Ordinamento dei magistrati in sintesi

7I Consigli giudiziari

Fonti

La composizione

Il Consiglio giudiziario è l’organo ausiliario del CSM presente in ogni capoluogo di distretto di corte d’appello. Presso la Corte di cassazione assolve a tale funzione il Consiglio direttivo. Compongono ciascun Consiglio giudiziario:

  • il presidente della corte d’appello, che ne è membro di diritto e che lo presiede
  • il procuratore generale presso la corte d’appello
  • da 4 a 10 magistrati con funzioni giudicanti
  • da 2 a 4 magistrati con funzioni requirenti
  • da 1 a 2 professori universitari in materie giuridiche
  • da 2 a 4 avvocati

Il numero dei componenti diversi da quelli di diritto varia proporzionalmente in base al numero complessivo di magistrati in servizio nel distretto. Durano in carica 4 anni.

I magistrati sono eletti da tutti i colleghi del distretto in cui prestano servizio. I docenti sono nominati dal Consiglio universitario nazionale, su indicazione delle facoltà di giurisprudenza del territorio di competenza del Consiglio giudiziario. Gli avvocati, che devono avere esercitato per almeno 10 anni la professione, sono nominati dal Consiglio nazionale forense su indicazione dei Consigli dell’ordine degli avvocati del distretto.

Le funzioni

I Consigli giudiziari assicurano prossimità con il territorio ed esprimono pareri motivati rispetto ai seguenti ambiti principali:

  • tabelle di organizzazione degli uffici giudicanti e progetti organizzativi delle procure;
  • valutazioni di professionalità dei magistrati;
  • trattenimento in servizio o cessazione dall’impiego dei magistrati;
  • incompatibilità dei magistrati;
  • incarichi extragiudiziari dei magistrati;
  • passaggio di funzioni dei magistrati;
  • attitudini al conferimento di incarichi direttivi o semidirettivi;
  • autorizzazione a risiedere fuori dal luogo di svolgimento delle funzioni.
  • Inoltre, vigilano sul corretto funzionamento degli uffici del distretto, segnalando eventuali disfunzioni al CSM e al Ministro della giustizia.

    I membri laici del Consiglio partecipano alle decisioni relative ai provvedimenti di organizzazione degli uffici e alle funzioni di vigilanza. Dal 2024 è loro riconosciuta, previo accesso alla documentazione necessaria, la facoltà di partecipare alle discussioni e di assistere alle deliberazioni relative ai pareri per le valutazioni di professionalità.

    I Consigli giudiziari emettono pareri, a richiesta del CSM, in casi specifici o sulla base di previsioni generali contenute nelle circolari. I pareri non sono vincolanti.

    Le articolazioni interne

    1. Commissione per l’analisi dei flussi e delle pendenze.
      Si tratta di un organismo, presieduto da uno dei magistrati eletti in seno al Consiglio giudiziario, che analizza i flussi, le pendenze e i carichi di lavoro relativi ai vari uffici del distretto, per offrire ai dirigenti e al Consiglio giudiziario elementi conoscitivi, a fini organizzativi, tratti dalla rilevazione e dall’analisi tecnico-statistica.
    2. Comitato per le Pari Opportunità.
      Formula proposte al Consiglio giudiziario, ai dirigenti degli uffici, all’Ufficio dei formatori decentrati e al Comitato per le pari opportunità presso il CSM finalizzate a promuovere azioni positive e a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione delle pari opportunità di genere nella formazione e nel lavoro giudiziario. Lo presiede un magistrato componente del Consiglio giudiziario.
    3. Sezione autonoma.
      In ogni Consiglio giudiziario è istituita la sezione autonoma per i giudici onorari di pace e i vice procuratori onorari, composta da: i due componenti di diritto, un numero variabile – in relazione al numero di magistrati in servizio nel distretto – di magistrati e avvocati eletti fra i componenti del Consiglio giudiziario e un numero altrettanto variabile di giudici onorari di pace e vice procuratori onorari eletti fra quelli in servizio nel distretto.
    4. Commissione per i magistrati in tirocinio.
      Sebbene il regolamento per la formazione dei MOT consenta varie opzioni organizzative, nelle linee guida per l’organizzazione dei Consigli giudiziari il CSM ha ritiene preferibile che in seno a ciascuno di questi sia costituita una Commissione MOT (o comunque un gruppo di magistrati con funzioni di raccordo). Il Consiglio o, se costituita, la Commissione: propone la nomina dei magistrati coordinatori e affidatari al CSM; esprime il proprio parere in ordine al programma di tirocinio ordinario e mirato predisposto dal magistrato collaboratore; svolge il coordinamento tra i referenti della formazione decentrata e i magistrati collaboratori, con il coinvolgimento dei RID, per le attività di formazione; formula il parere per il conferimento delle funzioni giurisdizionali ai MOT.

    I regolamenti interni

    Consigli giudiziari e Consiglio direttivo della cassazione hanno autonomia regolamentare quanto alle regole di funzionamento, all’organizzazione e allo svolgimento dei lavori. Il CSM ha dettato linee guida al riguardo, al fine di individuare criteri omogenei nei diversi organi locali, in relazione alla formazione e alla pubblicità dell’o.d.g., alla pubblicità di sedute e verbali, ai criteri di assegnazione degli affari, ai casi di astensione, alle attività istruttorie.