Diana Materassi
Addetta all’Ufficio per il Processo nella Sezione Immigrazione del Tribunale di Firenze
Il lavoro degli addetti è stato suddiviso tra cancelleria nella quota del 25% e attività giurisdizionale di supporto ai magistrati nella quota del 75%. Per la parte di cancelleria, agli addetti sono state assegnate lavorazioni per lo smaltimento dell’arretrato, così da non impattare con la gestione dell’ufficio ordinario. Per l’attività giurisdizionale, la Sezione Immigrazione ha studiato un approccio innovativo, superando il rapporto singolo magistrato-singolo addetto e suddividendo gli addetti in distinte aree geografiche di competenza, o materie, così da creare una vera e propria rete informativa e formativa per l’intera sezione. Il ruolo dei procedimenti di ciascun giudice della sezione è stato suddiviso per aree geografiche o tematiche, e a ciascun addetto è stato assegnato un “mini ruolo” nell’area geografica o tematica di riferimento, con cause di competenza di ciascuno dei magistrati della Sezione. Questo approccio ha consentito una maggiore specializzazione del singolo addetto all’UPP, ha favorito la circolazione delle informazioni tra i magistrati, la convergenza di orientamenti e di modelli di lavoro, l’aggiornamento costante e l’autonomia dell’addetto titolare di un vero e proprio ruolo di procedimenti assegnati a tutti i magistrati.
L’esperienza come Addetto UPP è stata molto arricchente sia sotto il lato professionale che sotto il lato umano, con un gruppo di lavoro affiatato, competente ed aperto alle novità.
Tuttavia, ha riferito di avere, a malincuore, rassegnato le sue dimissioni e lasciato il suo ruolo, dopo aver vinto un altro concorso pubblico. L’unica ragione a spingerla a cambiare è stata l’incertezza data dalla posizione a tempo determinato, poiché la dott.ssa ha riferito che – se vi fossero state più garanzie per il futuro – non avrebbe avuto alcuna intenzione di cessare l’attività che tanto la appassionava.