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Piccolo vademecum per i MOT

Dedicato ai colleghi che stanno per scegliere la sede di prima destinazione e iniziare il tirocinio mirato. Con l’augurio che sappiano incuriosirsi, e riflettere su un metodo del “giudicare” sempre attento alle persone

Prima di scrivere queste pagine dedicate ai magistrati in tirocinio, vogliamo rivolgere un saluto ed esprimere vicinanza alle colleghe e ai colleghi, spesso giovanissimi/e, che, senza la ribalta della notorietà, e facendosi forza solo della loro professionalità, si stanno facendo carico della celebrazione di processi, delicati e complessi, in terre ad alta densità criminale, consapevoli che l’affermazione della legalità costituzionale passa anche tramite i principi del giusto processo.

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Le sedi da destinare ai MOT nominati con il DM 3.1.2020 sono state individuate con delibera approvata nel Plenum del 22 dicembre 2020; abbiamo dato conto nel Diario del 23 dicembre, al quale rinviamo, dei criteri seguiti per tale individuazione.

L’individuazione delle sedi è stata tempestiva: per consentire una più adeguata ponderazione in vista della scelta; per garantire ai dirigenti degli uffici ad quem tempi utili a svolgere gli interpelli interni funzionali ad individuare, con tendenziale sicurezza, le effettive funzioni di destinazione, onde garantire ai giovani colleghi la formazione specifica necessaria nel tirocinio mirato.

Ricordiamo, con riferimento all’individuazione delle funzioni di destinazione, che (art. 7 regolamento tirocinio): “Il dirigente dell’ufficio giudiziario, al quale il magistrato è stato destinato, comunica senza ritardo al Consiglio Giudiziario, al CSM e al Comitato Direttivo le specifiche funzioni che assumerà il magistrato in tirocinio, secondo le tabelle e i criteri di assegnazione degli affari vigenti in tale ufficio. Tali indicazioni sono vincolanti e non possono essere successivamente derogate se non per gravi motivi di servizio. La deroga deve essere tempestivamente comunicata, ai fini della modifica del piano di tirocinio, al Comitato Direttivo, al Consiglio Giudiziario e al CSM; quest’ultimo, se la ritiene ingiustificata, la annulla. In ogni caso, entro 45 giorni dalla delibera di assegnazione della sede al magistrato in tirocinio, il Capo dell’Ufficio formulerà la relativa proposta di variazione tabellare ovvero di modifica del progetto organizzativo, comunicandola anche direttamente alla Sesta Commissione del CSM”.

Dopo l’esame da parte della Terza Commissione delle osservazioni pervenute sulla graduatoria provvisoria, nel corso plenum del 20 gennaio è stata approvata la graduatoria definitiva.

La scelta delle sedi avverrà il prossimo 2 febbraio nel corso di una seduta della Terza Commissione.

Stante la particolare contingenza della pandemia che impone il distanziamento sociale, la scelta avverrà tramite collegamento in videoconferenza fra la Commissione e i MOT, concentrati nelle singole corti ove prestano servizio.

Il giorno precedente, con le stesse modalità, i MOT potranno incontrare la Commissione per porre quesiti in ordine alle modalità della scelta.

Nel caso di impedimento, il MOT potrà delegare qualcuno che scelga in suo luogo.

In occasione della scelta dovranno anche essere indicate le potenziali situazioni di incompatibilità del MOT (che dovranno poi essere nuovamente indicate dopo la presa di possesso della sede).

Dopo la scelta, inizierà il tirocinio mirato, secondo il calendario che è stato approvato nella seduta di Plenum del 30 dicembre 2020.

I magistrati collaboratori, già nominati dai Consigli giudiziari, devono tempestivamente predisporre il programma di tirocinio, comprensivo della nomina degli affidatari, che dovrà essere approvato dal Consiglio Giudiziario e trasmesso tempestivamente al Consiglio superiore della Magistratura.

