COMITATO DIRETTIVO CENTRALE

Report della seduta
del 11-12 settembre 2021

Il CDC svoltosi nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 settembre, si è aperto con un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001 e con una dichiarazione di assoluta contrarietà dei magistrati italiani ad ogni forma di terrorismo. Come gruppo di AREADG avremmo voluto ricordare anche l’anniversario del colpo di Stato in Cile dell’11 settembre 1973. Ci è stato risposto che era meglio soprassedere, in quanto si trattava di questione divisiva. Lo facciamo allora in questo report.

Preliminarmente, il CDC ha preso atto delle dimissioni di Maria ANGIONI e ratificato l’ingresso, in sua sostituzione, di Stefania DI RIENZO, quale prima dei non eletti nella lista ART. 101. La collega DI RIENZO, a cui tutto il gruppo di AREADG augura buon lavoro, si è contestualmente dimessa dal Collegio dei Revisori dell’ANM, in virtù della incompatibilità con la carica di componente del CDC, Collegio la cui composizione verrà reintegrata alla prossima seduta del CDC.

Ha preso poi la parola per la sua relazione introduttiva dei lavori del CDC il Presidente dell’ANM Giuseppe SANTALUCIA, il quale ha affrontato in modo ampio il tema delle riforme, sottolineando, con riferimento alla riforma del processo penale, e, in particolare, alla materia della prescrizione e della improcedibilità, che “il Governo e la sua maggioranza, modificando l'iniziale proposta sulla improcedibilità, hanno attenuato i vistosi difetti di quell'impianto, che però resta insoddisfacente perché legato ad una opzione in favore di una soluzione sistematicamente inaccettabile. Vedremo nei prossimi giorni se l'esigenza governativa di rispettare un calendario delle riforme a tappe sostanzialmente forzate prevarrà sul bisogno, avvertito anche da buona parte dell'Accademia, di rimediare alla irrazionalità di quella scelta”; mentre, parlando della riforma dell'ordinamento giudiziario e del sistema elettorale del CSM, che ha definito "improcrastinabile”, dopo aver ricordato che “l'attuale legge elettorale, varata circa venti anni fa col dichiarato intento di scardinare le correnti, ha finito col rafforzare e favorire il correntismo”, ha espresso preoccupazione per la battuta d’arresto che i relativi lavori parlamentari hanno registrato negli ultimi mesi, formulando “un invito al Ministro, al Governo e alla politica di fare in fretta, dicendo con chiarezza che non si può andare al rinnovo del Csm senza aver provveduto a eliminare i fattori di rischio di una ulteriore delegittimazione dell'organo consiliare”; infine, riferendosi agli interventi previsti dal d.d.l. sul processo civile, il Presidente SANTALUCIA ha denunciato: “Non mi pare realistico sperare che si possano abbreviare del 40% i tempi dei processi contando soltanto sul potenziamento delle ADR, per il vero non così significativo, e sulle misure di riorganizzazione degli uffici giudiziari, e quindi sulla nuova strutturazione dell'ufficio per il processo. Il timore è che riversando l'intero carico di attese e di speranze di un così robusto efficientamento della giustizia civile soltanto su questi due capitoli della riforma, li si consegni a un futuro assai incerto, in qualche modo ponendo le condizioni per registrarne in beve tempo il sostanziale fallimento”. Il Presidente dell’ANM ha quindi concluso la sua relazione con un monito che sentiamo di fare nostro: “Siamo tutti consapevoli dell'importanza delle riforme, che sono per la gran parte necessitate dall'urgenza di venir fuori da una crisi di portata eccezionale, e che ci si debba predisporre costruttivamente, rifuggendo da atteggiamenti di preconcetta chiusura alle innovazioni. Personalmente penso anche che occorra coltivare un cauto e razionale ottimismo, per tenere a bada le pur comprensibili tendenze al disincanto. Ma l'ottimismo non può essere ingenuo, va sostenuto con il necessario realismo, perché solo in tal modo si impedisce che l'entusiasmo riformatore si faccia in breve tempo pericolosa illusione”.

