Nel plenum del 30 luglio 2020, il CSM ha licenziato il parere sulla proposta ministeriale di distribuzione degli aumenti di organico.
Il parere espresso dal CSM (obbligatorio ma non vincolante) –- risultato di un lavoro complesso, giunto a termine dopo un’ampia istruttoria che si è avvalsa dei contributi valutativi forniti dai consigli giudiziari – in alcune parti si è discostato dalla proposta ministeriale, proponendo alternative che sono state elaborate secondo le seguenti direttrici:
- distribuire i nuovi posti in organico di modo che tutti gli uffici italiani abbiano tendenzialmente lo stesso numero di sopravvenienze per magistrato;
- considerare le particolari specificità dei tribunali distrettuali, gravati da funzioni particolari quali le misure di prevenzione, la protezione internazionale, l’antitrust, l’impresa, il Gip distrettuale, il riesame;
- tenere presente l’indice di criminalità come riconosciuto dall’Eurispes;
- tenere conto delle condizioni di difficoltà di gran parte delle Corti d’appello;
- apportare i conseguenti correttivi per mantenere, alla luce delle proposte modifiche, un rapporto omogeneo tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti in ciascun ufficio nonché tra magistrati di primo e di secondo grado in ciascun distretto.
L’elaborato si compone:
- del parere propriamente inteso, in cui sono analiticamente illustrati il metodo ed i criteri seguiti per addivenire alle conclusioni finali (pagine da 1 a 14);
- delle schede, distinte per ciascun distretto e, in esso, per singolo ufficio, contenenti indicazioni specifiche relative alle valutazioni del Consiglio sulla proposta ministeriale (16 e ss.);
- delle tabelle che rappresentano, in estrema sintesi, per ciascun ufficio, la proposta ministeriale, le richieste dei CG e gli aggiustamenti proposti dal CSM.
Alcuni uffici sono rimasti delusi – soprattutto laddove non sono state seguite le indicazioni dei Consigli Giudiziari –- ma il Consiglio ha dovuto lavorare entro il limite massimo di aumento stabilito dalla legge cercando di farsi guidare dal senso di responsabilità e dalla necessità di offrire indicazioni logiche e congruenti per tutti gli uffici. Trattandosi di una proposta di distribuzione dell’aumento di organico e non di integrale revisione delle piante, infatti, il CSM ha solo potuto attenuare alcune irrazionalità legate all’attuale geografia giudiziaria, ma è indubbio che il metodo seguito nell’elaborazione rappresenta una base importante per futuri interventi di razionalizzazione ed equa distribuzione delle risorse.