COMITATO DIRETTIVO CENTRALE

Report della seduta
del 12-13 marzo 2022

In apertura del CDC svoltosi nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 marzo, il Presidente dell’ANM Giuseppe SANTALUCIA, ha iniziato la sua relazione introduttiva rivolgendo un pensiero di forte preoccupazione per la guerra che è tornata a scuotere l’Europa: “Viviamo un tempo quanto mai difficile, spettri di un passato che ci si illudeva di non rivivere mai più tornano ad agitare ed inquietare il nostro presente. Una sentita, piena e incondizionata solidarietà rivolgo, a nome di tutta l’ANM, al popolo ucraino, martoriato e costretto ad abbandonare le proprie case, colpite dal fuoco delle bombe. Con un forte sentimento di angoscia, che sono certo tutti noi avvertiamo, faccio voto che la violenza ceda il passo al dialogo, che la pace ponga fine alle insensate sofferenze di donne, bambini e uomini strappati al loro quotidiano e travolti dalla ferocia dello scontro armato”. Il Presidente ha poi svolto alcune considerazioni, in particolare, sul progetto di riforma del CSM e dell’ordinamento giudiziario, ribadendo, ancora una volta, che va contrastato ogni tentativo di compressione del ruolo del magistrato così come la Costituzione lo ha voluto, perché se prevalesse questo disegno “le istanze di giustizia sarebbero messe da canto, il magistrato impiegatizzato penserebbe a se stesso, farebbe prevalere una logica produttivistica volta a definire le pratiche e non a cogliere la complessità che conforma le vicende di vita, il dolore e la sofferenza che spesso le attraversa quando il conflitto si struttura e interpella un giudice. I magistrati sarebbero finalmente ricondotti nel loro recinto. È questa deriva che non vogliamo, è a questa restaurazione da antico regime che ci opponiamo con la forza delle idee, con la critica argomentata, con l’ostinata convinzione che l’assetto democratico della nostra comunità non possa pagare un prezzo così alto e irragionevole ai propositi di quanti coltivano l’idea di un annoso conflitto tra magistratura e politica, iniziato proprio trent’anni fa, da chiudersi con la sconfitta dei magistrati. La sconfitta non sarebbe infatti dei magistrati ma della giurisdizione, della sua effettività nel quotidiano impegno per la tutela dei diritti e per l’efficacia del controllo di legalità”.

A seguire sono stati affrontati alcuni dei numerosi punti all’ordine del giorno, con riferimento ai più importanti dei quali esponiamo brevemente l’esito della discussione e le nostre posizioni.

Il CDC, dopo l’illustrazione dei lavori delle commissioni di studio da parte dei rispettivi presidenti, all’esito di un dibattito che ha occupato quasi l’intera giornata di sabato, ha approvato, a larga maggioranza (28 favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti), un documento di analisi e critica della riforma sull’ordinamento giudiziario, con il quale si esprime forte preoccupazione per il fatto che il complessivo impianto della riforma, ispirato soltanto alla logica produttivistica dei numeri e delle statistiche, rischia di stravolgere il modello costituzionale del magistrato, incidendo profondamente sulla sua autonomia ed indipendenza, sia nei rapporti con gli altri poteri dello Stato, sia nei rapporti interni all’ordine giudiziario, con conseguente ripercussione sulla qualità della giurisdizione e, quindi, con pregiudizio dei diritti dei cittadini. Sebbene non tutti i passaggi della versione finale del documento ci convincessero, consapevoli dell’importanza di approvarlo con la più ampia maggioranza possibile, noi di AreaDG abbiamo quasi tutti espresso voto favorevole.

Sulla riforma del sistema elettorale per il rinnovo del CSM, partendo dalla relazione di sintesi dei lavori dell’apposita commissione di studio, e dopo un confronto sugli aspetti salienti della proposta di riforma attualmente in discussione in sede parlamentare, è stato elaborato un documento di forte critica al sistema elettorale proposto dalla Ministra Cartabia, documento che è stato approvato dal CDC con un’ampia maggioranza e con il voto favorevole di tutti i componenti di AreaDG. Nel corso della discussione, nel ribadire la nostra contrarietà ad un sistema che avvantaggia i due gruppi più forti, così favorendo il bipolarismo e ostacolando il pluralismo e che consegnerà le sorti del governo autonomo della magistratura ai componenti laici eletti dal Parlamento, abbiamo evidenziato, ancora una volta, che non sia questo il sistema di cui la magistratura ha bisogno per tornare a riconoscersi nel proprio organo di governo autonomo e che non sia questo il sistema che potrà consentire al CSM di recuperare credibilità rompendo le dinamiche corporative e clientelari.

