Proposta

DDL DEL GOVERNO
7 agosto 2020

L’articolato è stato divulgato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri il 3 agosto 2020, si tratta di un “Disegno di Legge recante deleghe al Governo per la riforma dell’Ordinamento Giudiziario e per l’adeguamento dell’Ordinamento Giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati, e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura”. Le modifiche alla legge elettorale del CSM sono contenute negli articoli 29 e ss.

Scheda

Caratteristiche

  • Innalzamento a 20 del numero dei membri togati eletti al CSM;
  • suddivisione del territorio in 17 collegi ordinari, cui si aggiungono 2 ulteriori collegi: uno per i magistrati appartenenti alle corti superiori e uno per i magistrati fuori ruolo, dell’ufficio del massimario e delle direzioni nazionali;
  • i collegi sono individuati con Decreto dal Ministro almeno tre mesi prima del giorno fissato per le elezioni;
  • l’elettore esprime fino a quattro preferenze (se più di una, di genere diverso); le preferenze devono essere espresse alternando candidati di genere diverso e devono essere ordinate e numerate sulla scheda; l’ordine rileva in caso di ballottaggio;
  • ogni collegio deve esprimere almeno 10 candidature, 5 per ciascun genere; ogni candidatura è presentata da non meno di 10 e da non più di 20 magistrati;
  • se le candidature presentate sono in numero inferiore a 10 o non rispettano la parità di genere si procede a sorteggio dei candidati mancanti tra elenchi separati per genere. È sorteggiato il quadruplo dei candidati necessari e i magistrati estratti, in assenza di indisponibilità manifestata entro le 48 ore, sono candidati nel collegio secondo l’ordine di estrazione;
  • nel collegio viene eletto il candidato che ha ottenuto almeno il 65% dei voti di preferenza validamente espressi al primo posto sulla scheda;
  • se nessun candidato ha ottenuto al primo turno la maggioranza prescritta si procede al ballottaggio tra i quattro candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti, ma applicando un coefficiente di riduzione pari rispettivamente a 0,90-0,80-0,70 per i candidati indicati al secondo, terzo e quarto posto;
  • al secondo turno ciascun elettore può esprimere fino a due preferenze purché differenziate per genere;
  • le preferenze sono ordinate e numerate sulla scheda, risulta eletto il candidato che ha ottenuto più voti applicando un coefficiente di riduzione pari a 0,80 per il voto di preferenza indicato al secondo posto sulla scheda;
  • nel collegio per i magistrati appartenenti alle Corti superiori il voto al primo turno si svolge secondo le medesime regole indicate per gli altri collegi, ma nessun candidato viene eletto;
  • accedono al secondo turno i quattro magistrati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti, ma applicando un coefficiente di riduzione pari rispettivamente a 0,90-0,80-0,70 per i candidati indicati al secondo, terzo e quarto posto;
  • al secondo turno sono eletti i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti applicando un coefficiente di riduzione pari a 0,80 per il voto di preferenza indicato al secondo posto sulla scheda.

Vantaggi

  1. Riavvicina i candidati agli elettori mediante la creazione di piccoli collegi;
  2. evita che la maggioranza degli eletti provenga da pochi territori;
  3. facilita la rappresentanza di genere imponendo un pari numero di candidature;
  4. favorisce candidature “indipendenti” e non legate alle correnti di persone stimate nel collegio.

