I consigli giudiziari

Raccogliere l’eredità dell’emergenza per disegnare il futuro

Nell’autogoverno locale collegamenti a distanza e circolazione telematica di atti e documenti, sperimentati nell’emergenza, potrebbero proseguire per alcune tipologie di pratiche incrementando qualità ed efficienza del servizio

La magistratura progressista non può sottrarsi all’importante sfida che questa situazione emergenziale ci ha lanciato: deve perciò saper cogliere i risultati che la tecnologia avanzata e i collegamenti da remoto ci hanno consentito di raggiungere nella fase dell’emergenza e proiettarli nella fase post emergenziale, coniugandoli con le garanzie, le libertà e i diritti costituzionali che, in quanto fondamentali e indisponibili, non possono e non devono subire alcuna limitazione.

Anche con riferimento ai Consigli Giudiziari, le plurime ed eterogenee esperienze di riunioni da remoto dell’organo di autogoverno locale tenutesi in questi ultimi tempi in tutti i distretti di Corte d’Appello ci impongono di fare uno sforzo nel senso di individuare i vantaggi dei collegamenti a distanza e della circolazione telematica di atti e documenti, verificando se, in quali casi e a quali condizioni, essi possano operare anche in futuro, incrementando qualità ed efficienza del servizio ordinamentale reso.

Riteniamo convintamente, per esempio, che l’opportunità dei collegamenti a distanza possa certamente consentire e agevolare forme di condivisione, sintesi e confronto fino ad ora non praticate o poco diffuse ed in particolare:

  1. riunioni dei Consigli Giudiziari con i colleghi dei diversi uffici del distretto, così da implementare i doveri di informazione e trasparenza dell’attività del CG, valorizzarne l’attività di vigilanza, intesa quale strumento di confronto e di collaborazione con i magistrati e con gli uffici, e avviare una autentica interazione dei diversi uffici tra loro;
  2. incontri dei componenti dei CG con i consiglieri del CSM, in una prospettiva di reciproco scambio di informazioni su buone prassi e criticità, che può sicuramente indirizzare il lavoro dei primi e agevolare quello dei secondi;
  3. incontri tra i componenti dei diversi CG o di alcuni rappresentanti di essi, per discutere e condividere questioni problematiche e prassi virtuose, in vista di una graduale uniformazione degli approcci e verso la omogeneizzazione delle decisioni e dei pareri, al fine di proseguire ed arricchire il percorso avviato dal CSM con l’approvazione, nel marzo 2020, della importante Risoluzione sulle “Linee guida per il funzionamento e l’organizzazione dei Consigli Giudiziari”;
  4. incontri con i MOT in materia ordinamentale, spesso trascurati o limitati ad aspetti non esaustivi.

Anche con riferimento al merito delle competenze dei CG, siamo certi che talune pratiche – a prescindere dalla composizione (ordinaria, allargata o autonoma) – possano essere trattate da remoto, così evitando spostamenti di colleghi (in alcuni distretti costretti a viaggi lunghi e faticosi) e consentendo riunioni più agili e con o.d.g. più consistenti.

È il caso, per esempio, dei seguenti affari:

  1. tutte le pratiche aventi ad oggetto mere prese d’atto (le riunioni trimestrali, le relazioni sui tirocinanti, gli incarichi extragiudiziari soggetti a procedura semplificata, l’organizzazione degli incontri di formazione decentrata etc.);
  2. l’attività prodromica alle valutazioni di professionalità (individuazione dei criteri e sorteggio dei trimestri);
  3. l’individuazione dei criteri di valutazione per la conferma dei magistrati onorari;
  4. le applicazioni alla DDA, le applicazioni a singoli processi o per specifiche udienze e, in generale, i pareri su applicazioni e supplenze (sempre che non ci siano osservazioni);
  5. le variazioni tabellari di minor rilevanza (attinenti per esempio alla formazione dei collegi; ai giorni di udienza settimanale di ciascun magistrato o ai criteri per la sostituzione del giudice astenuto, ricusato o impedito);
  6. le variazioni ai progetti organizzativi di non particolare impatto (come la formazione di ruoli dei nuovi magistrati; la assegnazione o co-assegnazione di singoli procedimenti o processi ai magistrati dell’ufficio);
  7. la predisposizione dei programmi di tirocinio dei MOT, che avviene sulla base delle indicazioni dei magistrati coordinatori;
  8. i pareri sulle valutazioni di professionalità che non presentano profili problematici;
  9. i pareri di idoneità al mutamento delle funzioni;
  10. i pareri di idoneità al conferimento delle funzioni giudiziarie all’esito del tirocinio “mirato” dei MOT, ove non caratterizzati da criticità;
  11. i pareri di idoneità al conferimento o alla conferma delle funzioni di giudice ausiliario presso le Corti d’Appello, di magistrato onorario presso i Tribunali e le Procure, di giudice o consigliere onorario presso i Tribunali per i Minorenni e le Corti di Appello, di esperto presso i Tribunali di Sorveglianza.

