
Il CSM affronta l’IA: un fenomeno da non fuggire ma da governare
Nel plenum di mercoledì 8 ottobre il CSM ha approvato all’unanimità una delibera contenente linee guida e raccomandazioni agli uffici giudiziari sull’impiego dell’intelligenza artificiale (IA).
La delibera manifesta l’intenzione del CSM di non abbandonare l’impiego dell’IA nell’amministrazione della giustizia alle dinamiche del mercato della tecnologia, ma di intervenire nel governo delle modalità di tale impiego, dosando con realismo la consapevolezza dell’inarrestabilità di un processo evolutivo che investe tutti gli aspetti della società e la necessità di governare tale processo al fine di garantire la tutela della privacy, della trasparenza, dei diritti fondamentali.
In particolare, nella delibera si afferma l’impegno del CSM per rendere i magistrati consapevoli delle potenzialità e dei limiti dei sistemi di IA, per orientare l’uso dell’IA a liberare tempo per la decisione, e non solo a incrementare la produttività, e per riaffermare la centralità dell’esperienza processuale, nella consapevolezza che il processo e la valutazione giudiziale sono un’esperienza umana insostituibile, fondata su presenza, oralità e immediatezza percettiva.
Due, in sostanza, le caratteristiche principali dell’impegno del CSM delineato nella delibera: l’assunzione di un ruolo operativo nella governance dell’impiego dell’IA nel settore giustizia, nella consapevolezza che l’ IA è destinata ad essere un formante della giurisdizione, e l’investimento nella formazione, che costituisce lo snodo essenziale per dare a tutti i magistrati, ma anche agli avvocati ed ai funzionari amministrativi, gli strumenti per utilizzare l’IA in modo efficace e consapevole dei relativi rischi.
9 ottobre 2025