

Diario dal Consiglio del 18 ottobre 2019
Dedichiamo il Diario alla tragedia del popolo Curdo ed in particolare a Hevrin Khalaf, segretaria generale del Partito Futuro siriano e attivista per i diritti delle donne, trucidata il 12 ottobre insieme ad altri civili.
Riprendiamo con il Diario a raccontare l’attività che ci ha impegnato in Consiglio nelle ultime due settimane…travolti dall’urgenza di chiudere le pratiche in vista della scadenza delle commissioni avvenuta il 12 ottobre e poi dallo spaesamento di entrare a far parte di quelle nuove, abbiamo “saltato” un appuntamento…per “overbooking”.
Subito dopo le elezioni suppletive, i due pubblici ministeri eletti, Nino Di Matteo e Antonio D’Amato, si sono formalmente insediati in Consiglio, partecipando al Plenum di mercoledì scorso. Diamo anzitutto loro un caloroso benvenuto, assicurando il nostro impegno per una collaborazione ed un confronto leali e costruttivi.
Venerdì il Presidente della Repubblica ha deciso la nuova composizione (e le Presidenze) delle Commissioni: Mario è componente dell’Ottava e della Quinta (di cui è stato confermato Presidente) Ale è componente della Nona e della Settima (di cui è anche Presidente) Giuseppe è componente della Seconda, della Terza e della Quarta e Ciccio della Prima e della Sesta.
Il Plenum
Quanto al Plenum di giovedì 10 ottobre, segnaliamo, tra le tantissime pratiche discusse, le delibere che hanno riguardato la nomina dei Presidenti di sezione di Brescia e Milano:
- per il posto di presidente di sezione del Tribunale di Brescia (civile) erano state formulate due proposte (proposta A in favore di Enrico Consolandi, votanti Suriano, Mancinetti, Davigo, Basile; proposta B a favore di Elda Gerace, votanti Miccichè e Gigliotti). È prevalsa la proposta “A” a favore di Enrico Consolandi all’esito di una articolata discussione nel corso della quale sono state anche richiamate vicende disciplinari che hanno coinvolto il dott. Consolandi concluse con sentenze di assoluzione. Noi abbiamo ribadito la nostra posizione sul tema della possibilità di valutare, ai fini del conferimento di un incarico, i fatti accertati in un giudizio disciplinare anche di assoluzione. In questo caso si trattava di fatti molto risalenti nel tempo, per i quali era stata esclusa la responsabilità, e per questo abbiamo ritenuto, in coerenza con l’indirizzo adottato anche di recente dalla Commissione in caso analogo (proposta formulata all’unanimità per incarico semidirettivo a favore di un collega che aveva riportato un sanzione disciplinare per ritardi risalenti nel tempo), che non potessero inficiare gli indubbi meriti del collega e le sue spiccate doti professionali e organizzative: non solo per la ricchezza delle esperienze accumulate nell’esercizio della giurisdizione civile e penale (in quest’ultimo caso anche attraverso la trattazione di processi di grandissima complessità e delicatezza per il profilo degli imputati), ma anche per lo straordinario impegno profuso con competenza (e grande generosità) in funzione della realizzazione, diffusione e implementazione del PCT e della Consolle del Magistrato.
- per i due posti di presidente di sezione del Tribunale di Milano (penale) erano state formulate: in un caso, una proposta all’unanimità per la dott.ssa Luisa Balzarotti; in un altro, due proposte (proposta A in favore di Fabrizia Pironti di Campagna, votanti Suriano, Mancinetti, Davigo, Basile, Gigliotti; proposta B a favore della dott.ssa Elisabetta Canevini, votante Miccichè). È prevalsa la proposta “A”, anche in questo caso all’esito di una vivace discussione che – sorprendentemente – ha visto riemergere fatti oggetto di una pratica di vigilanza avviata dal CG di Torino che era già stata esaminata ed “archiviata” con presa d’atto (previa valutazione di infondatezza ed inattualità dei rilievi) dal Plenum all’unanimità, e, soprattutto, ha visto contrapposti due modi di valutare la condotta di un semidirettivo che si trova a fronteggiare l’accumularsi di pendenze per effetto di un turn over sistematico. Noi abbiamo ritenuto di valorizzare il fatto che la dott.ssa Pironti – già Presidente della sezione penale – avesse incrementato l’impegno nell’attività giurisdizionale, assumendo, nel periodo di reggenza del Tribunale, anche funzioni nel settore civile, peraltro con notevole produttività; e soprattutto il fatto che, a fronte della necessità di gestire una persistente scopertura in uno dei ruoli GIP/GUP, avesse preferito autorizzarne una limitata “movimentazione” con criteri predeterminati e focalizzati sulle urgenze, piuttosto che riversare sui giovani colleghi già oberati un grande numero di fascicoli e la relativa responsabilità della loro gestione. Insomma, a noi sembra che un dirigente che a fronte di una situazione di criticità dell’ufficio si assume le sue responsabilità sia preferibile rispetto a chi si “mette a posto con le carte”, scaricando sui colleghi i problemi.
