Comunicato

Una protesta per i diritti

Condivisibili le motivazioni protesta dei funzionari della Commissione Nazionale Asilo e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale

I magistrati di AreaDG manifestano vicinanza e comprensione per le ragioni della protesta dei funzionari della Commissione Nazionale Asilo e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale. I funzionari delle Commissioni denunciano la mancanza di risorse, la dequalificazione dei componenti, l’aumento dei carichi di lavoro e l’accelerazione dei tempi delle procedure, la mancanza di personale amministrativo, l’assenza di supporto piscologico e la cattiva gestione dei servizi di interpretariato indispensabili per l’accuratezza dei colloqui.
La protesta è volta non solo a tutelare la dignità del lavoro e della  funzione ma anche a richiedere risorse, procedure giuste, figure di supporto per la mediazione culturale e per l’assistenza psicologica, necessarie a garantire il funzionamento del Sistema Comune Europeo dell’Asilo, in seno al quale le Commissioni per la protezione internazionale rivestono un ruolo centrale nell’assicurare il rispetto delle garanzie e del diritto di accesso al diritto di asilo, regolato dalla Direttiva europea sulle Procedure e protetto dalla Costituzione.

Le Commissioni  hanno, tra gli altri compiti, quelli di identificare i soggetti vulnerabili -incluse le vittime di tratta- e di apprestare le relative garanzie, di decidere l’applicazione di procedure prioritarie per il riconoscimento della protezione, di condurre le audizioni  secondo metodi di colloquio attenti alle esigenze e alle caratteristiche individuali di ogni richiedente protezione, che risentono della provenienza, del genere, dell’orientamento sessuale, della cultura  di origine e, sovente,  del trauma.  Si tratta di compiti che presuppongono altissime preparazione e formazione nonché tempo sufficiente a istruire le procedure, a condurre i colloqui e a scrivere decisioni motivate.
La straordinaria restrizione dei tempi delle procedure di frontiera, adottata con decretazione d’urgenza e senza preventivo confronto con le Istituzioni interessate, Commissioni e Tribunali, ha finito per aggravare la già deficitaria capacità degli organi di primo e secondo grado di affrontare, nei tempi e con la qualità necessari, casi che presentano spesso complessità notevoli anche per il dovere di cooperazione istruttoria e di ricerca delle fonti sul Paese di origine che il sistema europeo pone sull’autorità procedente.

I magistrati di AreaDG ritengono, pertanto, indispensabile un rafforzamento delle risorse delle Commissioni per la protezione internazionale con personale altamente qualificato e adeguatamente retribuito; l’assicurazione di adeguato supporto amministrativo, psicologico e di mediazione culturale; la previsione di tempi delle procedure compatibili con le capacità delle Commissioni e con la necessità di assicurare il “giusto processo”. Condividendo con le Commissioni una “medesima cultura del procedimento e della decisione”, che si alimenta nel Sistema Comune Europeo dell’Asilo, chiedono al prossimo Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura di prevedere occasioni di formazione comune tra giudici e funzionari della Commissioni.

Il Coordinamento nazionale di AreaDG
e il 
Gruppo AreaDG Immigrazione

15 novembre 2023