“Un grave difetto dell’ultimo Csm è stata l’incapacità di far comprendere le proprie decisioni, dando adito al sospetto che queste fossero frutto di logiche opache. Fondamentale sarà quindi migliorare la comunicazione dell’attività del Consiglio, non attraverso asettici comunicati, ma con motivazioni comprensibili ed esaustive. È necessario, inoltre, porre tempi certi alle procedure: il Csm deve sollecitare, ove necessario, l’invio dei pareri da parte dei dirigenti e dei Consigli giudiziari”.