Derive correntizie e moralizzatori a parole
Oggi il Plenum del CSM ha deliberato a maggioranza il collocamento fuori ruolo del presidente della Corte d’appello di Potenza, Rosa Patrizia Sinisi. Andrà ad assumere – su richiesta del Ministro Nordio – l’importante incarico di vicedirigente del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria.
Presso la Quinta Commissione pende la pratica per la conferma della dott.ssa Sinisi nelle funzioni dirigenziali, resa problematica dall’emersione di molte conversazioni avute con l’ex consigliere Luca Palamara. Dalle chat risulta che la collega gli sollecitava sistematicamente, di propria iniziativa, la collocazione di altri magistrati in diverse posizioni non mancando di evidenziare i vantaggi delle soluzioni proposte per la corrente di comune appartenenza.
Nella valutazione che gli è affidata per autorizzare l’incarico il CSM deve considerare le eventuali ricadute che possono provenire dallo svolgimento dell’incarico fuori ruolo sotto il profilo del rischio di appannamento dell’immagine di autonomia e imparzialità del magistrato. Nel caso della dott.ssa Sinisi tale rischio è reso quanto mai concreto dal numero e dalla tipologia delle condotte emerse dalle chat.
Perciò, con l’astensione in commissione, prima, e il voto contrario in seduta plenaria, poi, ci siamo opposti al collocamento fuori ruolo per un incarico che, per la figura di chi andrà a rivestirlo, non può giovare al prestigio della magistratura. La fermezza della nostra posizione non ha impedito ai consiglieri laici eletti tra le forze politiche di centro destra e al gruppo di Magistratura indipendente di votare compatti per l’autorizzazione. Restiamo sconcertati per una scelta che evidenzia l’incoerenza lampante tra i proclami moralizzatori e gli anatemi lanciati a ripetizione nei confronti della magistratura, nonché delle derive correntizie del passato, e le scelte fatte nel concreto
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello
3 maggio 2023