Infine, prima che i lavori proseguissero su altri punti all’o.d.g., abbiamo chiesto che venisse trattato in anticipo il punto relativo ai criteri per l’informazione da fornire ai soci sugli esiti delle decisioni disciplinari. Con riferimento a questo tema, abbiamo presentato una mozione, con la quale, partendo dall’esigenza di contemperare la privacy degli incolpati con il diritto degli associati ad essere informati, abbiamo proposto la pubblicazione, nella sezione riservata del sito dell’ANM, degli atti salienti di ogni pratica disciplinare (la cui trattazione finora si è sempre svolta a porte chiuse su richiesta degli incolpati ai sensi dell’art. 11 co. 5 dello Statuto), per consentire a ciascun associato di comprendere le vicende esaminate e l’andamento della discussione che su di esse si è svolta in CDC. La mozione era finalizzata, in particolare, alla pubblicazione delle proposte di irrogazione di sanzione formulate dai probiviri, con le conseguenti decisioni adottate dal CDC, come si possono evincere dai verbali delle sedute in cui si è discusso dei procedimenti disciplinari, ma, per una maggiore completezza dell’informazione ai soci, abbiamo proposto la pubblicazione in area riservata anche dei provvedimenti di proscioglimento dei probiviri e dei nominativi dei soci dimessisi successivamente alla notifica dell'informazione disciplinare. Su quest’ultimo aspetto abbiamo sempre sostenuto che, in caso di dimissioni di un socio già iscritto nel registro degli incolpati, il CDC dovrebbe quantomeno valutare, caso per caso, se esercitare il potere di sospensione delle dimissioni previsto dall’art. 7 co. 3 dello Statuto e finora siamo stati gli unici, insieme ai colleghi di A&I e ART. 101, a votare a favore della sospensione, almeno nei casi più gravi. Continuiamo, invece, ad assistere alle dimissioni di soci che hanno già ricevuto notizia dell’incolpazione e che, dichiarando di non condividere più gli scopi sociali dell’ANM (!) pur avendo svolto in passato incarichi di vertice nell’ANM o di consigliere del CSM, si sottraggano al giudizio del CDC con il voto favorevole degli eletti nelle liste di MI e UNICOST.

All’approvazione della nostra mozione, che all’esito del dibattito, al fine di raggiungere l’obiettivo della sua approvazione, abbiamo anche emendato prevedendo la comunicazione ai soci dell’elenco dei nominativi di tutti i soci dimessisi e non solo di quelli già raggiunti dalla notifica dell'informazione disciplinare, si sono opposti i colleghi di UNICOST e di MI, i quali, pur avendo presentato anche loro una mozione sul punto, nel corso del dibattito, manifestando l’improvvisa esigenza (più simile ad un pretesto, in quanto evidentemente non avvertita nel momento in cui hanno elaborato e presentato la loro mozione) di far precedere la deliberazione del CDC dal parere del professionista responsabile del trattamento dati personali già nominato dall’ANM, hanno di fatto preso tempo, rinviando la decisione, pur di non consentire sin da subito la massima trasparenza possibile sulle pratiche disciplinari.

Invitiamo, chi fosse interessato, ad ascoltare alcuni dei nostri interventi (Giovanni TEDESCOSilvia ALBANO, Elisabetta CANEVINI), affinché sia ancora più chiaro chi, all’interno del CDC, vuole realmente assicurare la massima trasparenza in ordine alla gestione di tutta la materia disciplinare e garantire la puntuale informazione dei colleghi sugli esiti dei procedimenti e chi invece sta remando nella direzione opposta.

I componenti del CDC eletti nel Gruppo di AreaDG