COMITATO DIRETTIVO CENTRALE

Report della seduta
del 13-14 marzo 2021

Il CDC svoltosi nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 marzo, convocato per la trattazione di un ordine del giorno molto ampio e articolato, si è concluso con due importanti delibere, che affrontavano e approfondivano questioni sulle quali, peraltro, la GEC aveva già assunto posizione pubblicamente.

La prima dal titolo “Il nuovo piano vaccinale e il comparto giustizia”, approvata all’unanimità all’esito di un ampio dibattito, con la quale l’ANM, preso atto, con stupore e rammarico, che le nuove Linee Guida del Piano strategico per la vaccinazione anti COVID-19 non prevedono più, tra i gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria, le categorie di lavoratori appartenenti ai servizi essenziali, chiede che “tutti i lavoratori del comparto giustizia (ivi compresi magistrati, personale amministrativo e classe forense) vengano reinseriti nel Piano strategico, quali gruppi target di popolazione cui offrire il vaccino in via prioritaria”, oltre ad una proroga urgente di tutta la normativa emergenziale relativa all’attività giudiziaria, in scadenza il prossimo 30 aprile 2021.

Con la seconda delibera dal titolo “Il precedente disciplinare e la tutela dell’affidamento del magistrato”, approvata dal CDC con un’ampia maggioranza, l’ANM, auspicando l’introduzione di una disciplina normativa primaria in ordine all’istituto della riabilitazione disciplinare, esprime l’auspicio che il Consiglio Superiore adotti, nell’ambito delle sue prerogative, norme secondarie generali che si ispirino a criteri di apertura alla riabilitazione dei magistrati, e tenga conto, nelle singole delibere, del tempo trascorso dal precedente disciplinare, della sua natura e del grado di offensività, del successivo percorso professionale virtuoso del magistrato, nonché dell’affidamento ingenerato da precedenti valutazioni positive, unitamente all’assenza di elementi sopravvenuti, ciò al fine di evitare che ad una sanzione meno grave di quella espulsiva vengano riconnessi effetti negativi sostanzialmente permanenti.

Su altre pur altrettanto importanti questioni all’ordine del giorno, il CDC, pur avendo ampiamente discusso, non è giunto all’approvazione di un deliberato, come è avvenuto sul punto relativo alla “individuazione di concrete azioni di sostegno dell'ANM a favore di magistrate e magistrati impegnati nei processi di criminalità organizzata”, la cui trattazione era stata chiesta dal gruppo di AREADG sin dal CDC del 6 e 7 febbraio 2021, e in relazione al quale AREADG ha presentato una sua proposta di deliberato, che, nel corso dei lavori, è stata dapprima modificata dagli stessi proponenti e successivamente emendata con un’integrazione proposta dai colleghi di Unità per la Costituzione, il cui testo definitivo alleghiamo in calce a questo report.

Come può agilmente comprendersi dalla lettura della versione finale della nostra mozione, la stessa, nel rimarcare l’impegno, l’abnegazione e la professionalità con cui colleghi giovanissimi e spesso ancora privi della prima valutazione di professionalità, si adoperano quotidianamente per portare avanti complessi procedimenti di criminalità organizzata in territori nei quali è stato dimostrato che le mafie si avvalgono anche delle cointeressenze con l’imprenditoria, la politica e persino con frange deviate delle istituzioni, era volta a chiedere per questi colleghi, non una solidarietà astratta, bensì l’adozione di tutte le iniziative necessarie a garantire l’adeguamento, alle reali esigenze di quegli uffici, di tutte le risorse umane e materiali necessarie ad assicurare l’efficienza della giurisdizione impegnata nei processi di criminalità organizzata, indirizzando in tal senso al Ministro della Giustizia e alla politica un pressante invito ad assumere un concreto impegno per assicurare dette risorse, in primis mediante la rapida e costante copertura gli organici - sia del personale amministrativo che di magistratura – nonché attraverso l’adozione di incentivi, anche di carattere economico, nonché di punteggi aggiuntivi ai magistrati che prestano servizio in uffici giudiziari i cui territori sono caratterizzati da alti indici di criminalità organizzata, senza trascurare la necessità che venga dispiegata al più presto una forte politica di investimenti per ammodernare le strutture giudiziarie e le dotazioni informatiche, soprattutto degli uffici impegnati nel contrasto a tutte le mafie.

