AreaDG incontra il Ministro della Giustizia
Nella giornata del 2 agosto si è svolto l’incontro tra il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la delegazione di AreaDG, composta dal Segretario generale Maria Cristina Ornano, dal Presidente Maurizio Carbone e dalla componente del Coordinamento nazionale Donatella Salari. All’incontro ha partecipato il Capo di gabinetto Fulvio Baldi.
L’incontro tra la delegazione di AreaDG ed il Ministro, protrattosi per quasi due ore, si è svolto in un clima di grande cordialità e non di sola forma, registrandosi reciproca disponibilità all’ascolto ed al confronto.
Questo clima ha consentito ad AreaDG di affrontare molti temi del dibattito attuale in materia di giustizia e di esporre le posizioni e le proposte del gruppo al riguardo.
In apertura il Ministro ha voluto sottolineare il suo personale apprezzamento per l’associazionismo giudiziario ed il pluralismo culturale che lo caratterizza.
Abbiamo, perciò, ringraziato per l'attenzione mostrata e, nell’ esprimere la nostra piena disponibilità a confrontarci e a fornire il nostro specifico contributo su tutti i temi della giustizia, abbiamo inteso affermare con chiarezza che per AreaDG l'interlocutore istituzionale nelle relazioni del Governo con la magistratura associata è l'Anm, che rappresenta tutti i magistrati, nella quale ci riconosciamo e alla cui azione unitaria contribuiamo.
Proprio in questo passaggio di confronto abbiamo rimarcato che, preso atto delle spiegazioni date dal Ministro, consideravamo superato l'incidente della mancata convocazione di AreaDG nella sua piena rappresentatività. Nel contempo, però, abbiamo voluto sottolineare che le dichiarazioni del sottosegretario Morrone costituiscono un arretramento proprio sul tema cruciale del pluralismo associativo.
Abbiamo, pertanto, auspicato che tale episodio resti isolato perché, se dovesse ripetersi in futuro, sarebbe inevitabilmente destinato a sollecitare risposte ferme ed intransigenti da parte della magistratura associata.
Per tale ragione abbiamo accolto, con soddisfazione, le parole del Ministro che ha fornito ampie rassicurazioni riguardo alla sua apertura, scevra da ogni pregiudizialità, verso la magistratura associata in tutte le sue componenti.
L’incontro ci ha dato l’occasione di esporre al Ministro le origini e il percorso di AreaDG anche in relazione al rapporto con i gruppi fondatori.
Da questo tema siamo passati ad affrontare la questione della riforma della legge elettorale per il CSM. Abbiamo espresso, in proposito, la profonda delusione del gruppo per l’indicazione di soli candidati uomini nella componente laica del CSM: una scelta che ha mortificato l’intera magistratura e la democrazia.
Abbiamo, perciò, rappresentato al Ministro la necessità di una riforma dell'attuale legge elettorale, della quale abbiano indicato gli aspetti più negativi e distorsivi, riaffermando la nostra assoluta contrarietà al sistema del sorteggio in tutte le sue possibili declinazioni e rivendicando, con fermezza, il diritto e la capacità di scelta dei magistrati nella selezione dei propri rappresentanti al CSM come metodo fondante della democrazia. Abbiamo, quindi, indicato la strada del ritorno al sistema proporzionale con correttivi, accompagnato dall’introduzione di meccanismi che assicurino un’ adeguata rappresentanza di genere. Al riguardo abbiamo sottolineato l’urgenza, all’indomani dell’insediamento del nuovo Consiglio Superiore, di promuovere un tavolo tecnico per l’elaborazione di una proposta di riforma.
Il Ministro ha ascoltato con grande attenzione le nostre posizioni e proposte, in particolare, sulla rappresentanza di genere e sulla costituzione di un tavolo tecnico.
Il confronto è stato anche l’occasione per trattare il tema dell’autogoverno, riguardo al quale, come gruppo, abbiamo manifestato una chiara assunzione di responsabilità, richiamando l’impegno della nostra componente a restituire ed assicurare al Consiglio tutta la sua autorevolezza, non disgiunto dall’auspicio di un’ analoga sensibilità sul tema da parte di tutti gli altri componenti del Consiglio, togati e non togati.
Abbiamo, poi, rappresentato la preoccupazione del gruppo per la deriva culturale che spinge verso l'odio razziale e la violenza, in un coacervo di atteggiamenti negativi i quali, alimentando il senso di insicurezza , imbarbariscono le relazioni sociali e favoriscono il degrado etico. Abbiamo espresso il nostro convincimento circa il ruolo fondamentale del Ministro della Giustizia al riguardo e l’auspicio che l’azione governativa sia volta a riequilibrare le attuali politiche della giustizia con un’attenzione alle ricadute che le tematiche securitarie possono arrecare alla pacifica convivenza. Abbiamo poi sottolineato la necessità di una forte azione di contrasto all’odio razziale con l’introduzione, tra le priorità di cui all’art. 132 bis disp. att. C.p.p., dei reati di odio razziale o aggravati da tale finalità.
Questo tema ci ha consentito di introdurre quello ulteriore, e collegato, della riforma sulla legittima difesa e di esprimere, al riguardo, la nostra convinta contrarietà alle modifiche proposte, le quali nulla aggiungerebbero alla sicurezza dei cittadini, con rischio concreto di aprire la strada alla giustizia privata; ciò a maggior ragione in un contesto nel quale cogliamo pericolose e preoccupanti aperture sulla detenzione e l'acquisto per corrispondenza di armi.
