COMITATO DIRETTIVO CENTRALE

Report della seduta
del 6-7 novembre 2021

Il CDC svoltosi nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 novembre, si è aperto, come di consueto, con le relazioni del Presidente dell’ANM, del Segretario generale e del Coordinatore dell'Ufficio sindacale.

In particolare, il Presidente dell’ANM Giuseppe SANTALUCIA, nella sua relazione introduttiva ha, in primo luogo, ricordato l’importante evento di cui l’Associazione è stata protagonista, ossia il Convegno di presentazione del nuovo assetto della Rivista “La Magistratura”, in occasione del quale, il Presidente della Repubblica, nella sua lettera di saluti, ha mostrato apprezzamento, in particolare, per l’opera che il Comitato di Redazione della Rivista ha messo in cantiere relativa ad un “Commentario della Magistratura alla Costituzione”, che, come ha evidenziato il Presidente SANTALUCIA nel suo intervento, è “un segno tangibile della nostra fedeltà alla Costituzione, della nostra sensibilità ai valori costituzionali, del nostro totale e incondizionato affidamento a quei principi nel difficile compito che giornalmente ci attende”.

Il Presidente si è poi soffermato sulla tavola rotonda sui temi referendari, svoltasi nella stessa giornata del 15 ottobre, e nella quale, affidando la parola ad illustri giuristi, si è inteso dare attuazione a quanto deliberato dal CDC nella seduta del 20 giugno scorso, in cui si è manifestata forte preoccupazione per le modifiche che si vorrebbero in tema di responsabilità civile diretta dei magistrati e di separazione delle carriere, oltre che di custodia cautelare (idea questa sorprendentemente non condivisa da tutti i componenti del CDC, si veda a questo proposito l’intervista rilasciata il 2 novembre da un componente del gruppo ART. 101 al quotidiano Il Giornale), e con il quale l’Associazione si è impegnata a non sottrarsi “al doveroso compito di fornire il proprio contributo scientifico su tutte le questioni sollevate dai quesiti”, anche in ossequio al monito del Presidente della Repubblica, che ci ha ricordato che l’ANM, “lungi dal coltivare corporativismo autoreferenziale”, deve “promuovere e sostenere il dialogo della Magistratura …con le istituzioni e con la società”. Come componenti del CDC eletti nella lista di AREADG siamo convinti che convegni di questo tipo, che ci fanno misurare con punti di vista esterni anche molto critici, dovrebbero continuare a costituire il programma dell’azione dell’ANM.

Il Presidente SANTALUCIA ha poi illustrato i contenuti dell’incontro che una delegazione della GEC ha avuto con la Ministra della Giustizia per parlare della riforma del sistema elettorale del CSM, nel corso del quale sono stati rappresentati gli esiti della discussione che si è sviluppata in seno al CDC, soprattutto sulla base della relazione dell’apposita Commissione di studio, precisando che all’interno dell’ANM non si è ancora giunti ad un deliberato sulle possibili soluzioni di riforma. Il Presidente (che di quella delegazione non ha fatto parte per concorrenti impegni di lavoro) ha altresì riferito che in quella sede la GEC, pur dando atto che all’interno del CDC vi è una componente, seppure minoritaria, favorevole ad una soluzione incentrata sul sorteggio, ha doverosamente richiamato il deliberato del settembre 2020 dell’Assemblea generale – organo supremo deliberante dell’Associazione –, che, in assenza di una deliberazione di segno opposto, impegna tutt’ora l’ANM, e con il quale l’Assemblea generale ha espresso “netta contrarietà a qualsiasi utilizzo del sistema del sorteggio… evidenziando l’importanza che il nuovo sistema, quale che sarà, possa assicurare: rappresentatività del pluralismo; rappresentanza di genere; piena libertà di scelta degli elettori tra un’ampia pluralità di candidati; qualità professionale e morale nonché autorevolezza dei candidati; contromisure per evitare la concentrazione di candidati ed eletti in pochi grandi centri”, riconoscendo infine che tali obiettivi “sono certamente garantiti dall'adozione di un sistema che contenga componenti di proporzionalità.

