COMUNICATO AreaCSM

La scelta dei magistrati collaboratori

Nuove regole per limitare la discrezionalità dei dirigenti

Oggi abbiamo chiesto l'apertura di una pratica in VII Commissione per la modifica delle disposizioni della Circolare sulle tabelle in materia di assegnazione di incarichi da parte del dirigente dell'ufficio (art.108) con la previsione dell'obbligo di un interpello, con indicazione dei criteri della scelta, e dell'obbligo di motivazione, soggetta ad approvazione del Consiglio Giudiziario e del CSM.

L’attuale sezione VII del capo III della Circolare sulla formazione delle tabelle (artt. 107 – 110) prevede che il presidente del Tribunale o della Corte possa “farsi coadiuvare da magistrati che collaborano a specifiche attività presidenziali non espressamente riservate ai presidenti di sezione e che questi dimostrino di non poter espletare”. La normativa vigente non indica i criteri in base ai quali capo dell’ufficio deve orientarsi nella sua scelta e limita il sindacato consiliare ai casi di manifesta inadeguatezza della scelta o di palese difetto di motivazione.

Ciò determina, a nostro avviso, un eccessivo potere discrezionale del dirigente nell'assegnazione ai magistrati dell'ufficio di incarichi, anche rilevanti, che potranno poi essere esibiti quali titoli in occasione di domande. In sostanza, il sistema attuale attribuisce al dirigente dell'ufficio un rilevante potere, non soggetto a controllo, nella costruzione della carriera dei magistrati.

Con la nostra proposta chiediamo di stabilire che le decisioni relative alla nomina dei magistrati collaboratori debbano avvenire sulla base di criteri specifici e preordinati a livello normativo e possano essere sindacate in caso di inadeguatezza o di difetto di motivazione.

Giuseppe Cascini, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano, Ciccio Zaccaro

25 ottobre 2018