Di seguito gli ulteriori specifici temi affrontati:
- Ordinamento penitenziario: abbiamo espresso la nostra profonda delusione per la decisione di non esercitare la delega di cui alla legge 103/ 2017 sui temi fondamentali come la facilitazione dell'accesso alle misure alternative e l'eliminazione degli automatismi che ne precludono la applicazione.
Il Ministro ha difeso la scelta operata e rivendicato il fatto di aver comunque recuperato una parte del testo, in particolare sul lavoro in carcere e minorile.
Ha confermato la decisione di non esercitare la delega in materia di misure alternative, ammettendo che l'attuale testo recupera una parte molto piccola del testo originale. - Prescrizione: premessa la necessità di mirare all'obiettivo del diritto penale minimo per recuperare efficienza e ragionevole durata dei processi, abbiamo sostenuto una riforma della prescrizione che ne preveda la sospensione dopo la sentenza di primo grado.
- Intercettazioni: si è convenuto sulla delicatezza e complessità del tema e sull’opportunità di sottoporre il testo ad un preliminare confronto con l’Anm, in modo da pervenire ad un corpus equilibrato e condiviso.
- Immigrazione e protezione internazionale: ribadita, da parte nostra, la necessità di assicurare la legalità interna ed internazionale nel soccorso in mare, abbiamo focalizzato la prospettiva del passaggio dell’azione governativa da un approccio emergenziale e di immediata risposta alla tutela della sicurezza delle frontiere ad un azione strutturale, attraverso la riapertura e l'incremento delle quote di ingresso e dei corridoi umanitari.
In materia di protezione internazionale si è sottolineata l’esigenza che sia contrastata ogni spinta a contrarre la domanda di protezione internazionale garantendo una sempre maggiore formazione comune tra le Commissioni territoriali e i magistrati che si occupano di questa materia, sul solco di quanto già sperimentato dalla Scuola Superiore della Magistratura, in modo da assicurare l’uniformità della giurisprudenza e assicurare il raccordo tra motivazione del provvedimento delle Commissioni e l’eventuale impugnazione.
Su tale ultima proposta il Ministro, pur sottolineando che la materia non rientra nella sua diretta competenza, ha però manifestato la piena disponibilità a fornire collaborazione sul terreno della formazione comune. - Organizzazione e risorse: abbiamo osservato che le nuove assunzioni servono solo a coprire i vuoti di organico esistenti e quelli che si produrranno nei prossimi due anni ed abbiamo chiesto di proseguire su questa strada, assumendo non solo assistenti, ma anche funzionari, e di procedere all'adeguamento delle qualifiche professionali alla nuova realtà della digitalizzazione.
Abbiamo anche chiesto che sia bandito regolarmente ogni anno il concorso per l'accesso in magistratura che deve tornare ad essere un concorso di primo grado.
Il Ministro ha condiviso le nostre indicazioni ed ha assicurato l’impegno del suo ministero al riguardo.
Si è poi trattato il tema dell’edilizia giudiziaria e della sicurezza nei nostri luoghi di lavoro. Abbiamo sottolineato che la vicenda del Tribunale di Bari non costituisce, in realtà, un fatto isolato.
L’occasione ci ha consentito di riportare al Ministro l’esperienza fatta dai nostri candidati al CSM che, nel loro viaggio per l’Italia, hanno avuto modo di constatare le condizioni di pericolo e poca sicurezza in cui versano molti palazzi di giustizia; abbiamo riferito del monitoraggio fatto dall’ANM che può fornire un quadro della situazione.
Per tali ragioni abbiamo richiesto un impegno forte del Ministero per un piano nazionale di interventi urgenti di edilizia giudiziaria e abbiamo sollecitato un monitoraggio costante sia in relazione alla sicurezza delle strutture sia in relazione alla loro adeguatezza . La giurisdizione infatti deve poter essere amministrata in luoghi idonei e in condizioni che garantiscano dignità, sicurezza ed anche reciproco rispetto tra i magistrati e i cittadini che fruiscono del servizio giustizia.
Il Ministro ha assicurato il suo impegno e la sua attenzione, pur rappresentando la difficoltà dell’ intervento. Ha riferito che esiste un monitoraggio già avviato dal precedente Ministro e che potrà costituire una base di partenza.
Abbiamo, ancora, chiesto la rideterminazione delle piante organiche dei magistrati e del personale, alla luce dei carichi di lavoro, in linea di continuità con quanto fatto nella scorsa legislatura. Non abbiamo trascurato di ricordare al Ministro la grave situazione degli uffici giudiziari civili e la necessità di mettere in atto un piano straordinario per il recupero dell’arretrato. - Magistratura onoraria: si è convenuto con il Ministro sulla necessità di assicurare previdenza e assistenza. La nostra proposta prevede anche di adeguare il trattamento economico (eliminando la parte per obiettivi) e di ridurre i vincoli di utilizzo.
- Abbiamo anche formulato richieste sindacali in materia di trattamento economico in caso di malattia, segnalato l’urgenza della costituzione di un fondo di previdenza integrativa per i giovani magistrati, chiesto interventi per assicurare effettività al diritto alla genitorialità in magistratura.
Ci siamo resi disponibili a fornire una nota dettagliata delle nostre posizioni e proposte su tutti questi temi, disponibilità che il Ministro ha molto gradito.
In chiusura di incontro, il Ministro ha chiesto il contributo della magistratura associata in tutte le sue componenti per svolgere al meglio il suo alto compito. Da parte nostra abbiamo assicurato la piena disponibilità di AreaDG all’ascolto, al dialogo e al confronto, anche critico quando necessario, ma mai pregiudizialmente ostile.
4 agosto 2018