Nel corso della sua relazione il Presidente dell’ANM ha però anche dovuto sottolineare che non è rispondente al vero quanto i componenti del CDC eletti nella lista ART. 101 hanno scritto nella loro lettera inviata alla Ministra per chiedere di essere anche loro ricevuti, ossia che la GEC si era recata “con quattro delegati esponenti delle altrettanto quattro note correnti...”, in quanto la delegazione di GEC che è stata ricevuta dalla Ministra è stata composta dai colleghi CASCIARO, MADDALENA, DI PALMA e BERNARDO, per cui, come è evidente a tutti, in quella delegazione non vi è stata la presenza di componenti del gruppo di AREADG. Aggiungendo che, peraltro, “non v’è nulla di anomalo in quel tipo di composizione, perché è fuori discussione che, quale che sia il modo con cui una delegazione riesca a formarsi, sia comunque capace di essere la voce unitaria dell’Associazione di cui ha la piena e legittima rappresentatività” e questo perché “la forza e autorevolezza della GEC derivano dall’aver ricevuto, tramite il voto, la fiducia del CDC, a cui essa risponde”. Per cui la mancata presenza di un componente della lista ART. 101 in quella delegazione di GEC è solo la conseguenza della “scelta legittima di quel gruppo di non entrare in Giunta, per non condividere il peso e la fatica di questa non facile stagione dell’associazionismo…scelta di cui, chi la compie, si assume la responsabilità, e non può diventare, accampando falsi argomenti, lo strumento per indebolire il ruolo e la funzione degli organi statutari”. Infine, il Presidente SANTALUCIA ha concluso osservando che “è assai spiacevole, avvilente, che un Gruppo, per negare l’evidenza di essere tale, giustifichi l’iniziativa di chiedere un incontro con la Ministra con la spregiudicata affermazione che la GEC non è in grado di essere rappresentativa della Magistratura, siccome composta da soggetti che appartengono ai Gruppi associativi e come tale arroccata nel tentativo di difendere il cd. Sistema delle correnti, formula utilizzata nell’accezione più spregiativa. Espressioni di sostanziale sfiducia nella Giunta e nell’intera Associazione, che viene accusata, proprio dal suo interno e in preoccupante corrispondenza con il pensiero dei suoi più irriducibili detrattori, di essere strutturalmente inadeguata a proporsi come soggetto autorevole e pienamente legittimato a intervenire nelle discussioni pubbliche e istituzionali sui temi della giustizia”. Non possiamo che sottoscrivere le parole del Presidente SANTALUCIA, il cui amaro sfogo facciamo nostro, nella consapevolezza che, come lui stesso ha detto in conclusione del suo intervento, “l’impegno che il tempo presente richiede alla nostra Associazione è tanto, e sta a noi non perderci nelle inutili e defatiganti polemiche interne, che immiseriscono e indeboliscono, prima che i singoli attori delle schermaglie, la Magistratura tutta, al cui servizio l’Associazione deve operare nell’interesse collettivo”.

Qio la versione integrale dell’intervento del Presidente dell’ANM Giuseppe SANTALUCIA.

A seguire sono stati affrontati i seguenti punti all’ordine del giorno, con riferimento ai quali esponiamo brevemente l’esito della discussione e le nostre posizioni.

1. Rimedi contro il carrierismo e proposte di riforma dei criteri di scelta nelle nomine: la rotazione degli incarichi semidirettivi

Nell’ampio dibattito che si è sviluppato dopo la presentazione delle quattro diverse mozioni che sono state depositate (una per ognuno degli altri 4 gruppi), abbiamo esposto il nostro articolato punto di vista, frutto di una elaborazione ancora in corso e che si è arricchita nel tempo di analisi e riflessioni che, pur affondando le loro radici in opzioni culturali non del tutto coincidenti tra loro, è giunta ad una sintesi che è stata bene espressa nel corso dei numerosi interventi che abbiamo svolto.