La mozione, sin dalla sua versione inziale, oltre ad impegnare l’ANM ad assolvere al suo fondamentale ruolo propositivo e propulsivo nel richiedere l’adozione di strumenti materiali a sostegno dei colleghi impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, intendeva evidenziare anche un altro aspetto, non meno importante, ossia che un efficiente contrasto alla criminalità organizzata non può che avvenire in un contesto nel quale sia garantito, per quanto possibile, “un clima sereno, che consenta la celebrazione dei giudizi in un contesto di leale collaborazione tra le parti e di fiducia e rispetto reciproco fra tutti gli attori processuali”, per realizzare il quale è necessario che “tutti gli attori processuali, ma anche i rappresentanti delle istituzioni e della politica, evitino iniziative che, quale che sia la provenienza, possano turbare la serenità del giudizio e il rispetto dell’autonomia della giurisdizione”, nella consapevolezza che “solo il processo è la sede in cui le contrapposte tesi, in condizioni di parità, devono svilupparsi e trovare dimostrazione”. Si trattava, con tutta evidenza, di ribadire la centralità del processo e di difendere le prerogative della giurisdizione anche e soprattutto in quei contesti nei quali la presenza della criminalità organizzata si fa più forte e pervasiva.

Purtroppo la nostra proposta di deliberato, così come emendata dai colleghi di UPC, non è stata approvata, avendo ricevuto 18 voti favorevoli (hanno votato a favore tutti i componenti del CDC eletti nelle liste di AreaDG e di UPC) e 18 voti contrari (hanno votato contro tutti i componenti del CDC eletti nelle liste di MI-MPC, A&I e ART. 101).

Ma ciò che appare più inspiegabile è il comportamento dei colleghi del gruppo MI-MPC che, non solo hanno votato contro l’approvazione della mozione proposta da AreaDG e poi modificata per cercare di renderla rappresentativa di tutte le sensibilità presenti nel CDC e infine emendata con l’integrazione operata dai colleghi di UPC con cui sono state puntualizzate le richieste di azioni concrete a sostegno dei magistrati nei procedimenti contro la criminalità organizzata, ma, resisi conto del fatto che la mozione proposta da loro e che sarebbe stata votata solo dopo la mancata approvazione della mozione AreaDG-UPC, sarebbe stata respinta in quanto non espressiva delle istanze provenienti da tutti i componenti del CDC, hanno preferito andare al voto senza tentare alcuna mediazione su un testo sul quale si poteva giungere ad una soluzione condivisa. Soluzione che, evidentemente, non è stato possibile raggiungere anche perché su alcuni temi le sensibilità presenti nel CDC sono profondamente diverse: per noi è importante garantire ai collegi impegnati nei processi di criminalità organizzata, ovunque si celebrino, non solo più risorse materiali e incentivi economici, ma anche la necessaria serenità, che noi consideriamo un altrettanto indispensabile strumento di lavoro. Ma evidentemente non la pensiamo tutti così.

In definitiva, appare chiaro che, piuttosto che consentire al CDC di deliberare su un tema così importante come quello che noi di AreaDG avevamo chiesto di inserire all’ordine del giorno, i colleghi di MI-MPC hanno preferito mettere il CDC nelle condizioni di non approvare su questo punto all’o.d.g. alcuna mozione e quindi concludere una discussione importante, come quella che si è svolta nella mattinata di domenica, con un nulla di fatto.

Forse anche perché pulsioni elettoralistiche hanno prevalso sul senso di responsabilità.

Ne prendiamo atto, evidenziando che, con riferimento alle altre due delibere approvate, noi abbiamo lavorato, con spirito di collaborazione, per migliorare un testo proposto dai colleghi di MI-MPC, spirito di collaborazione che invece è mancato da parte dei colleghi di MI-MPC a scapito dei giovani colleghi impegnati in terra di mafia.

I componenti del CDC eletti nel Gruppo di AreaDG