Svantaggi

  1. Il sistema è farraginoso. Il secondo turno si svolge nel “secondo giorno successivo al completamento delle operazioni” di spoglio relative al primo turno, quindi in un momento non predeterminabile in astratto. Ciò sfavorisce l’affluenza alle urne;
  2. La previsione di collegi uninominali potenzia il peso dei gruppi e, soprattutto, del gruppo più forte favorito dal numero elevato delle candidature, alcune delle quali selezionate dalla sorte, e dalla conseguente parcellizzazione del voto;
  3. la preferenza multipla potrebbe determinare accordi e “scambi di voti” tra candidati e tra gruppi;
  4. la previsione del ballottaggio (assai probabile essendo richiesto il 65% dei voti di prima preferenza), che avviene addirittura tra 4 candidati, rende altamente probabili accordi tra candidati e tra gruppi, anche grazie alla possibilità di esprimere una doppia preferenza pur essendo unico l’eletto (due gruppi, alleandosi, possono vincere in ogni distretto, decidendo a tavolino in quale circoscrizione elettorale far prevalere l’uno e in quale l’altro);
  5. la suddivisione del corpo elettorale in collegi di dimensioni assai ridotte crea un legame troppo forte tra l’eletto e il territorio e favorisce le cd. “clientele territoriali”;
  6. gli eletti della Cassazione sono scelti dai magistrati della Corte; ciò riproduce la vecchia e (fortunatamente) superata distinzione tra magistrature superiori e inferiori; sottrae ai giudici di merito (che ogni giorno misurano le ricadute del lavoro della Cassazione) la scelta dei Consiglieri superiori provenienti dalla magistratura di legittimità e ai giudici di legittimità la scelta dei Consiglieri provenienti dalla magistratura di merito (le cui decisioni sono preposti a valutare);
  7. il collegio che comprende i magistrati fuori ruolo, dell’ufficio del massimario e delle direzioni nazionali è composto in maggioranza dai magistrati fuori ruolo (scelti per lo più dalla politica per designazione diretta) il compito di eleggere uno dei consiglieri del CSM è dunque affidato ad una maggioranza di magistrati designati dalla politica;
  8. la formazione dei collegi, affidata di volta in volta a un decreto ministeriale, consente che i collegi siano composti in modo tale da favorire questo o quel candidato.

Obiettivi da perseguire

Assicurare la qualità professionale e morale nonché l’autorevolezza dei candidati e degli eletti
L’obiettivo non è raggiunto

Non lo è quanto ai candidati, in parte selezionati dalla sorte, e neppure con riferimento agli eletti, perché il numero elevato di preferenze favorisce il voto organizzato, gli accordi tra gruppi e sfavorisce le candidature indipendenti. Inoltre, gli eletti della Corte di cassazione sono scelti solo dai magistrati della Corte e i magistrati di legittimità non concorrono alla scelta dei magistrati di merito.

Evitare la concentrazione degli eletti in pochi grandi centri
Il risultato è raggiunto

La parcellizzazione del voto però è forse eccessiva. Inoltre, la formazione dei collegi dovrebbe essere compiuta in linea generale ed astratta, non essere affidata di volta in volta a un decreto ministeriale (scelta che fa sorgere seri dubbi di costituzionalità).

Riavvicinare i magistrati all’autogoverno
L’obiettivo non è raggiunto

Il numero elevato di preferenze e di candidati ammessi al ballottaggio, favorisce le correnti a discapito di singoli candidati indipendenti e, soprattutto, consente di ipotizzare uno scenario in cui 4 correnti (e 4 sono ad oggi le correnti) arrivano al ballottaggio con il loro candidato e due correnti, tramite accordi, impongono quasi ovunque i propri candidati, scegliendo a tavolino in quale distretto far vincere il candidato dell’una e in quale quello dell’altra. La previsione di un collegio composto in maggioranza da magistrati fuori ruolo, non eleggibili, consente la scelta di un consigliere da parte di elettori che, per lo più, sono selezionati dalla politica per chiamata diretta.

Garantire la rappresentanza di genere
L’obiettivo è raggiunto in parte

Si facilita la rappresentanza di genere prevedendo un ugual numero di candidati per ciascun genere, ma non sono previste quote di risultato nel riparto dei seggi e tutti gli eletti potrebbero appartenere ad un unico genere.

Assicurare che il Consiglio sia rappresentativo del pluralismo di idee che caratterizza la magistratura
L’obiettivo non è raggiunto

È incentivato il “correntismo”, sono favorite le “spartizioni” dei distretti tra le correnti, sono favorite le pratiche clientelari, non è favorita la contrapposizione democratica tra gruppi rappresentativi di idee.

Quali riforme per il CSM
Tavola rotonda e dibattito
Giovedì, 18 giugno