Diario dal Consiglio dell’8 maggio 2020
Nel ricordare le vittime del terrorismo abbiamo pensato di dare la parola ad una di loro, una figlia, che perse in tenerissima età il padre, Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, ucciso a Milano il 28 Maggio del 1980 da alcuni membri di una formazione terroristica di sinistra, la “Brigata XXVIII marzo”.
“Penso a te ogni giorno. Ogni mattina, quando apro i quotidiani, ogni volta che mi entusiasmo per qualcosa, quando devo prendere una decisione importante...
Voglio ringraziarti perché mi hai dato la vita, due volte. Quando mi hai generata, e quando mi hai dato la forza di scegliere di lottare per essere viva, invece di lasciarmi sopravvivere, senza essere.
Mi hai accompagnato incontro alla mia vita. Prendermi cura di te mi ha spinto ad aprirmi verso il mondo. Per te ho avuto fame di leggere, scrivere, conoscere, e non sono sazia.
Rimpiango tutto quello che non abbiamo potuto fare insieme. Tutta la vita che ci è stata rubata. Vorrei che avessi conosciuto le persone che ho amato, i miei amici. Non abbiamo mai potuto litigare e fare la pace...”
(foto e testo tratti da “Come mi batte forte il tuo cuore” Benedetta Tobagi, Einaudi, 2009)
L’attività del Consiglio è ripresa con un ritmo molto intenso questa settimana.
Le sedute di commissione restano realizzate con modalità da remoto per limitare gli spostamenti del personale, dei magistrati segretari e dei componenti; mentre l’attività dell’Assemblea Plenaria è ripresa “in presenza” per quasi tutti i componenti: per questa ragione, che consente il rispetto del numero legale, nonché per la modifica del regolamento interno (attuata martedì) che consente anche la partecipazione da remoto, il Plenum ha potuto trattare moltissime pratiche, anche assai delicate, che erano rimaste in attesa delle idonee condizioni di trattazione.
Il Plenum
1. Su proposta della Quinta Commissione sono state deliberate numerose nomine di posti direttivi e semidirettivi, alcune all’unanimità ed altre a maggioranza.
Incarico di Presidente del Tribunale di Messina: si tratta di una pratica risalente nel tempo, in relazione alla quale vi erano state originariamente due proposte, in favore della dott.ssa Moleti e in favore della dott.ssa Grasso. Purtroppo, come ricordato in Plenum, nelle more del periodo di deposito delle motivazioni, la dott.ssa Grasso è venuta a mancare. Si è, quindi, riaperta l’istruttoria in Commissione, anche con l’audizione di tutti gli aspiranti. All’esito, la Commissione, con l’astensione del consigliere Cerabona, aveva formulato due diverse proposte: una in favore della dott.ssa Ornella Pastore (Suriano, Mancinetti, Davigo) e l’altra in favore della dott.ssa Marina Moleti (Miccichè, Benedetti). Il Plenum ha deliberato, a maggioranza, in favore della dott.ssa Moleti (Ardita, Basile, Benedetti, Braggion, Cavanna, D’Amato, Di Matteo, Gigliotti, Lanzi, Mammone, Marra, Miccichè, Pepe, Salvi); mentre in favore della dott.ssa Pastore si sono espressi, oltre a due degli originari proponenti, Suriano e Mancinetti, anche Cascini, Chinaglia, Dal Moro, Zaccaro, Ciambellini, Grillo; il consigliere Cerabona si è astenuto, come già aveva fatto in Commissione, e si è altresì astenuto il consigliere Davigo, il quale ha riferito di avere rimeditato, alla luce del dibattito in Plenum, la sua originaria posizione in commissione.
Abbiamo sostenuto la candidatura della dott.ssa Pastore in considerazione della particolare pregnanza degli indicatori specifici di cui all’art. 18 TU, con particolare riferimento alla variegata esperienza in diversi settori della giurisdizione, alle esperienze nel settore della criminalità organizzata, all’esercizio, con ottimi risultati, negli ultimi anni antecedenti alla vacanza, di funzioni semidirettive, alle spiccate capacità organizzative e relazionali, nonché alle doti di dinamismo, modernità ed efficienza che sono emerse sia dall’analisi delle esperienze pregresse, che dall’esame del progetto organizzativo presentato per l’ufficio a concorso e, in maniera indubbiamente prevalente, anche nel corso dell’audizione.