Nel corso del medesimo plenum all’unanimità sono stati nominati Mario Samperi presidente del Tribunale di Patti e Stefano Scati presidente del Tribunale di Ferrara, nonché la collega Antonella Capri presidente di sezione penale del Tribunale di Roma.
Quanto al Plenum di mercoledì 16 ottobre, segnaliamo:
- le nomine della dott.ssa Anna Maria Creazzo quale Presidente di sezione della Corte d’Appello di Trento; della dott.ssa Simona Di Monte e del dott. Sergio Amato quali Procuratori aggiunti della Procura di Napoli
- la approvazione, su proposta della VII Commissione, della circolare sui programmi di gestione dei procedimenti penali, ex art. 37 DL n. 98 del 2011. Si tratta di uno strumento di programmazione e gestione già sperimentato con effetto positivo per i procedimenti civili che viene esteso anche a quelli penali al fine di promuovere anche in questo settore un governo dell’attività dell’ufficio partecipato, consapevole e responsabile per obiettivi; non in funzione della produttività, ma di una qualità del servizio che implica anche un contenimento della durata di procedimenti e processi; un governo che deve tener conto dei flussi, della pendenza e soprattutto delle priorità, sulla base delle linee guida consiliari e nel confronto con i corrispondenti uffici requirenti. Molti uffici lo approntano già spontaneamente. Ma è stato predisposto un format unico per la redazione di programmi annuali di gestione che consente agli organi di autogoverno di conoscere, monitorare e migliorare il proprio intervento anche di supporto agli uffici attraverso una rilevazione omogenea. Per l’anno 2020 la predisposizione di detti programmi sarà facoltativa, ma gli uffici che intenderanno raccogliere l’invito del Consiglio alla loro redazione (che sarà ovviamente molto apprezzata quale strumento di conoscenza delle diverse realtà degli uffici e di verifica sul campo della idoneità del format) dovranno utilizzare il format unico predisposto.
Sempre su proposta della VII commissione, è stata approvata la delibera che contiene le indicazioni procedurali per la redazione dei programmi di gestione per il settore civile per l’anno 2020.
Il 13, 14 e 15 novembre la Settima Commissione e la STO incontreranno i dirigenti degli uffici (all’esito, peraltro, dell’esame dei programmi di gestione del civile 2019) proprio per fornire ogni aiuto e/o chiarimento necessario ad una sempre più proficua utilizzazione di questi strumenti.
A tal proposito segnaliamo che sono stati nominati quali nuovi componenti della STO in sostituzione di quelli scaduti: Edoardo Buonvino, giudice del Tribunale di Roma, e Valeria Spagnoletti, consigliere della Corte d’Appello di Bari, per il settore civile; Maria Cristina Amoroso, magistrato addetto all’ufficio del massimario della Corte di Cassazione, per il settore penale. Abbiamo sostenuto le proposte che li riguardavano (e che sono prevalse sulle tre proposte alternative formulate dalla Consigliera Pepe) in ragione dei profili, che denotavano oltre che spiccata competenza tecnica specifica, comprovata esperienza nell’attività di diffusione, implementazione e coordinamento quanto all’uso da parte degli Uffici degli strumenti tecnologici ed informatici attualmente a disposizione.
Segnaliamo, infine, l’approvazione di una importante delibera relativa al progetto organizzativo della Procura della Repubblica di Venezia, che è stata da noi formulata quale proposta di minoranza (rel. Dal Moro) ed è prevalsa in Plenum rispetto a quella di maggioranza (rel. Mancinetti).
