Caratteristiche
- Suddivisone del territorio in diversi collegi a seconda della funzione: 4 collegi per i giudicanti, 2 per i P.M., 1 per la legittimità;
- in ogni collegio vengono presentate almeno 6 candidature (se non si raggiunge il numero, così come se non vi è parità di genere, le candidature vengono integrate mediante sorteggio tra i magistrati che non hanno negato la disponibilità);
- ogni elettore esprime la preferenza per due candidati purché di genere diverso;
- in ognuno dei 7 collegi risultano eletti i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti per un totale di 14 eletti;
- i due seggi restanti sono riservati ai due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti (i due migliori terzi).
Vantaggi
- garantisce in fase di candidature la parità di genere;
- crea un’ampia platea di candidati.
Svantaggi
- La previsione di collegi binominali così grandi potenzia il peso dei gruppi e, soprattutto, dei due gruppi più forti;
- il sistema crea nei fatti un sistema bipolare e rende difficilissimo garantire una rappresentanza per gruppi associativi minori o per candidati “indipendenti”;
- la preferenza doppia, anche se di genere diverso, potrebbe determinare accordi e “scambi di voti” tra candidati e tra gruppi;
- vi è una singolare differenza di dimensione tra i collegi che eleggono i giudici e quelli che eleggono i pubblici ministeri;
- premia, tendenzialmente, i candidati dei distretti più grandi.