In particolare, abbiamo manifestato la nostra contrarietà al sistema della rotazione dei semidirettivi, perché è un sistema che rischia di introdurre elementi di deresponsabilizzazione, mentre ci siamo espressi in termini favorevoli ad un eventuale recupero, nella loro selezione, delle fasce di anzianità, ma soprattutto abbiamo denunciato la presenza di un numero a nostro giudizio eccessivamente elevato di semidirettivi (che attualmente sono circa 1000 unità a fronte di un organico complessivo di circa 8000 magistrati), e abbiamo chiesto di ragionare sulla possibilità di una divaricazione tra funzione giurisdizionale (per cui, ad esempio, il compito di presiedere il collegio giudicante spetterebbe sempre al collega più anziano della sezione) e funzione organizzativa (che spetterebbe invece ad un collega scelto e nominato in ragione delle sue specifiche attitudini); inoltre ci siamo espressi a favore di una revisione dell’attuale sistema volta a garantire che lo svolgimento di un incarico semidirettivo comporti un’assunzione di responsabilità e assicuri stabilità all’ufficio in cui si è chiesta la conferma, contrastando l’idea che la conferma nell’incarico possa essere vissuta come una “medaglietta” verso un successivo e più prestigioso incarico da conseguire il prima possibile; infine ci siamo espressi a favore di una maggiore e più effettiva temporaneità dell’incarico, che si può realizzare anche prevedendo un ritorno allo svolgimento della sola attività giurisdizionale per un tempo almeno pari a quello di durata dell’incarico che si è appena portato a termine (sul tema segnaliamo in particolare gli appassionati interventi di Paola CERVO , di Lilli ARBORE  e di Domenico SANTORO ).

Al termine della discussione il CDC ha approvato a larga maggioranza e con il voto favorevole di tutti i componenti del gruppo di AREADG un documento nel quale si esprime una netta contrarietà all’introduzione della rotazione degli incarichi semidirettivi, ma nel contempo si auspica una seria rivisitazione del Testo Unico sulla Dirigenza Giudiziaria, affinché, nel salvaguardare il criterio meritocratico e attitudinale, 1) si prevedano criteri più stringenti e oggettivi di nomina anche mediante la reintroduzione delle cd. “fasce di anzianità”, 2) si effettui una più rigorosa valutazione in sede di conferma nell’incarico semidirettivo basata sulle concrete modalità di svolgimento dell’incarico e sui risultati raggiunti, 3) si assicuri una effettiva temporaneità nello svolgimento dell’incarico prevedendo che coloro che ricoprono incarichi semidirettivi non possano presentare domanda per altro incarico semidirettivo almeno prima di aver completato il periodo di durata dell’incarico medesimo (ciò al fine di evitare che il singolo, pur di assicurarsi la personale continuità nell’incarico apicale, non porti a termine l’incarico per il quale ha chiesto la conferma); 4) si rivaluti la congruità del numero dei semidirettivi in un’ottica di migliore efficienza del servizio giustizia.

2. Costituzione di parte civile dell’ANM nel processo nei confronti del dott. Luca Palamara

Con una precedente delibera adottata dal CDC nella seduta di giugno 2021, l’ANM aveva deciso di costituirsi parte civile nel processo penale nei confronti di Luca Palamara. Tuttavia, in data 2 novembre 2021, perveniva una nota con cui il legale nominato dall’Associazione sottoponeva al Presidente dell’ANM alcune questioni strettamente collegate alla predetta costituzione di parte civile. Il Presidente, ritenuto doverosamente di investire della questione il CDC, sollecitava un approfondimento, che di fatto avveniva nel corso di una discussione che, pertanto, si è incentrata sull’opportunità di confermare ovvero di ritirare la precedente delibera, e, all’esito della quale, il CDC ha deciso all’unanimità di confermare la decisione di costituirsi parte civile nel processo nei confronti di Luca Palamara la cui prima udienza si svolgerà il prossimo 15 novembre.

3. Nomina Responsabile del trattamento dei dati personali dell’ ANM

Il CDC ha deliberato all’unanimità di nominare l’avv. GIORGI quale Responsabile del trattamento dei dati personali dell’ANM.

4. Nuove disposizioni di modifica della disciplina del concorso per l'accesso in Magistratura

La trattazione di questo importante punto all’o.d.g. è stata facilitata dalla presentazione di una proposta di deliberato della GEC, sulla quale tuttavia siamo intervenuti proponendo alcuni emendamenti volti a rendere ancora più netta la posizione critica dell’ANM sulle nuove modifiche alla disciplina del concorso per l’accesso in magistratura contenute nella legge n. 147 del 21 ottobre 2021. A tal proposito suggeriamo l’ascolto dell’intervento di Luca PONIZ, il quale, anche alla luce dell’esperienza di componente della commissione esaminatrice attualmente impegnata nella correzione degli elaborati scritti, ha fornito a tutto il CDC fondamentali elementi di valutazione e ulteriori spunti di riflessione.

