci aspettavamo che dopo tanti proclami anche la “nuova” MI sapesse fare una scelta di vera discontinuità rispetto al passato.

19 dicembre 2021