Non si è raggiunta l’unanimità neppure per il conferimento dell’incarico semidirettivo di Presidente di Sezione, settore civile, della Corte d’Appello di Napoli. Due le proposte in Commissione: in favore della dott.ssa Aurelia D’Ambrosio (Cerabona, Mancinetti e Miccichè) e in favore del dott. Fulvio Dacomo (Davigo, Suriano e Benedetti). In Plenum ha prevalso la candidata D’Ambrosio (in suo favore i voti dei consiglieri Basile, Braggion, Cavanna, Cerabona, Ciambellini, D’Amato, Donati, Gigliotti, Grillo, Lanzi, Mancinetti, Miccichè). Abbiamo sostenuto la candidatura del dott. Dacomo in considerazione della maggior durata dell’esercizio di funzioni civili espletate nell’ambito di plurime materie specialistiche, delle esperienze organizzative di coordinamento e nell’ambito di gruppi di lavoro, nonché nell’esercizio di funzioni semidirettive di fatto presso la prima sezione civile della Corte d’Appello di Napoli e della maggior esperienza nella presidenza dei collegi. Da ultimo, in presenza di un giudizio da noi ritenuto prevalente sotto il profilo degli indicatori specifici, il dott. Dacomo, anche in caso di equivalenza, avrebbe dovuto prevalere comunque per la maggiore anzianità di ruolo, alla luce del criterio di cui all’art. 24, terzo comma, TU.
Sono state poi approvate numerose delibere all’unanimità:
- Presidente del Tribunale di Teramo, dott. Carlo Calvaresi;
- Presidente del Tribunale di Catanzaro, dott. Rodolfo Palermo;
- Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, dott. Nunzio Fragliasso;
- Presidente di Sezione della Corte di cassazione, dott.ssa Lucia Tria;
- Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Piacenza, dott.ssa Grazia Pradella;
- Presidente di Sezione del Tribunale di Treviso, dott. Bruno Casciarri;
- Presidente di Sezione della Corte d’Appello di Napoli, dott.ssa Loredana Acierno;
- Presidente di Sezione Corte d’Appello Milano, dott. Alberto Massimo Vigorelli;
- Presidente di Sezione della Corte d’Appello di Napoli, dott.ssa Domenica Miele;
- Presidente di Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Potenza, dott. Roberto Spagnuolo;
2. Sempre su proposta della Quinta Commissione è stata adottata dal Plenum una delibera in relazione all’istanza proveniente dai colleghi Lupacchini e Facciolla di revoca o di sospensione della delibera dell’1.4.2020 con la quale il Consiglio Superiore della Magistratura aveva disposto la pubblicazione degli uffici direttivi di Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro e di Procuratore presso il Tribunale di Castrovillari, dai medesimi ricoperti prima del trasferimento d’ufficio disposto sulla base di due distinte ordinanze cautelari adottate dalla Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore.
La proposta adottata a maggioranza dalla Commissione (relatore Suriano), e poi approvata sempre a maggioranza dal Plenum, ci è parsa del tutto condivisibile, in linea non solo con le decisioni adottate dal Consiglio in situazioni analoghe, ma anche con quanto affermato dalla giurisprudenza amministrativa. Invero, secondo quest’ultima, l’ufficio ricoperto dal magistrato sottoposto a misura cautelare, diviene senz’altro disponibile e va, senza indugio, coperto nuovamente, atteso che l’interesse personale alla conservazione dell’incarico da parte del magistrato sospeso recede a fronte della prevalente esigenza di assicurare la continuità della funzione pubblica. Peraltro, nella fattispecie, la fase concorsuale è ancora nella sua fase prodromica, non essendo neanche scaduto il termine di proposizione delle domande, ragion per cui è ampiamente prevedibile che le Sezioni Unite provvederanno sulle impugnazioni delle ordinanze cautelari prima della disamina delle pratiche in Commissione. La proposta della Commissione è stata approvata con 9 voti a favore (Ardita, Cascini, Dal Moro, Davigo, Marra, Pepe, Suriano, Zaccaro), 6 contrari (Braggion, Ciambellini, D’Amato, Grillo, Mancinetti, Miccichè) e 10 astenuti.