Il testo finale del documento approvato a maggioranza dal CDC, pur esprimendo apprezzamento per l’attenzione che il Legislatore ha riservato al bisogno di colmare con urgenza i consistenti vuoti di organico della magistratura ordinaria, evidenzia alcuni profili di criticità della nuova disciplina, esprimendo l’auspicio che essa possa realmente restare, come peraltro espressamente previsto, temporanea e strettamente connessa all’emergenza sanitaria, in quanto prevede modalità di svolgimento delle prove concorsuali che non appaiono in linea con il bisogno, oggi più che mai avvertito, di assicurare un alto grado di preparazione tecnico-professionale dei neo-magistrati.

5. Nomina componente Collegio dei revisori. Posto lasciato vacante dalla dott.ssa Di Rienzo

Il CDC all’unanimità che recepito la proposta del gruppo ART. 101 di nominare componente del Collegio dei revisori la collega Cristina CARUNCHIO.

6. Delibera Gec del 1° ottobre 2021 di contributo aggiuntivo, fino ad EUR 40.000,00, ai fondi raccolti a favore dei cittadini dell'Afghanistan, ammontanti ad EUR 23.274,00

Il CDC ha ratificato la delibera con cui la GEC ha stanziato l’importo aggiuntivo di circa 16.000 euro da destinare all’integrazione della somma di circa 24.000 euro già raccolti, mediante pubblica sottoscrizione, e da devolvere ad Emergency ed alla Croce Rossa, entrambe operanti in Afghanistan, ove, come è noto, è in corso una grave crisi umanitaria.

Dispiace rilevare che questa decisione del CDC è stata assunta non all’unanimità, bensì con il voto contrario di due componenti della lista ART. 101, che avrebbero voluto trattenere la cifra aggiuntiva stanziata dalla GEC sul conto dell’ANM e per gli scopi ordinari dell’Associazione.

7. Riforma dell'ordinamento giudiziario e del sistema elettorale per il CSM

Questo punto all’o.d.g. era sicuramente il più urgente da trattare e ha rappresentato un significativo banco di prova delle reali volontà di cambiamento che, al di là delle petizioni di principio, animano i diversi gruppi associativi.

In particolare, con la mozione da loro presentata, i colleghi del gruppo di MI hanno tentato di riproporre un sistema di elezione dei componenti togati del CSM che di fatto produrrebbe l’effetto di conservare l’assetto vigente. Nello specifico, nella prima versione del loro documento, dopo una premessa volta a criticare il meccanismo del voto singolo trasferibile (contenuto nel progetto della commissione Luciani), esprimevano il loro favore per un sistema basato su collegi plurinominali di grandi o medie dimensioni e caratterizzato da un meccanismo di voto con preferenza unica; per poi passare ad una seconda versione in cui, non solo si eliminava qualsiasi doverosa espressione di contrarietà al sorteggio, lasciando quindi le porte astrattamente aperte a questa opzione, ma si esprimeva soltanto una chiusura totale al voto singolo trasferibile.

Si trattava di una mozione al ribasso e chiaramente orientata a mantenere inalterato il potere di influenza delle correnti, e quindi a ridurre il potere di scelta degli elettori e la rappresentatività del CSM, e che per questo motivo è stata bocciata dal CDC, avendo raccolto solo il voto favorevole dei proponenti.

Stessa sorte hanno avuto le due mozioni del gruppo ART. 101 sul sistema elettorale e sui referendum e quella di A&I che ha ricevuto i voti favorevoli dei soli 4 rispettivi proponenti.

Anche la mozione di UNICOST, che abbiamo sostenuto convintamente, non è stata approvata, sebbene abbia raccolto 18 voti favorevoli, espressione di una posizione del CDC che, sebbene non si sia cristallizzata in un deliberato, è comunque rappresentativa del fatto che la sensibilità maggiormente diffusa nel CDC è a favore di un sistema con chiari elementi di proporzionalità tra i quali il voto singolo trasferibile.

