Un’occasione da non perdere
1. Un’occasione unica e imperdibile
Nel quadro degli interventi messi in atto dall’Unione Europea per fronteggiare gli effetti della crisi pandemica e costruire il futuro per le nuove generazioni (Next generation EU), una delle linee strategiche per il rilancio del nostro Paese è stata individuata nell’ottimizzazione del sistema Giustizia, sul postulato che una risposta di giustizia inefficace e tardiva, costituisca un fattore che mina la competitività di un paese e, prima ancora, la sua stessa tenuta sociale.
Le risorse messe in campo sono straordinarie: è un’occasione unica e che non possiamo perdere, anche perché è l’ultima per ridare dignità al sistema giustizia.
2. Le politiche di austerità nella giustizia
I tagli lineari che hanno colpito dalla fine degli anni 80 del Novecento, l’intera Pubblica amministrazione italiana e la progressiva erosione del welfare, hanno gravemente penalizzato anche il settore giustizia, nel quale per decenni e fino ad epoca recente non si sono fatti investimenti, ridimensionando personale, risorse e dotazioni e si è gestita l’organizzazione dei servizi giudiziari in funzione non dell’implementazione di essi e della loro qualità, ma della loro riduzione e contrazione. Oggi scontiamo le conseguenze drammatiche di quelle scelte, che ci hanno restituito, insieme ad una cronica carenza di personale, di spazi e di risorse, un’organizzazione del lavoro del personale di magistratura e giudiziario inadeguati e con alcuni aspetti di inemendabile obsolescenza.
Grave è stato, poi, il ritardo sul terreno dell’innovazione tecnologica.
Lo sforzo messo in campo dal DOG e dalla sua dirigenza negli ultimi 5/6 anni è stato sicuramente apprezzabile, ma la necessità di operare su tanti fronti aperti, ad iniziare dalla carenza di personale, e la necessità di colmare l’inerzia precedente, ha dato risposta alle urgenze più immediate, ma non ha consentito di avviare le riforme necessarie.
La pandemia ha reso ancor più evidenti ritardi e limiti, ma, come ogni crisi, ha aperto nuove prospettive e nuove opportunità che, tuttavia, occorre saper cogliere.
3. I fondi per la giustizia e l’occasione di una riforma radicale e innovativa.
Il 12 gennaio scorso il Governo ha presentato in CdM la bozza del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), concepito come il piano per l’attuazione degli obiettivi comuni tra gli stati. Nella parte seconda del Piano, relativa alle missioni progettuali con specifico rilievo ai temi della digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, il terzo intervento è dedicato all’innovazione organizzativa della giustizia, per cui è stato previsto un investimento pari a due miliardi, ulteriormente implementabile, e risorse complementari pari a 1 miliardo e 10 milioni di euro dagli stanziamenti della legge di Bilancio.
L’investimento mira alla riduzione dei tempi della giustizia attraverso diverse linee di intervento per la creazione dell’ufficio del processo, riforma ordinamentale del processo civile e del processo penale e per l’abbattimento dell’arretrato nei tribunali maggiormente gravati, nonché, del tributario in Cassazione. Le linee programmatiche richiedono una loro sostanziosa implementazione ed integrazione, un ampliamento degli interventi e la loro maggiore diversificazione. Ci vuole, soprattutto, una visione radicalmente nuova dell'organizzazione giudiziaria fondata sul metodo della co-creazione così nella riforma ordinamentale e del processo, come della digitalizzazione e delle infrastrutture informatiche.
La scadenza di presentazione del Piano all’Unione è fissata al 2 aprile 2021. I tempi, sono, dunque, strettissimi, ma lasciano margini affinché la magistratura possa dare il proprio contributo di idee e di proposte.