Il Presidente della seduta, ruolo per la prima volta ricoperto da un componente della lista ART. 101, di sua iniziativa, ha quindi deciso di aprire una discussione sulla relazione del Presidente dell’ANM. Sul punto abbiamo subito evidenziato che si trattava di una iniziativa contraria al “Regolamento per il funzionamento del CDC” che lo stesso CDC ha approvato nella seduta del 25 aprile, dalla cui lettura emerge chiaramente che le relazioni del Presidente e del Segretario dell’ANM non sono punti all’o.d.g. (combinato disposto degli art. 1 co. 6 e art. 3 del Regolamento CDC), sulle quali, pertanto, non è previsto un dibattito. A conferma di quello che abbiamo sostenuto, abbiamo evidenziato che al punto 5 dell’o.d.g. era contemplata una proposta del gruppo di UNICOST volta proprio ad introdurre nel regolamento del CDC uno spazio per la discussione sulle relazioni del Presidente e del Segretario Generale dell’ANM, che dimostrava, a Regolamento vigente, l’irritualità dell’iniziativa del Presidente della seduta. Abbiamo perciò chiesto di anticipare la discussione proprio su questo punto all’o.d.g., votando compattamente contro la proposta dei colleghi di UNICOST, sul presupposto che consentire la discussione sulle relazioni del Presidente e del Segretario Generale dell’ANM aprirebbe ad ogni seduta del CDC uno spazio di dibattito che finirebbe per snaturare il senso della previsione regolamentare di queste relazioni, come se le stesse necessitassero di una approvazione da parte dei componenti del CDC, e trasformandole in un improprio passaggio volto a ribadire la “fiducia” alla governance dell’Associazione ovvero a sfiduciarla, aprendo peraltro un varco alla proposizione surrettizia di temi non inseriti nell’o.d.g. nel rispetto delle previsioni statutarie, come di fatto, nel corso del dibattito, è poi avvenuto. La proposta avanzata dai colleghi del gruppo di UNICOST è stata bocciata dal CDC.

Dopo le relazioni del Segretario Generale e del Coordinatore dell’Ufficio Sindacale, abbiamo chiesto di anticipare la discussione sull’organizzazione del Congresso nazionale dell’ANM. In assenza di candidature e proposte da parte delle GES, la GEC ha avanzato la proposta, approvata dal CDC, di organizzare il prossimo Congresso dell’ANM a Roma nelle date del 6-8 maggio 2022 sul tema delle riforme sulla giustizia e sull’autoriforma della magistratura.

Il CDC ha quindi affrontato il tema delle condotte di autopromozione e di etero promozione, con riferimento al quale sono state avanzate, all’esito del dibattito, due mozioni: la prima sottoscritta dai quattro gruppi che sostengono la GEC e la seconda firmata dai colleghi eletti nella lista ART. 101, i quali, tuttavia, hanno proposto anche un emendamento alla prima proposta di deliberato, volto a introdurre una presa di posizione dell’ANM a favore della rotazione degli incarichi semi-direttivi, che, se fosse stato recepito, li avrebbe indotti a ritirare la loro mozione e a votare a favore della mozione maggioritaria. Su questo emendamento abbiamo manifestato la nostra perplessità, essendo quello della rotazione degli incarichi semi-direttivi un tema che merita di essere approfondito e che ci sembrava incongruente rispetto al tema delle condotte di auto ed etero promozione su cui verteva la mozione proposta dalla larga maggioranza dei componenti del CDC. Su questo tema, sul quale abbiamo anche ricordato la mozione approvata da AREADG all’assemblea generale straordinaria di luglio 2020, che si apriva con una proposta sulla temporaneità degli incarichi, non solo semi-direttivi ma anche direttivi, e che, se recepita, determinerebbe una maggiore rotazione negli incarichi dirigenziali, invitiamo a risentire l’intervento di Luca PONIZ che ha espresso in modo chiaro e inequivocabile la posizione di tutto il gruppo di AREADG. Il CDC ha, quindi, approvato il documento proposto dai quattro gruppi che sostengono la GEC, non accogliendo l’emendamento avanzato dalla lista art. 101.

Si è quindi passati alle relazioni sul lavoro e sulle proposte delle commissioni permanenti di studio, in particolare della Commissione sul processo penale e della Commissione sulla riforma elettorale del CSM, che hanno esposto il risultato dei loro lavori. Alla discussione che è seguita, sul tema della riforma elettorale del CSM un contributo di assoluto rilievo lo ha fornito Giuseppe SANTALUCIA, il quale ha anche ricordato che il 20 settembre del 2020, quindi meno di un anno fa, l’Assemblea Generale dell’ANM, dopo aver espresso netta contrarietà rispetto a qualsiasi utilizzo del sistema del sorteggio, si è espressa a favore di un sistema elettorale del CSM che contenesse componenti di proporzionalità e che, quindi, fosse in grado di: garantire la rappresentanza di genere e il pluralismo di idee che caratterizza la magistratura; consentire agli elettori una effettiva scelta tra un’ampia pluralità di candidati; assicurare la qualità professionale e morale nonché l’autorevolezza dei candidati; evitare la concentrazione di candidati ed eletti in pochi grandi centri.

