Mobilità

Giuseppe Cascini:
Necessario limitare le scoperture

Le sedi disagiate vanno individuate in modo stabile e razionale
“Da troppo tempo si accetta l’idea che le sedi più problematiche si reggano sui magistrati di prima nomina, provenienti da altri luoghi d’Italia, che poi le abbandonano in blocco non appena ne hanno la possibilità, causando arretrati e difficoltà organizzative. Bisogna portare il tema al centro dell’interlocuzione con la politica, perché il Governo investa su quei territori e su quelle sedi, incoraggiando anche i magistrati del luogo a rimanervi. Ma bisogna anche calibrare i trasferimenti in modo tale che gli uffici non si trovino, da un giorno all’altro, privati della metà del proprio organico”. Le Sono da criticare le evoluzioni della normativa sulle sedi disagiate, che hanno portato a situazioni del tutto irrazionali. La qualifica di sede disagiata dev’essere attribuita in modo stabile, tenendo conto della difficoltà di collegamento, dei carichi di lavoro, delle condizioni strutturali degli uffici. Inoltre, secondo il candidato di Area la permanenza in sede disagiata non dovrebbe comportare benefici economici, ma solo vantaggi comparativi in vista di un futuro trasferimento”.

I candidati rispondono

Non tuteliamo gli interessi individuali dei magistrati, ma l’istituzione che rappresentano
Vogliamo essere riconoscibili per la nostra azione politica
Voglio un CSM che custodisca indipendenza e professionalità dei magistrati
La mia candidatura per restituire ai magistrati italiani il loro organo rappresentativo
Mi candido per la trasparenza e la credibilità dell’autogoverno
In campo per un’istituzione in cui ogni collega si possa riconoscere
Non c’è più tempo: chiediamo a tutti responsabilità per tutelare l’istituzione
Dev’essere il Consiglio, e non le singole correnti, ad assumere l’onere di comunicare la propria attività
Il Consiglio non è il datore di lavoro dei magistrati, ma il presidio della loro indipendenza
Una comunicazione efficace per ridare credibilità al CSM
Sono state approvate risoluzioni giuste, che andranno rese effettive
Alleggerire il sistema delle valutazioni e personalizzarle il più possibile
Le valutazioni professionali richiedono un’istruttoria accurata
La conferma dei dirigenti dopo i quattro anni non può essere percepita come un fatto scontato
Il prossimo Csm dovrà verificare il rispetto delle aspettative dopo i quattro anni
Il nuovo CSM dovrà motivare in modo adeguato anche sotto l’aspetto comparativo
Opportuno affidarle a una commissione diversa da quella che si occupa delle nomine
Necessaria una ricognizione delle sedi in difficoltà e la creazione di fasce di riserva
Il Compito del nuovo CSM sarà quello di rendere effettivo il diritto alla genitorialità in magistratura
Le sedi disagiate vanno individuate in modo stabile e razionale
I numeri sono importanti, ma non devono essere l’unico obiettivo
Solo con un carico di lavoro sostenibile la giurisprudenza può svolgere la propria funzione sociale
Non pensare solo alla produttività, ma a dare una buona risposta di giustizia
Le direttive del Consiglio devono essere più flessibili, per adeguarsi anche a uffici medio-piccoli
L’entusiasmo delle nuove leve va coltivato: non si può chiedere solo efficientismo
La Scuola superiore non fornisca solo conoscenze teoriche, ma sia calata nella realtà degli uffici
Non è accettabile intimorire i magistrati di prima nomina con il dogma dell’efficientismo, o caricarli di responsabilità sproporzionate