Nei nostri interventi ci siamo detti convinti che l’unico sistema, tra quelli in esame, in grado di ridimensionare in modo consistente il peso delle correnti e restituire piena libertà di scelta agli elettori sia proprio il sistema Luciani, in quanto attribuisce all’elettore più espressioni di voto, indirizzate alla persona e non vincolate ad alcuna lista, delle quali perciò ben potrebbero beneficiare candidati di diversa estrazione culturale ma tutti comunque apprezzati nei rispettivi territori. Si tratta, in altri termini, dell’unico sistema elettorale, tra quelli in discussione, che non consente alle correnti di prevedere e condizionare l’esito del voto e così di designare ex ante gli eletti.

La nostra posizione è stata espressa in modo come sempre estremamente chiaro da Giuseppe SANTALUCIA il cui intervento invitiamo a risentire.

8. Criteri e modalità dell'uso del logo dell'ANM in atti e documenti associativi

La trattazione di questo argomento si è resa necessaria in quanto, negli ultimi mesi, i membri del CDC eletti per il gruppo ART. 101 avevano, in più occasioni, fatto uso del logo dell’ANM per comunicati espressivi del loro punto di vista, pur non essendo loro un organo statutariamente deputato alla formazione e alla manifestazione all’esterno della volontà dell’ente, così ingenerando confusione in ordine alla provenienza di quei documenti che, seppure predisposti da singoli componenti del CDC, erano confezionati indebitamente mediante l’utilizzo del logo dell’ANM.

Al termine del dibattito, che si è aperto con l’intervento di Giovanni TEDESCO, che suggeriamo di riascoltare per apprezzare anche il parallelismo musicale da lui proposto, è stata approvata, con il solo voto contrario dei 101, una delibera proposta dalla GEC, con cui “il CDC conferma e ribadisce l’efficacia vincolante per tutti i soci del deliberato della Giunta esecutiva centrale del 29 aprile 2019, considerato che il logo ANM ha la finalità di rendere individuabili all’esterno le manifestazioni di volontà provenienti dall’associazione e, pertanto, il suo utilizzo è limitato ai soli organi statutariamente deputati alla formazione e alla manifestazione all’esterno della volontà dell’ente”.

Stupisce che colleghi come quelli eletti nella lista ART. 101, che hanno, sin dal primo giorno, interpretato il ruolo di custodi intransigenti delle regole interne dell’associazione, si siano abbandonati ad una ripetuta violazione della delibera di GEC del 29 aprile 2019, con cui è stato inibito l’uso del logo dell’ANM per manifestazioni di volontà o iniziative di singoli gruppi associativi o di loro rappresentanti in seno al CDC.

9. Relazioni sul lavoro e sulle proposte delle commissioni permanenti di studio

L’ultima questione oggetto di trattazione è stata la proposta della Commissione di studio sui rapporti con le Giunte esecutive sezionali, edilizia giudiziaria e condizioni di lavoro, approvata all’unanimità e avente ad oggetto l’organizzazione di un evento denominato “Il CDC incontra le GES”, che si svolgerà a Roma, in concomitanza con il primo CDC del 2022, ai cui lavori, per l’occasione in gran parte dedicati alle GES e alle problematiche legate al rilancio dell’attività associativa nei singoli distretti, saranno invitati a partecipare tutti i Presidenti e Segretari delle GES. Per maggiori dettagli su questo evento rimandiamo all’intervento esplicativo di Rocco MARUOTTI.

Infine, ci dispiace non ci sia stato il tempo per affrontare il tema, altrettanto urgente, dell’edilizia giudiziaria e delle iniziative da assumere come ANM per un recupero di efficienza della giustizia, il cui inserimento all’o.d.g. è avvenuto su nostra iniziativa, ma siamo certi che su questo fondamentale tema si aprirà il prossimo CDC nel corso del quale avanzeremo le nostre proposte per garantire una giustizia moderna e in linea con l’Europa, che per essere tale non può che essere resa in ambienti idonei e salubri, anche in vista dell’ingresso della nuova forza lavoro che si accompagnerà all’imminente realizzazione dell’Ufficio per il processo.

I componenti del CDC eletti nel Gruppo di AreaDG