È il caso, infine, di segnalare che, sempre su proposta della Quinta Commissione e in conseguenza della attuale situazione di emergenza epidemiologica, è stata disposta la proroga di 30 giorni del termine di presentazione dell’autorelazione nell’ambito delle procedure di conferma degli incarichi direttivi e semidirettivi che matureranno il quadriennio nel semestre maggio-ottobre.
3. Nel Plenum di mercoledì abbiamo poi affrontato la pratica di incompatibilità ambientale del dott. Tenaglia, sostituto Procuratore a Brescia, per la quale la maggioranza della Commissione (Donati, Amato, Basile) aveva proposto l’archiviazione (contrari, Zaccaro e Ardita, astenuta Grillo).
La pratica, già trattata all’inizio di marzo, era stata rinviata per consentire una maggiore riflessione ai consiglieri non componenti della prima Commissione.
Il cons. Donati ha ribadito la proposta di archiviazione fondata sulla circostanza che l’ufficio della Procura di Brescia non abbia subito alcun malfunzionamento per la vicenda, che – sempre secondo il relatore – si sarebbe ridotta ad una contrapposizione fra Tenaglia ed un paio di colleghi. Ha inoltre ribadito il lusinghiero giudizio di professionalità da sempre vantato dal Tenaglia.
Ciccio Zaccaro è intervenuto per spiegare che il procedimento di incompatibilità ambientale non afferisce alla professionalità del collega, che nessuno ha messo in dubbio, o alle conseguenze sul corretto funzionamento dell’ufficio giudiziario. Riguarda, invece, le ipotesi di appannamento dell’immagine di autonomia e indipendenza del magistrato dovute a condotte anche incolpevoli del medesimo.
Quanto, invece, alla vicenda storica, nel corso del dibattito abbiamo ribadito che le risultanze della prima commissione escludono che si sia trattato di un semplice contrasto nell’ufficio.
In estrema sintesi:
- nel febbraio 2018 vengono pubblicate alcune notizie in merito a indagini della Procura di Bergamo a carico di uno dei figli dell’allora Procuratore di Brescia;
- alcuni magistrati dell’ufficio, tra cui il dott. Tenaglia, chiedono di sottoscrivere un documento di solidarietà e di vicinanza al Procuratore;
- secondo le testimonianze di alcuni magistrati, il dott. Tenaglia avrebbe accusato coloro che rifiutavano di sottoscrivere il documento di essere la “talpa” dei giornalisti;
- il Procuratore di Brescia presenta querela nei confronti di uno dei giornalisti, tale Cittadini;
- il 18 luglio 2018 il Cittadini pubblica un articolo nel quale dà notizia di una indagine della Procura di Brescia su altro figlio del Procuratore;
- secondo la testimonianza del dott. Nocerino, Procuratore aggiunto e titolare della indagine, la notizia in merito alla pubblicazione dell’articolo da parte del Cittadini era a lui pervenuta già la mattina del 17 luglio ed egli l’aveva riferita al Procuratore e al dott. Tenaglia;
- il 17 luglio 2018 il dott. Tenaglia trasmette al Procuratore un articolo del Cittadini apparso il 16 maggio 2018 nel quale si dà notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di due soggetti per reati fiscali, nell’ambito di un procedimento del 2014 assegnato al dott. Tenaglia;
- con provvedimento del 17 luglio 2018 il Procuratore dispone l’iscrizione del Cittadini nel registro degli indagati per il delitto di istigazione alla rivelazione di segreti e assegna il relativo procedimento al dott. Tenaglia;
- il 23 luglio 2018 il dott. Tenaglia dispone una perquisizione nei confronti del Cittadini e il sequestro del telefono e dell’IPad;
- il provvedimento di perquisizione viene annullato dal Tribunale per il riesame, in quanto giudicato “esplorativo”;
- un mese dopo il dott. Tenaglia riceve comunicazione dalla polizia giudiziaria di alcuni contatti tra il Cittadini e il Procuratore Generale di Brescia, e trasmette gli atti alla procura di Venezia ex art. 11 cpp;
- tutti i magistrati sentiti nell’ambito della pratica, a cominciare dal Presidente della Corte, hanno riferito di aver messo in collegamento l’iniziativa assunta nei confronti del Cittadini (iscrizione nel registro degli indagati e perquisizione) con gli articoli da questi pubblicati sui figli del Procuratore (e non con gli articoli, risalenti a due mesi prima circa iscrizioni nel registro degli indagati per reati fiscali) e con i sospetti avanzati dal dott. Tenaglia circa la presenza di una “talpa” del giornalista tra i colleghi della Procura.