Con riferimento alla nomina dei magistrati affidatari, è in corso già da tempo l’esame in Sesta commissione di una modifica del Regolamento per il tirocinio. La proposta nasce da alcune questioni emerse nel corso dell’ultimo anno in relazione a proposte di affidatari non motivate o motivate in modo stereotipato da parte dei Consigli giudiziari, nonché pervenute con ritardo.

La modifica del Regolamento dovrebbe portare a:

Luogo di svolgimento del tirocinio

Il tirocinio, secondo il Regolamento, si svolge negli “uffici giudiziari di primo grado della città sede di Corte d’Appello nel cui distretto il magistrato ha la residenza al momento della nomina”. Su proposta dei magistrati collaboratori, previo parere del Consiglio Giudiziario, il CSM può autorizzare l’affidamento dei magistrati ordinari in tirocinio a magistrati in servizio presso uffici giudiziari del distretto differenti da quelli del capoluogo, qualora per i magistrati in tirocinio sia opportuno seguire specifiche attività, per periodi limitati. Gli stessi partecipano, comunque, a tutte le iniziative collettive organizzate in sede distrettuale.

Quanto invece allo svolgimento del tirocinio, in tutto o in parte, in altra sede rispetto a quella indicata, ciò può avvenire: su documentata istanza del magistrato in tirocinio, previo parere del Consiglio Giudiziario e con delibera del CSM, solo “per gravi e motivate esigenze di carattere personale, familiare o di carattere formativo”.

Tempi del tirocinio

Il calendario approvato prevede che a luglio siano già terminate le fasi da svolgersi presso la SSM; il tirocinio proseguirà quindi, sino al suo termine, con l’attività negli Uffici.

Questa tempistica è tale da consentire alla SSM, ed anche ai Consigli Giudiziari, di far pervenire per tempo i pareri al Consiglio, in modo che la Quarta commissione possa tempestivamente valutarli e, conseguentemente, predisporre le delibere per il conferimento delle funzioni giurisdizionali, considerando che il termine del tirocinio è al 26 settembre 2021.

Si rammenta che tale data è quella prevista per il termine di tirocinio e quasi sempre è seguita dalle delibere consiliari di conferimento delle funzioni giudiziarie e di assegnazione definitiva delle sedi (solo “prenotate” al momento della scelta).

Solo dopo tali delibere, viene emesso il decreto ministeriale che indica il periodo per la presa di possesso negli uffici.

Solitamente, tutte questi fasi sono immediatamente seguenti al termine del tirocinio mirato, ma nulla esclude che, anche solo per inconvenienti nella trasmissione al CSM dei pareri dei Consigli giudiziari, vi sia uno sfasamento temporale e che dunque il conferimento delle funzioni, l’assegnazione delle sedi ed il decreto ministeriale (tutti prodromici alla presa di possesso) seguano di qualche giorno.

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A queste informazioni, che ci paiono utili anche a rasserenare sui modi e i tempi che scandiranno il lavoro dei giovani colleghi nei prossimi mesi, vorremo aggiungere l’augurio di cercare e trovare in questa esperienza formativa che molto li impegnerà, e in tutti gli ambiti del diritto che affronteranno, il volto di una Giustizia “mite”.
Attraverso la sperimentazione dei percorsi che vanno dalla ricerca delle soluzioni conciliative condivise nell’ambito civile, alla valorizzazione della funzione rieducativa e riparativa (del processo stesso, prima ancora che) della sanzione nell’ambito penale, auguriamo loro di incuriosirsi e riflettere su di un metodo del “giudicare” – potere enorme e terribile – sempre attento alle persone e alle loro istanze, che consenta al processo di non essere un luogo di regole spersonalizzanti e indifferenziate, ma un luogo in cui le norme giuridiche incontrano la vita delle persone e sanno trovare, attraverso un giudice che sta in ascolto, la risposta equa: quella che rivivifica le relazioni e il senso dell’appartenere a una comunità dove i doveri sono al servizio dei diritti.

Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Giuseppe Cascini, Mario Suriano, Ciccio Zaccaro

24 gennaio 2021