Caratteristiche
- Innalzamento a 20 del numero dei membri togati eletti al CSM;
- suddivisione del territorio in 17 collegi ordinari, cui si aggiungono 2 ulteriori collegi: uno per i magistrati appartenenti alle corti superiori e uno per i magistrati fuori ruolo, dell’ufficio del massimario e delle direzioni nazionali;
- l’elettore esprime fino a tre preferenze (se più di una, di genere diverso); l’ordine nel quale vengono messe le preferenze rileva in caso di ballottaggio;
- nel collegio viene eletto il candidato che ha ottenuto almeno il 65% dei voti di preferenza;
- se nessun candidato ha ottenuto al primo turno la maggioranza prescritta si procede al ballottaggio tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti;
- nel collegio per i magistrati appartenenti alle corti superiori, invece, viene eletto al primo turno il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti; al secondo turno, il candidato che nel ballottaggio ha ottenuto il maggior numero di voti.
Vantaggi
- Riavvicina i candidati agli elettori mediante la creazione di piccoli collegi;
- evita che la maggioranza degli eletti provenga da pochi territori.
Svantaggi
- La previsione di collegi uninominali potenzia il peso dei gruppi e, soprattutto, del gruppo più forte;
- la previsione di un eventuale ballottaggio favorisce gli accordi tra correnti;
- la preferenza multipla potrebbe determinare accordi e “scambi di voti” tra candidati e tra gruppi;
- la suddivisione del corpo elettorale in collegi di dimensioni assai ridotte crea un legame troppo forte tra l’eletto e il territorio e favorisce le cd. “clientele territoriali”;
- gli eletti della Cassazione sono scelti dai magistrati della Corte; ciò riproduce la vecchia e (fortunatamente) superata distinzione tra magistrature superiori e inferiori; sottrae ai giudici di merito (che ogni giorno misurano le ricadute del lavoro della Cassazione) la scelta dei Consiglieri superiori provenienti dalla magistratura di legittimità e ai giudici di legittimità la scelta dei Consiglieri provenienti dalla magistratura di merito (le cui decisioni sono preposti a valutare);
- il collegio che comprende i magistrati fuori ruolo, dell’ufficio del massimario e delle direzioni nazionali è composto in maggioranza dai magistrati fuori ruolo (scelti per lo più dalla politica per designazione diretta) il compito di eleggere uno dei consiglieri del CSM è dunque affidato ad una maggioranza di magistrati designati dalla politica;
- la formazione dei collegi, affidata di volta in volta a un decreto ministeriale, consente che i collegi siano composti in modo tale da favorire questo o quel candidato.