“La formazione continua del magistrato è essenziale per mantenere un adeguato livello di professionalità, che è la fonte della nostra legittimazione. Il CSM dovrebbe curare di più i legami con la Scuola superiore della magistratura, non limitandosi a nominare i membri del Consiglio direttivo. Maggior importanza va data alla redazione annuale delle Linee guida, che spetta appunto al CSM; quest’ultimo deve farsi carico della formazione, non in modo invasivo, ma coordinando e utilizzando al meglio le forze a disposizione. La scuola, da parte sua, non deve limitarsi a offrire una formazione teorica – che i ragazzi spesso già hanno sviluppato negli anni di studi – ma calarsi il più possibile nella realtà lavorativa. Fondamentali sono poi gli esempi concreti da offrire ai giovani colleghi: i dirigenti degli uffici e i magistrati affidatari, che possono rappresentare la miglior fonte di sapere e di saper fare”.