Per questi motivi ci siamo opposti all’archiviazione della pratica.
A fronte dei dubbi manifestati dal relatore in merito alle finalità della perquisizione abbiamo proposto il ritorno in commissione della pratica per svolgere ulteriori accertamenti in merito, provvedendo alla audizione della collega che all’epoca conduceva le indagini sul figlio del Procuratore e della polizia giudiziaria delegata dal dott. Tenaglia per la perquisizione. Dopo una lunga discussione, la maggioranza del Plenum ha accolto la nostra richiesta (a favore: cons. Ardita, Benedetti, Cascini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Di Matteo, Gigliotti, Marra, Pepe, Suriano, Zaccaro; contro: Basile, Braggion, D’Amato, Donati, Lanzi, Miccichè).
4. Sempre nel corso del Plenum su proposta della Terza Commissione è stata approvata la graduatoria per la Procura Generale della Corte di Cassazione. Come vi avevamo anticipato all’epoca in cui la proposta venne licenziata, la Commissione ha deciso di aumentare da 7 a 9 i posti da conferire in considerazione del recente, consistente, aumento dell’organico dell’Ufficio. Al Plenum è stata sottoposta all’unanimità la proposta per i colleghi: Locatelli, Pirrelli, Odello, Manuali, Nardecchia, Piccirillo, Mucci, Senatore, Giordano. I criteri ai quali ci siamo attenuti in questo concorso, e che sono stati in gran parte accolti dagli altri componenti, sono stati quelli di dare un peso rilevante al giudizio della Commissione tecnica e di valorizzare l’esperienza professionale maturata in uffici di merito.
La trattazione di questa pratica ha fatto emergere alcune criticità della circolare per l’accesso agli uffici di legittimità, in particolare con riferimento alle modalità di redazione del giudizio della Commissione tecnica e al punteggio relativo alle esperienze giudiziarie. Per questo la Commissione ha convenuto di procedere ad una revisione della circolare prima delle prossime pubblicazioni, che sono in corso di definizione in Terza Commissione.
Nel corso del Plenum la discussione si è articolata su due questioni:
- la rilevanza di un precedente disciplinare della dott.ssa Manuali (relativo ad una ritardata scarcerazione, cui ha concorso quale PM non titolare del procedimento, in occasione di una richiesta di modifica delle prescrizioni e in sede di udienza preliminare). Abbiamo ritenuto che tale episodio, unico nella lunga carriera della collega e valutato anche alla luce dell’evoluzione della giurisprudenza disciplinare in materia, non fosse idoneo ad intaccare un profilo di merito ed attitudinale giudicato molto positivamente anche dalla Commissione tecnica.
- la proposta avanzata dal Consigliere Di Matteo, ai sensi dell’art. 38 del Regolamento Interno, di proporre il dott. Morosini al posto del dott. Giordano, proposta che è stata respinta a maggioranza e che noi non abbiamo condiviso alla luce del fatto che il validissimo percorso professionale del collega era già noto ed era stato già valutato dalla commissione in sede comparativa in ragione tanto della valutazione della Commissione tecnica quanto della valorizzazione (quantitativa e qualitativa) dell’esperienza professionale maturata in uffici di merito.
La proposta della Commissione è stata poi approvata con il solo voto contrario del cons. Cavanna e l’astensione (su alcune posizioni) dei Cons. Ardita e Di Matteo.
* * *
Vi salutiamo ricordando che nelle Commissioni si sta procedendo alla modifica della circolare per l’accesso agli uffici di legittimità, e, in Settima, alla revisione della circolare sulle tabelle e di quella sull’organizzazione degli uffici di Procura: un lavoro molto impegnativo che mira a modifiche coordinate e sistematiche, in funzione della sempre maggior trasparenza e democraticità dell’organizzazione degli uffici.
Buon lavoro a tutti.
Vi racconteremo…
Alessandra, Ciccio, Giuseppe, Elisabetta, Mario