Il nodo della divergenza riguardava due questioni:
- se il mancato rinnovo di un magistrato in DDA alla scadenza del biennio di permanenza debba essere adottato con provvedimento motivato;
- se tra i criteri che il Procuratore utilizza per decidere in merito al rinnovo (o non rinnovo) alla scadenza del biennio, possa rientrare anche quello della “rotazione” in funzione, come si legge nel progetto organizzativo, “(…) di valorizzare la formazione professionale dei Colleghi anche con una periodica rotazione, sempre garantendo le esigenze di funzionalità dell’Ufficio”.
Nella nostra proposta abbiamo affermato che:
- ogni decisione del dirigente dell’ufficio che incida direttamente sulla posizione organizzativa di un magistrato dell’ufficio, deve essere adeguatamente motivata con riferimento alla idoneità del magistrato a proseguire nell’incarico e non ancorata a (generiche) esigenze di ricambio che finirebbero per attribuire al Procuratore della Repubblica un eccessivo potere discrezionale incidente sui percorsi professionali dei magistrati dell’Ufficio (nella chiara consapevolezza che se certamente non esiste un diritto del magistrato componente della DDA al rinnovo alla scadenza del biennio, né un automatismo sul quale egli può senz’altro confidare, c’è una ragionevole aspettativa al rinnovo della designazione per un incarico che si caratterizza per “la peculiarità delle indagini, la specializzazione, la necessità di non disperdere le professionalità e le esperienze”). Del resto, l’obbligo di motivazione sul punto si desume dal sistema della normativa secondaria che regola il potere discrezionale del Procuratore. Al Punto 1.4 della relazione introduttiva della Circolare sull’organizzazione degli uffici di Procura, intitolato “Principi di trasparenza, imparzialità, buon andamento e coerenza nell’esercizio del potere. Il Bilanciamento.”, si legge, invero, che “i poteri del dirigente si allineano a forme procedimentali (…) che, attraverso la scansione della sequenza decisionale, mirano a soddisfare istanze di partecipazione, di rispetto del contraddittorio e di giustificazione motivazionale delle determinazioni finali”.
- il criterio della rotazione all’interno della DDA appare distonico rispetto alle disposizioni normative di rango primario e di rango consiliare, che tendono alla valorizzazione delle specifiche attitudini e delle esperienze professionali nella individuazione dei magistrati da designare alla DDA (criteri esplicitati dall’art. 3, comma 2, della circolare di riferimento: delibera del 17 novembre 2010 e succ. mod. al 19 ottobre 2016); sicché in sede di rinnovo debbono venire in rilievo le esigenze di specializzazione e di stabilità che informano la disciplina istitutiva delle Direzioni Distrettuali Antimafia; mentre l’approccio “inclusivo” alla DDA, volto a valorizzare le professionalità dei magistrati esterni alla DDA e finalizzato ad agevolare la formazione delle professionalità utili al periodico ricambio generazionale di cui si legge nella Relazione illustrativa della circolare del 17.11.2010, deve e può essere realizzato, come espressamente indicato nella richiamata delibera, attraverso l’istituto della coassegnazione.
All’esito di una discussione molto interessante la nostra proposta è stata approvata con 10 voti a favore (noi quattro, i Consiglieri, Ardita, Davigo, Di Matteo, Marra, Pepe e Benedetti).
All’ordine del giorno del Plenum del 16 ottobre vi era anche la pratica relativa alla destinazione di tre magistrati alla DNA, sulla quale abbiamo già ampiamente riferito nei precedenti diari. Con riferimento alla proposta di maggioranza della Commissione, che prevede la nomina dei colleghi Sparagna, Gatti e Maresca, sono state presentate proposte alternative dai Consiglieri Ardita e Di Matteo e da Giuseppe, a nome di tutto il gruppo. La proposta di Ardita e Di Matteo prevede la nomina del dott. Gozzo e l’esclusione del dott. Maresca. Le nostre proposte sono state formulate in via alternativa e subordinata l’una all’altra e prevedono l’esclusione del dott. Maresca e la nomina al suo posto, nell’ordine: del dott. Gozzo, del dott. Ardituro, del dott. Scarfò, del dott. D’Alessio, della dott.ssa Parascandolo, del dott. Falvo, del dott. De Falco, del dott. Castellani. Su richiesta di alcuni Consiglieri la pratica è stata rinviata alla prima settimana di novembre al fine di consentire un esame degli emendamenti.