All’esito del dibattito, che comunque non ha avuto ad oggetto il contenuto specifico del documento proposto dalla Commissione di studio sulla legge elettorale, essendo necessario svolgere sullo stesso un più ampio approfondimento, un componente della lista ART. 101 ha proposto una mozione contenente una bocciatura, non adeguatamente motivata, del progetto di riforma elaborato dalla Commissione parlamentare presieduta dal Prof. Luciani. Nel dibattito che è seguito, la maggioranza dei componenti del CDC ha manifestato una posizione contraria a questa mozione, ritenendo i tempi non maturi per consentire all’ANM di esprimere un giudizio su un progetto che, peraltro, allo stato non presenta un articolato di legge sul quale potersi confrontare in modo compiuto. Come gruppo di AREADG abbiamo posto la questione preliminare dell’inammissibilità della proposta di mozione in quanto contraria all’art. 7 co. 2 del “Regolamento per il funzionamento del CDC”, che prevede che le proposte di deliberazione devono essere presentate a pena di inammissibilità prima che abbia inizio la discussione sul punto all’o.d.g. cui si riferiscono. Questione che abbiamo sostenuto dovesse essere decisa dal Presidente della seduta in applicazione del Regolamento e non rimessa al CDC. Poiché il Presidente di seduta, pur in presenza di una norma regolamentare sul punto assolutamente chiara, invece di decidere sull’inammissibilità della mozione, ha ritenuto di demandare la questione al CDC, nella votazione che ne è seguita abbiamo espresso voto di astensione. Per la cronaca, il CDC si è espresso per l’inammissibilità della mozione in quanto tardiva, ma non possiamo non registrare che il Presidente della seduta in questo passaggio ha violato per la seconda volta il Regolamento per il funzionamento del CDC, come aveva già fatto dopo aver consentito la discussione sulla relazione del Presidente non prevista dal suddetto Regolamento. Sotto questo profilo ci sia consentito esprimere un giudizio negativo su tali decisioni assunte dal Presidente della seduta, ruolo per la prima volta ricoperto da un componente della lista ART. 101, il quale, nelle sedute precedenti, non aveva mai perso l’occasione di invocare il rispetto pedissequo dello Statuto e del Regolamento sul funzionamento del CDC, accusando tutti gli altri presidenti di seduta di violazioni procedurali.

Su questo punto all’o.d.g. registriamo, inoltre, l’importante e articolato contributo della Commissione di studio sul diritto minorile relativo all’istituzione del “Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie”, frutto delle proposte formulate dalla Commissione parlamentare presieduta dal Prof. Luiso, sulle quali, il 9 settembre scorso, è stata approvata dalla Commissione Giustizia del Senato una riformulazione dei subemendamenti al testo che contiene i principi di delega. Il documento, illustrato da Silvia ALBANO, è stato approvato dal CDC quasi all’unanimità, con l’astensione di soli due componenti della lista ART. 101.

Il CDC ha poi ratificato la costituzione del nuovo ufficio stampa, attualmente composto da due giornaliste professioniste selezionate dalla GEC all’esito della valutazione di numerose candidature. Di importante rilievo è poi l’approvazione del progetto di una piattaforma in formato web-app di proprietà ANM (sia per smartphone sia per computer), per la comunicazione interna tra gli iscritti.

Infine il CDC, dopo aver preso atto della Relazione del Presidente del Collegio dei probiviri ha deliberato sulle proposte del Collegio dei probiviri di irrogazione di sanzioni disciplinari nei confronti di tre associati, e sulle dimissioni di due associati già sottoposti a procedimento disciplinare, pronunciandosi, su una delle due richieste, a favore della sospensione delle dimissioni fino all’esito del procedimento disciplinare.

In conclusione, vogliamo ricordare che mancano ancora pochi giorni alla chiusura della “Raccolta fondi Afghanistan” promossa dall’ANM. I fondi raccolti mediante bonifico da effettuare sul seguente IBAN IT51O0329601601000066444695, intestato all’Associazione Nazionale Magistrati, e con indicazione della causale, saranno devoluti ad Emergency ed alla Croce Rossa, entrambe operanti sul posto.

I componenti del CDC eletti nel Gruppo di AreaDG