Nomina dei direttivi:
10 ipotesi per cambiare le regole
I due anni di applicazione del T.U. sulla Dirigenza giudiziaria dimostrano che l’obiettivo perseguito di assicurare prevedibilità e leggibilità delle nomine di dirigenti è ancora lontano dall’essere stato raggiunto come era negli intenti del Consiglio. Nelle nomine in Cassazione gli ambiti di discrezionalità sono ancor più ampi e i criteri di selezione sono scarsamente intellegibili, tali da aprire forti polemiche. Riteniamo che sia necessario e urgente procedere già in quest’ultimo anno di consiliatura, attraverso la modifica della normativa secondaria e, quindi, a legislazione invariata,ad una revisione del T.U. sulla Dirigenza giudiziaria ed all’individuazione di criteri selettivi trasparenti e verificabili in relazione alle nomine presso la Corte di cassazione e l’Ufficio del Massimario.
Non inseguiamo il ritorno ad un passato che non ha dato buona prova, né soluzioni di retroguardia che promuovano l’anzianità “a prescindere” e mortifichino i giovani, ma vogliamo una riforma che assicuri coerenza e trasparenza alle decisioni consiliari in materia di nomine.
Abbiamo individuato DIECI IPOTESI PER CAMBIARE LE REGOLE SULLE NOMINE, senza nasconderci le possibili controindicazioni, sulle quali vorremmo aprire un CONFRONTO TRA I MAGISTRATI , attraverso assemblee locali aperte alla partecipazione di tutti i colleghi interessati, consultazioni informali all’interno degli uffici e la raccolta di opinioni e proposte dei singoli colleghi da inviare ai referenti locali o al Coordinamento nazionale attraverso la mail coordinamento2017@yahoogroups.com.
Proprio la delicatezza del tema estremamente sentito in magistratura ci fa ritenere più produttivo aprire un percorso piuttosto che dare subito delle soluzioni che, spesso, si rivelano facili da propagandare, ma che portano con sé gravi controindicazioni o difficili se non impossibili da realizzare.
I risultati delle assemblee e le opinioni e proposte inviate, saranno restituite e discusse in uno o più seminari nazionaliche si terranno entro il mese di gennaio 2018 per la definizione di un programma, che vorremmo il più possibile condiviso nella magistratura, di proposte su revisione T.U. dirigenza e nomine in cassazione.
Queste le nostre ipotesi di lavoro.
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Trasparenza totale: curriculum, graduatoria, percorso decisionale e motivazionale on-line su di una sezione del sito CSM dedicata alle nomine.
C’è un problema rispetto alla privacy che non può essere sottovalutato, che ci sembra però superabile alla luce della volontarietà della domanda. -
Calendarizzazione pubblica e secondo ordine cronologico delle decisioni sui posti direttivi e semi direttivi, al fine di impedire i cosiddetti “pacchetti”.
La difficoltà derivante dai diversi tempi del completamento della fase di autogoverno (ovvero pareri dei Consigli Giudiziari) può essere risolta con l’esplicitazione pubblica delle ragioni per cui si deroga. -
Per i posti direttivi e semidirettivi : reintrodurre una valorizzazione dell’anzianità come indice dell’esperienza professionale acquisita con riferimento ai tempi in cui è stata svolta, ai risultati dello svolgimento dell’attività e dei vari incarichi.
Le ipotesi ed i problemi sono diversi:- Reintrodurre le fasce di anzianità pure abbandonate dal C.S.M. con delibera del 21 novembre 2013 ? In tale caso con quale ampiezza ? E lasciando anche il principio dello “spiccato rilievo” per superarle ?
- Non valorizzare o quanto meno tipizzare e rendere trasparenti i criteri di assegnazione di incarichi vari ( le c.d. “medagliette”)?
- Come valutare i risultati al di là delle mere quantità?
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Per i posti direttivi e semidirettivi : valore degli indicatori attitudinali e “tabellarizzazione” dei semidirettivi.
E’ utile una differenziazione più marcata degli indicatori attitudinali per il conferimento di posti direttivi e semidirettivi? E’ utile affidare il conferimento degli incarichi a due diverse commissioni consiliari? Il meccanismo della “tabellarizzazione” dei semidirettivi può migliorare la qualità delle nomine? Quale ruolo può avere l’autogoverno per agevolare un intervento legislativo in questa direzione?Quale “peso”dare alle esperienze fuori ruolo e alla loro durata e come differenziare le esperienze fuori ruolo maturate in ambiti prossimi alla giursidizione rispetto a quelle maturate in ambiti lontani o addirittura estranei ad essa? -
Valorizzazione per i posti semi direttivi dei grandi Tribunali della specializzazione(es. fallimentare, famiglia, imprese, riesame, prevenzione).
Dare prevalenza alla specializzazione. Occorre assicurare l’indicazione preventiva del ruolo da coprire individuando modalità per far sì che pubblicato il posto non abbiano poi cambiamenti. -
Prevalenza della specializzazione per Magistrature minorili e Sorveglianza.
La specializzazione specie in questi settori è fondamentate, ma ha come controindicazione la creazione di carriere totalmente separate senza incoraggiare una benefica osmosi. Occorre contemperare le diverse esigenze. -
Procedura di conferma dopo il primo quadriennio come momento cardine di valutazione introducendo come ulteriore fonte un’interlocuzione con i magistrati dell’ufficio su problematiche e gestione.
Un’interlocuzione con i magistrati dell’Ufficio può essere utile? Stimola atteggiamenti di ricerca del consenso da parte del dirigente e di sudditanza da parte dei magistrati ? E con quali modalità svolgerle per renderla quanto più possibile oggettiva e significativa.
Può essere utile prevedere espressamente la possibilità, ai fini di una reale ed efficace conferma, delle forme di “ prelevamento a campione”di rapporti informativi dei valutati, nonché di documenti formati dal richiedente la conferma? -
Peso della valutazione della Commissione tecnica per le nomine degli uffici di legittimità.
Come far sì che la valutazione tecnica della Commissione possa avere una reale incidenza? E’ sufficiente l’esame di pochi lavori professionali? ed in che modo questo si rapporta con la valutazione finale della Commissione consiliare? -
Punteggi aggiuntivi per la Cassazione per chi svolge incarichi di secondo grado.
Valorizzare l’ esperienza maturata nel settore delleimpugnazioni (Appello/Riesame) . -
Graduatorie per Cassazione e Procura Generale valide per un anno – 18 mesi (tempo dichiarato e prestabilito) con assegnazione a scorrimento dei posti banditi e che si rendono vacanti nel periodo prestabilito.
Come tener conto delle diverse legittimazioni che maturano?Serve a garantire una minore incidenza delle scoperture? Come stabilire ex ante il termine di validità della graduatoria?
14 aprile 2018