I lavori di Commissione
In Seconda Commissione è stata aperta una pratica per la modifica dell’art.28 del Regolamento di Contabilità, che dovrà essere trattata in composizione congiunta con la Decima Commissione. La proposta alla quale si sta lavorando è quella di prevedere un interpello annuale, aperto a tutti i colleghi, per l’acquisizione delle disponibilità a collaborare con il CSM, in modo da formare un elenco dal quale attingere, sulla base di criteri predeterminati, i colleghi da nominare.
In Terza Commissione è stato completato il bando dei tramutamenti ordinari. Contestualmente alle delibere di trasferimento, la Commissione ha proposto di deliberare anche la sospensione per sei mesi dei trasferimenti dagli uffici nei quali si verrebbe a determinare una scopertura superiore al 35% ai sensi dell’art.10-bis OG. Si tratta di una soluzione che, a nostro avviso, garantisce un equilibrio tra le aspettative di trasferimento dei colleghi e l’esigenza di non sguarnire gli uffici meno richiesti.
In Quinta Commissione: è stata formulata all’unanimità la proposta di nomina del collega Camillo Falvo quale Procuratore della Repubblica del Tribunale di Vibo Valentia. Trattandosi di “vacanza” risalente nel tempo rispetto agli altri incarichi direttivi ancora in fase istruttoria, la pratica è stata inserita in trattazione soltanto nel corso di questa settimana poiché non ancora completata con tutti gli adempimenti necessari (occorreva infatti acquisire ancora il parere del consiglio giudiziario in relazione alla posizione di uno degli aspiranti).
Questo per dar conto delle ragioni che hanno comportato, in questo caso, il mancato rispetto dell’ordine delle vacanze che finora, dopo le tristi vicende “consiliari”, costituisce come da circolare il criterio regolatore della tempistica dei lavori di commissione.
Peraltro, vale la pena di sottolineare che, contrariamente a quanto spesso viene osservato da coloro che ritengono troppo burocratico limitarsi a seguire la cronologia delle vacanze quale criterio di trattazione delle pratiche, i lavori della V commissione non hanno affatto subito una flessione in termini di produttività. Sono state infatti 49 le proposte esitate dal mese da giugno alla prima settimana di ottobre (ossia fino al cambio delle commissioni) a fronte delle 72 proposte formulate nei mesi precedenti (da ottobre 2018 a maggio 2019).
Nel corso della prossima settimana si procederà alle delicate audizioni degli aspiranti all’incarico di Procuratore della Repubblica di Roma.
In Sesta Commissione si è giunti alla designazione dei componenti magistrati e del componente professore del Comitato Direttivo della Scuola. La proposta, approvata all’unanimità, prevede la nomina dei colleghi: Marco Alma, Lorenza Calcagno, Antonella Ciriello, Giuseppe Corasaniti, Costantino De Robbio, Gianluca Grasso e, quale professore, della professoressa Emanuela Navarretta.
Abbiamo già dato conto, nelle precedenti comunicazioni, del metodo con il quale ha lavorato la Commissione. A fronte degli eccellenti profili dei candidati selezionati, la Commissione ha proceduto, alla fine, ad una scelta che tenesse conto anche della necessità di garantire un equilibrio complessivo della proposta. Sono stati proposti tre penalisti (tutti e tre con esperienze requirenti) e tre civilisti (tra cui una lavorista e una esperta di diritto fallimentare e dell’impresa), due dei proposti provengono dalla Corte di Cassazione (alla quale sono approdati di recente dopo lunga esperienza nel merito), uno dalla Procura Generale presso la Corte di Cassazione, uno dall’Ufficio del Massimario, due da uffici di primo grado.
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La prossima settimana sarà “bianca”, il che, oltre a costituire uno strumento di recupero di attività di studio e approfondimento delle svariate – spesso complesse – pratiche di commissione, la cui decisione cerchiamo sempre di condividere il più possibile, ci permetterà di incontrarvi negli uffici.
Segnaliamo:
- che Alessandra sarà a Milano giovedì 3 ottobre, alle ore 16.30;
- che Ciccio sarà a Matera lunedi 30 settembre con il Vicepresidente David Ermini; a Cosenza martedì 1° ottobre; a Castrovillari e Catanzaro mercoledì 2 ottobre; a Lametia giovedì 3 ottobre insieme a tutti i candidati di AreaDG al CG del distretto di Catanzaro.
Buon lavoro e buona settimana ... Vi racconteremo …!
Ale, Ciccio, Giuseppe, Mario