4. Una sfida cruciale
Siamo, oggi, alla vigilia di una sfida cruciale e ad una grande occasione di rilancio del settore giustizia che ci interpella rispetto ad una visione generale dell’informatizzazione e dei servizi telematici degli Uffici di merito e della Corte di cassazione. Le linee progettuali del Recovery Plan puntano, infatti, all’ammodernamento del settore giustizia sia per gli uffici di merito che per la Corte di Cassazione abbordando lo smaltimento del contenzioso tributario e dell’arretrato – in parte endemico, in parte recente – in termini di innovazione dei software e delle infrastrutture digitali, considerate di primaria importanza per il completamento della modernizzazione e le integrazioni delle riforme normative già in programma. Prevedono, inoltre, l’assunzione di personale che possa garantire performance all’altezza dei parametri europei, attraverso il necessario supporto di capitale umano e specialistico che gioca un ruolo cruciale nell’ammodernamento dell’azione pubblica in generale. La modernizzazione, se accompagnata con l’assunzione di personale non avventizio, consentirebbe di uscire dalla logica dello smaltimento creando un circuito virtuoso di giustizia efficiente, autorevole e realmente orientatrice, forte delle prassi giudiziarie più virtuose ed attendibile per le aspettative dei cittadini e delle imprese, che si mostri capace di dare risposte ai tre segmenti cruciali per un sistema giustizia moderno: quantità del contenzioso, qualità delle decisioni e tempi di giudizio (come ha detto il Primo Presidente della Cassazione Pietro Curzio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021).
Sotto questo aspetto la ripartenza con lo sguardo rivolto al futuro deve anche affrontare il ritardo tecnologico e valorizzare la prevedibilità delle decisioni attraverso la nomofilachia.
In un panorama così complesso, e alla vigilia di un’incisiva sfida, preoccupano i blocchi periodici del PCT, come quello recente di Italgiureweb – un servizio di rilievo nazionale, principale fonte di conoscenza per ogni operatore del diritto, luogo di riconoscimento del ruolo orientativo della Suprema Corte – che ha smesso di funzionare per 22 giorni del mese di gennaio scorso mancando di inserire i provvedimenti del 2021. Il caso di Italgiureweb, mentre il servizio lentamente torna alla normalità, ci pone, però, davanti alla difficoltà di conoscere i meccanismi tecnici che regolano questo fondamentale servizio attraverso informazioni aggiornate su competenze, risorse e obiettivi, proprio nel momento cruciale della grande occasione di rilancio del settore giustizia attraverso il Recovery Plan, e ci interpella tutti rispetto ad una nuova visione generale dell’informatizzazione che renda visibile e attiva l’organizzazione dei servizi telematici degli Uffici di merito e della Corte di cassazione, in una dimensione moderna e positiva.
Si tratta, insomma, di versanti (come quello relativo all’uso del PCT negli uffici di merito, con le criticità concrete della Consolle del magistrato più volte segnalate) che esigono prospettive innovative sul reclutamento del capitale umano e i profili interni di direzione, che devono confrontarsi con la sfida informatica e sulla nostra capacità di interlocuzione propositiva, indispensabile per collaborare al meglio nell’analisi dei problemi strutturali di formazione delle pendenze.
5. Mettere al centro la persona, per una società giusta ed inclusiva
Riteniamo che questa sia un’occasione unica per una riforma, radicale e innovativa, che abbandoni definitivamente l’approccio aziendalistico all’inseguimento di un produttivismo fine a se stesso, che si esaurisce nella riduzione dei numeri e dei tempi, ma si mostra indifferente alla qualità del servizio all’utenza ed alle condizioni di lavoro di chi in essa, a diverso titolo, opera, per immaginare e mettere in campo una riforma di sistema che, attraverso interventi strutturali e multilivello, realizzi una giustizia finalmente efficiente, che ponga al centro la persona e i suoi bisogni, contribuendo alla crescita sociale ed alla creazione di una società giusta ed inclusiva.
Processo, organizzazione giudiziaria e innovazione tecnologica sono intimamente interconnessi e non possono procedere ed evolversi in modo indipendente.
Le procedure giudiziarie non sono più concepibili come avulse dal contesto dell’organizzazione e le une e le altre devono misurarsi con l’innovazione digitale che sempre più ne costituisce una componente formante. Ne deriva una peculiarità e, nel contempo, una complessità che può essere governata solo attraverso la compartecipazione, competente ed informata, dei magistrati e degli altri attori del processo.
AreaDG vuole fornire il proprio contributo aprendo una riflessione ed un confronto interno alla magistratura, attraverso l’organizzazione di incontri seminariali sui temi delle riforme per la giustizia civile, della giustizia penale, dell’arretato del contenzioso tributario in Cassazione e sulla riforma ordinamentale.
Diamo avvio al programma con questo seminario
Seguiranno gli incontri seminariali programmati sugli altri temi indicati.
Siamo convinti che nell’economia della conoscenza comprendere ed attuare il digitale sia essenziale per la crescita di un progetto di società capace di investire in inclusione, esperienza e cultura.
9 febbraio 2021