Valutazioni di professionalità

Rita Sanlorenzo:
Una buona giustizia, al di là dei numeri

Non pensare solo alla produttività, ma a dare una buona risposta di giustizia
“L’introduzione delle valutazioni quadriennali è stata letta da molti come simbolo di una volontà punitiva da parte del CSM, e ha dato origine ad un arroccamento che definirei ingiustificato, poiché le valutazioni di professionalità vengono superate nella quasi totalità dei casi. Durante la campagna elettorale, però, abbiamo incontrato una magistratura giovane, appassionata e desiderosa di dare tutto anche in condizioni difficili. La burocratizzazione del nostro ruolo esiste, ma non riguarda solo i nuovi entrati: la tendenza a “giocare in difesa”, a badare più alla forma e ai numeri che alla qualità dei provvedimenti, è un problema di tutta la categoria, e a volte viene incoraggiata da disposizioni organizzative che sembrano spingere in questo senso. Su questo Area dovrebbe svolgere un’importante sensibilizzazione culturale, aiutando i colleghi a superare il dogma della produttività per affermare i principi della buona giurisdizione, sui quali si fonda la bellezza del nostro lavoro”.

I candidati rispondono

Non tuteliamo gli interessi individuali dei magistrati, ma l’istituzione che rappresentano
Vogliamo essere riconoscibili per la nostra azione politica
Voglio un CSM che custodisca indipendenza e professionalità dei magistrati
La mia candidatura per restituire ai magistrati italiani il loro organo rappresentativo
Mi candido per la trasparenza e la credibilità dell’autogoverno
In campo per un’istituzione in cui ogni collega si possa riconoscere
Non c’è più tempo: chiediamo a tutti responsabilità per tutelare l’istituzione
Dev’essere il Consiglio, e non le singole correnti, ad assumere l’onere di comunicare la propria attività
Il Consiglio non è il datore di lavoro dei magistrati, ma il presidio della loro indipendenza
Una comunicazione efficace per ridare credibilità al CSM
Sono state approvate risoluzioni giuste, che andranno rese effettive
Alleggerire il sistema delle valutazioni e personalizzarle il più possibile
Le valutazioni professionali richiedono un’istruttoria accurata
La conferma dei dirigenti dopo i quattro anni non può essere percepita come un fatto scontato
Il prossimo Csm dovrà verificare il rispetto delle aspettative dopo i quattro anni
Il nuovo CSM dovrà motivare in modo adeguato anche sotto l’aspetto comparativo
Opportuno affidarle a una commissione diversa da quella che si occupa delle nomine
Necessaria una ricognizione delle sedi in difficoltà e la creazione di fasce di riserva
Il Compito del nuovo CSM sarà quello di rendere effettivo il diritto alla genitorialità in magistratura
Le sedi disagiate vanno individuate in modo stabile e razionale
I numeri sono importanti, ma non devono essere l’unico obiettivo
Solo con un carico di lavoro sostenibile la giurisprudenza può svolgere la propria funzione sociale
Non pensare solo alla produttività, ma a dare una buona risposta di giustizia
Le direttive del Consiglio devono essere più flessibili, per adeguarsi anche a uffici medio-piccoli
L’entusiasmo delle nuove leve va coltivato: non si può chiedere solo efficientismo
La Scuola superiore non fornisca solo conoscenze teoriche, ma sia calata nella realtà degli uffici
Non è accettabile intimorire i magistrati di prima nomina con il dogma dell’efficientismo, o caricarli di responsabilità sproporzionate