Alessando Nencini
presidente della Corte d’appello di Firenze
L’ufficio per il processo nasce da una legge ordinaria nel 2016, ma soltanto pochissimi uffici avevano adeguato la propria organizzazione secondo una idea di organismo complesso e includente di tutte le professionalità che formano la giurisdizione.
L’ultima legge ha introdotto nell’ordinamento l’ufficio del processo come una forma organizzativa obbligatoria e normata. Ciò è stato possibile per l’ingresso massiccio negli uffici dei FUP, figura anomala nel panorama della giurisdizione, con funzioni di ausilio al magistrato e con qualifica e vocazione parzialmente di aiuto alle cancellerie; ma soprattutto con contratti a tempo determinato.
Gli uffici si sono organizzati secondo i modelli più diversificati, secondo le realtà territoriale e le funzioni (primo grado o appello o legittimità), ma non c’è dubbio che senza l’apporto dei FUP questa organizzazione non ha futuro.
E qui viene il puntum dolens. Nel gennaio 2023 il sottosegretario alla Giustizia On. Sisto dichiarava che erano in corso trattative con l’UE per la stabilizzazione dei funzionari “superstiti”, ma ad oggi nulla è accaduto; e nel frattempo altri hanno lasciato la giurisdizione perché vincitori di altri concorsi per impieghi a tempo indeterminato.
Allo stato gli uffici hanno perso mediamente il 40\50 % dei FUP, peraltro i più preparati e motivati. E ancora si procede con... chiacchere
.È lecito essere seriamente preoccupati