 Siamo, invece, fermamente persuasi che vadano trattate in presenza, essendo essenziale il confronto dialettico e dinamico che solo la vicinanza fisica può rendere tanto partecipato e vivace, quanto concreto e costruttivo, le pratiche inerenti ai seguenti argomenti:

  1. pareri specifici attitudinali per posti direttivi o semidirettivi;
  2. pareri per la conferma quadriennale nelle funzioni direttive o semidirettive;
  3. pareri sulle valutazioni di professionalità con aspetti problematici (quando cioè ci sia il rischio di un giudizio carente, gravemente carente o negativo su anche uno solo dei parametri indicati dalla circolare n. 20691 del 8.10.2007 e successive modificazioni; ovvero quando si tratti di parere espresso in pendenza di procedimento disciplinare e/o penale a carico del magistrato);
  4. pareri sulle incompatibilità ex art. 18 e 19 dell’Ordinamento Giudiziario;
  5. pareri sui programmi di gestione;
  6. pareri sulle tabelle e sui progetti organizzativi ovvero sulle variazioni rilevanti e su quelle accompagnate da osservazioni;
  7. pareri sugli incarichi extragiudiziari soggetti alla procedura ordinaria di cui all’art.17 della Circolare P22581/2015 e successive modificazioni;
  8. pareri sull’idoneità a ricoprire il ruolo di Sostituto presso la Procura Nazionale Antimafia;
  9. pareri sulle domande di accesso all’ufficio studi o alla segreteria del CSM o all’incarico di RID;
  10. pareri sulle deleghe organizzative e sulle assegnazioni di incarichi di collaborazione conferiti dai dirigenti ai magistrati dell’ufficio;
  11. individuazione dei magistrati coordinatori dei MOT e della magistratura onoraria;
  12. nomina dei componenti della commissione flussi esterni al CG;
  13. procedimenti disciplinari a carico della magistratura onoraria.

Si potrebbe così concentrare in poche ed agili riunioni da remoto la trattazione di numerosissime pratiche e limitare il confronto in presenza alle attività e ai pareri più rilevanti, con il risultato finale di meno riunioni, meno spostamenti, ma confronti diretti più attenti e ponderati.

Quanto proponiamo, però, necessita di condizioni imprescindibili, in assenza delle quali risulterebbe vano qualsiasi sforzo di potenziare e istituzionalizzare, in certi ambiti, le nuove modalità di comunicazione telematica. Sono infatti assolutamente necessari:

  • la totale digitalizzazione delle pratiche;
  • la completa smaterializzazione di tutti i fascicoli personali dei magistrati, prevista dalle modifiche della circolare in tema di tenuta del fascicolo approvate dal CSM il 28.2.2018, ma ancora non completata e per alcuni neppure iniziata (è insomma giunto il momento per la definitiva formazione e gestione dell’unico fascicolo personale digitale);
  • la conseguente semplificazione delle procedure di autorizzazione all’accesso ai fascicoli digitali da parte dei componenti dei CG;
  • una sorta di reingegnerizzazione dei CG, alla stregua di quella già proficuamente avviata per il CSM, che consenta non solo la definizione di un unico fascicolo personale digitale, ma anche la previsione del formato elettronico e l’inserimento digitale come modalità esclusive di acquisizione dei documenti a supporto di qualunque istanza o parere, oggi prevista a regime soltanto per alcuni settori;
  • il supporto, in termini di impegno e di risorse, per una autentica e rinnovata formazione dei consiglieri giudiziari nell’uso di Cosmap, nell’accesso ai fascicoli personali virtuali e più in generale nella tenuta e gestione dei dati digitali.

In quest’ottica, anche le riunioni delle commissioni flussi potrebbero avvenire a distanza, in quanto aventi ad oggetto la trattazione di dati già oggi completamente digitalizzati.

Nella consapevolezza che si tratta di elencazioni non esaustive e suscettibili di variazioni a seconda delle specificità del caso concreto e/o del distretto di riferimento, auspichiamo che anche per i Consigli Giudiziari saremo in grado di raccogliere l’eredità della situazione straordinaria che stiamo vivendo, non sprecarne le occasioni per il presente e beneficiarne ancor di più per il futuro.