Saluti e introduzione al Convegno

Giovanni “Ciccio” Zaccaro
Segretario nazionale AreaDG

Buongiorno a chi è presente qui in sala e chi è presente da remoto. Buongiorno ai colleghi, buongiorno ai tanti avvocati che si occupano dei temi della persona, della famiglia e dei minorenni che hanno chiesto di partecipare su Teams. La partecipazione del Foro è fonte di grande soddisfazione per tutti quanti noi.

Io sono Giovanni Zaccaro, sono il segretario nazionale di Area democratica per la Giustizia che ha organizzato questo convegno. Sono anche un consigliere della Corte di Appello di Roma e mi tocca l'onore di portarvi i saluti del presidente Meliadò che avrebbe dovuto inaugurare i lavori di questo incontro. Per motivi personali sopravvenuti  non è a Roma e tramite me saluta i relatori ed il pubblico.

Il Presidente si scusa per la sua assenza e per non poter portare il suo contributo di dirigente dell'ufficio giudiziario di secondo grado più grande d'Italia. Anche lui è consapevole dei problemi organizzativi, ordinamentali e di risorse che l'introduzione del Tribunale per la persona, i minorenni e la famiglia comporterà. Ha già convocato i presidenti dei tribunali del distretto nei prossimi giorni in una riunione per fare il punto della situazione e capire di che cosa c'è bisogno e come fronteggiare i problemi che di qui a più o meno sette mesi, precipiteranno su tutti quanti gli operatori del settore.

Superata la parte in cui faccio – indegnamente – il presidente della Corte d'Appello, torno a fare quello che sono, il segretario nazionale di Area democratica per la Giustizia, un'associazione di magistrati, una delle "famigerate" correnti della magistratura. Sono molto contento di questo incontro e della partecipazione da remoto di tante persone, anche estranee al circuito della magistratura, perché questo convegno dimostra a che cosa servono i gruppi di magistrati.

Nei mesi scorsi è stato detto che le correnti, e soprattutto la nostra, organizzano riunioni sediziose, segrete, clandestine, progettano colpi di Stato. Invece, facciamo quello che stiamo per fare anche oggi: ci rendiamo conto che esistono novità normative, esistono questioni che riguardano la giustizia, i diritti, il funzionamento della giustizia, l'effettività dei diritti. Ne parliamo fra di noi, ne parliamo con il Foro, ne parliamo con l'Accademia.

Cerchiamo di dare soluzioni ai problemi concreti. Quindi nessuna attività sediziosa e illegittima, ma una discussione aperta sulle questioni afferenti alla giustizia ed, in questo caso, all'istituzione del tribunale per la persona, i minorenni e la famiglia. Possiamo dire:  "finalmente"! Abbiamo un'unica autorità giudiziaria alla quale rivolgere le domande di giustizia su questi temi.

Però le notizie positive finiscono qui! I problemi aperti sono tantissimi. AreaDG li vuole affrontare senza un approccio ideologico. Negli anni, nei decenni passati, si è a lungo discusso del senso, dell'utilità, dell'opportunità, della sopravvivenza dei Tribunali per i minorenni. Della possibilità che le funzioni nobili e bellissime devolute ai Tribunali per i minorenni possano essere svolte anche da altre autorità giudiziarie.

L'introduzione del nuovo Tribunale enormi problemi ordinamentali ed organizzativi. Che cos'è questo tribunale? Come si rapporta con gli altri uffici giudiziari? Quale  organico dei magistrati e del personale amministrativo? Come in concreto popolare le piante organiche di tale Tribunale?  Ci sono stati già degli studi sui "bisogni" di personale del nuovo Tribunale ma poi ne parleranno i relatori, non anticipo il loro intervento sul fabbisogno di magistrati e personale amministrativo. Il vero problema è cha ancora non si sa come questo fabbisogno sarà soddisfatto.

Ci sono poi problemi di edilizia giudiziaria. Le sedi degli ex tribunali per i minorenni non saranno sufficienti per i nuovi compiti e certo, finché funzionerà il doppio binario, non si liberano spazi nei tribunali ordinari, già comunque fatiscenti ed insufficienti per l'utenza ordinaria. Ci sono problemi di gestione delle pendenze di quelle che erano le sezioni famiglia dei tribunali ordinari. Problemi di dialogo fra i sistemi informatici degli ex tribunali per i minorenni e quelli del nuovo tribunale. Problema della duplicazione delle competenze durante il regime transitorio. Forse questo convegno ha il merito di aver acceso l'attenzione su questo tema. Appena si è saputo del nostro convegno, ci sono stati  tanti sono stati interventi negli ultimi giorni, anche di colleghi e di gruppi organizzati di magistrati. Da più parti è stato chiesto al decisore politico, al governo, al Parlamento di differire l'entrata in vigore di questo nuovo tribunale.

Ovviamente  la decisione spetterà al decisore politico. Quello che noi di Area democratica per la giustizia vogliamo è che il governo e il Parlamento si rendano conto dei problemi che ci sono in campo e della necessità di affrontare questi problemi con urgenza e consapevolezza. Per questo noi elenchiamo i problemi, offriamo soluzioni, evidenziamo che servono investimenti, investimenti di formazione, investimenti di personale, investimenti informatici, investimenti in infrastrutture.

Perché è interesse di tutti quanti noi che questo tribunale, ci piaccia o non piaccia la sua esistenza, funzioni!  Non tanto perché debba fare bella figura il collega Tizio, che sarà il presidente del Tribunale per la persona, i minorenni e la famiglia di Roma, di Milano o di Napoli o perché dobbiamo fare dei bei convegni o dobbiamo metterci i lustrini sulla toga.

È interesse di tutti che funzioni  perché dobbiamo continuare a dare effettiva tutela ai soggetti fragili ed ai minori, che sono l'utenza del nuovo tribunale! Per questo noi, con questo convegno, sfidiamo il decisore politico a dare soluzioni concrete!. Ottobre è prossimo e servono risposte! Soprattutto per evitare che con il cerino in mano rimangano i magistrati di questi tribunali e gli avvocati.

I magistrati e gli avvocati sono dalla stessa parte della barricata su questo tema. Sono i professionisti ai quali i minorenni, i soggetti fragili, i soggetti che hanno bisogno di tutela, chiedono tutela. Non vogliamo che da ottobre siano i destinatari degli strali di questi soggetti che non trovano più tutela mentre la responsabilità sarà solo di chi non ha investito le risorse necessarie.

I magistrati, gli avvocati da oggi devono lavorare insieme per chiedere risorse e chiedere soluzioni a questi problemi. Infine,  ringrazio il gruppo di lavoro di Area democratica per la Giustizia , coordinato da Nella Ciardo, per il lavoro svolto, per aver organizzato questo convegno. E per il documento che ha licenziato, che offre una prima sintesi dei temi sul tappeto. Cedo ora la parola a Nella che coordina la prima sessione di lavori.

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